domenica 16 marzo 2014
Lei
Ieri sera ho visto al 'Cinema Nuovo' il film Lei, del 2013, scritto e diretto da Spike Jonze, interpretato da Joaquin Phoenix nei panni di Theodore, scrittore di lettere per conto terzi. Immaginato in un futuro prossimo, è la vicenda di questo uomo introverso e sensibile, "corpo di uomo e cuore di donna", reduce da un divorzio doloroso, che affida ad una donna finta, Samantha, in pratica un Sistema operativo digitale, il suo bisogno d'amore. Samantha (la voce italiana è della nostra Ramazzotti, e non è una grande interpretazione) è forse ciò che ci attende (e già un po' è in atto), l'occasione per fuggire dalla paura di amare in pienezza, la personificazione di rapporti virtuali, l'approdo ad una facile intimità che ci toglie un po' di solitudine, che soddisfa il bisogno di amore. Ma è un'illusione. La sola scena commovente, per me, è quando Amy, amica di Theodore, seduta insieme a lui in vetta ad un grattacielo in una città modernissima, inclina il capo sulla sua spalla: finalmente un contatto carnale.
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