venerdì 31 maggio 2013

Accadde...un anno fa


GIUGNO 2012

Venerdì 1 giugno 2012 – poche nuvole, afoso

Sabato 2 giugno 2012 – variabile

Domenica 3 giugno 2012 – coperto, poca pioggia

Lunedì 4 giugno 2012 – coperto, variabile, sereno

Martedì 5 giugno 2012 – sereno, bellissimo

Mercoledì 6 giugno 2012 – variabile
Il Varese scende sul campo di Marassi, accompagnato da una pattuglia di tifosi varesini assai appassionata. Ma non basta. La prima partita per l’accesso in serie A  fra Varese e Sampdoria finisce a favore dei doriani: 3 a 2 il risultato finale, in una classica partita dove chi gioca meglio alla fine perde. La dura legge del gol, come canta Max Pezzali.

Giovedì 7 giugno 2012 – coperto, pioggia debole

 Venerdì 8 giugno 2012 – coperto, scrosci, coperto
Giovanni Basile, 45 anni, disoccupato, era andato a vivere da una settimana insieme al fratello Massimo in via del Riveccio a Calcinate del Pesce. Una discussione pare legata proprio a questa convivenza ha scatenato l’ira omicida di Giovanni, che ha strangolato il fratello, ha cercato di scappare, è stato preso e infine ha confessato. Massimo, 39 anni, ha pagato cara la sua generosità.

Sabato 9 giugno 2012 – coperto, pioggia, coperto, temporali
Fra tuoni, fulmini, pioggia e 11.000 spettatori al ‘Franco Ossola’, si gioca la partita della vita, ma purtroppo il Varese calcio la perde: 0-1 per la Sampdoria (gol di Porri al 91°) che raggiunge la serie A, mentre il Varese resta in B. Qualche recriminazione per una traversa di Neto e un gol fallito di Plasmati, per il resto pericolosi anche gli ospiti, che avrebbero potuto segnare in diverse circostanze. Il sogno di un’intera città si è svegliato bruscamente.


Tridente con le punte

                                                                                          foto carlozanzi





Stasera, ore 20 (diretta sulla Rai), gara 4 fra Siena e Varese, in terra Toscana. Ebbene, mi aspetto dal tridente varesino Ere-Banks-Green  (piuttosto spuntato ultimamente) una partita acuminata. Le fascette sui capelli di Brown e Hackett (foto) devono finire intorno alla loro bocca, per farli tacere, allibiti da una prova maiuscola della Cimberio. 
Forza Varese!

Auguri, Enrico




Tanti auguri di buon compleanno al mio amico e collega Enrico, di 15 giorni più 'vecchio' di me. Lui ha una sua teoria: le bocciature non dovrebbero esistere. "La bocciatura è una sberla, mentre la promozione è una carezza. E la sberla fa male, mentre la carezza no." In effetti le sberle fanno male, non si discute.

A dispetto del freddo

                                                                                       foto carlozanzi


Nonostante il maggio freschino di questo 2013, anche il maggiociondolo è fiorito, rispettando il mese. Tutto regolare. La natura si scandalizza meno di noi.

Auguri, Rossella



Buon compleanno alla mia amica Rossella. Un abbraccio.

Auguri, Umberto



Buon compleanno a Umbe detto Umberto, che ama stare coi giovani...che adegua la propria altezza alla situazione....

giovedì 30 maggio 2013

Perdere colpi



Si arriva ad un'età nella quale, come si usa dire, si comincia  a perdere colpi, il motore tentenna, ogni tanto s'inceppa. Alcuni protestano, si deprimono, non accettano, ma i più (per fortuna) reagiscono e camuffano. Fanno finta di niente. Incassano. Medicano. Sopperiscono. Sicché si può dire che molto è finzione, che l'apparente salute degli ultracinquantenni, sessantenni è, appunto, apparente, e a ben vedere il vestito ha molte pezze. Il motore tossicchia ma si procede, perché altro non si può fare. 

MontePaschi Siena-Cimberio Varese: 72-59

                                                                                            foto carlozanzi





Mi sono messo alla tele a metà partita, prima non potevo. Ho letto 42 a 23 per Siena, mi sono diretto in cucina a lavare i piatti, deluso e triste. Ho voluto soffrire solo un quarto, l'ultimo. Si parte da 61 a 40 per i toscani, roba da brividi all'inizio del 4° quarto. Un senso di impotenza, diciamo pure di netta inferiorità. Noto in campo un quintetto inedito: De Nicolao, Polonara, Cerella, Sakota e Talts. Penso: "Frank vuol far riposare Dunston e soci in vista di gara 4, tanto questa è andata..."  Poi però i biancoverdi cominciano a sbagliare, con la testa sono sotto la doccia mentre noi siamo in campo e si comincia  a segnare un po', sino ad un buon 66-54 e ancora più su, 66 a 59. E Frank non cambia. Ma Siena segna, Sakota sbaglia tre triple (peccato!), il sogno svanisce e finisce 72 a 59. In foto Briant Dunston, che per noi ha segnato di più: 17 punti. Mi pare che Green e Banks e Ere non abbiamo brillato. Ripassino la lezione, fra due giorni si riattacca.
Forza Varese!




Si avvicina il Valzer



Sono davvero lieto (e onorato) che la citta di Varese (in particolare la Biblioteca Civica) abbia preso a cuore il mio nuovo libro, 
'Valzer par Varès' 
ospitandolo nel Salone Estense e stampando inviti e locandine (foto). A differenza di quanto comunicato in precedenza, l'orario della presentazione sarà alle 18 e non alle 16.30. 
Vi aspetto.

mercoledì 29 maggio 2013

Roberta e Gianni, sposi




Buon anniversario di nozze agli amici Roberta e Gianni detto Giagor...lì in mezzo ci sono senz'altro. Un abbraccio.

Il ricordo di Amedeo





Ciao, Amedeo

VORREI PER TE
di Amedeo Bianchi


Oggi vorrei per te
il cielo e il mare.
La sinfonia del vento
e la canzone d'un fiume;
il profumo di tutti i fiori
e un ammiccare di stelle
tra le vette dei pini.
Poi, vorrei eterna un'alba
di latte
per lasciarti sognare
i sogni di tutti i bambini.

Il signor Peppino




Nella mia settimanale visita alla Casa di Riposo 'Cardinal Colombo' di Morosolo (che mi serve per vedere quale sarà la mia fine e per cercare di non perdere tempo, oggi, in inutili lamentazioni) oggi ho visto, lì ricoverato, il signor Peppino. Sì, proprio lui, il Peppino, marito della Luciana (cara amica di mia mamma), proprietario del Pastificio Bolognese, dove ho mosso i miei primi passi di garzone, intorno ai 10-15 anni. Lì ho imparato a lavare le padelle, a togliere la sfoglia per i cannelloni dall'acqua bollente, a fare il ripieno per i ravioli, ma soprattutto ad andarmene beato per la città con il motorino Ciao a consegnare pacchetti: carta bianca con scritte blu. Oggi il Peppino viaggia fra i 90 e i 100; io allora, col Ciao, andavo anche più veloce, almeno con la fantasia. 

Il racconto del mercoledì

                                                                                             foto carlozanzi




Donna del sud
di Carlo Zanzi


Non potrò mai dimenticarmi di lei. Una donna del sud, secca, intagliata di rughe che il trucco penosamente cercava di camuffare, un naso forte, occhiali sproporzionati, vestiti che la invecchiavano. Era il commissario esterno al mio esame di maturità, salita da noi per quattro lire, messa sul treno da chissà quali passioni. E una la incontrò in quelle aule. Una divenni io.
Che le fossi simpatico lo intuii agli scritti, al tema di italiano, quando si avvicinò, appoggiò la mano sulla mia spalla sinistra, sorrise e mi fece capire che era solo un tema, e che la maturità era un’altra cosa. Sarebbe, forse, arrivata decenni dopo. Forse. Disse tutto ciò con un sorriso speciale, modellato apposta per me, una carezza alla mia ansia da esame.
All’orale davvero si spogliò per me, perse ogni pudore, smarrì l’etichetta imposta dal ruolo. Non suscitò alcun imbarazzo perché tutto era implicito, sottaciuto, compreso da noi due soltanto. Era un abbraccio dei nostri occhi. Una relazione impossibile. Credo che per lui fossi diventato, al tempo stesso, figlio e amante.
Non ero bello, probabilmente per lei ero interessante, più intelligente di quanto i miei voti d’ammissione potessero comprovare. Forse voleva andare a grattare sul fondo del barile, per far emergere le incrostazioni depositate dalla timidezza. O forse la ragione contò poco in quegli anni lontani, in quei giorni di maturità, in quel prologo d’estate che mi avrebbe condotto al diploma e all’università. Le piacevano, immagino, la mia testa sproporzionata, i capelli incolti e gli occhi piccoli, fari che proiettavano una luce capace di abbagliarla. Sì, immagino avesse preso un abbaglio per me e all’orale si diede da fare per dimostrare che aveva ragione lei, che davvero meritavo quel voto, ero fra i migliori della classe perché depositario non di cultura libraria; conservavo pochi concetti ma sensibilità in esubero, un terreno fertile che sino a quel punto aveva ricevuto pochi semi per incapacità del corpo docente di quel liceo, ma che si preparava a grandi seminagioni e ad abbondanti raccolti futuri: perché lei, quella professoressa ossuta e ricurva, che s’avvolgeva d’un profumo dolciastro, avrebbe intinto le mani nelle mie zolle, depositando il suo amore per la vita. Fu così che dopo Catullo, San Francesco, Leopardi e D’Annunzio pensò fosse arrivato il momento di andare al di là del nozionismo, di saggiare il mio personale modo di leggere le cose. Fu così (ero molto sudato, puzzavo per la tensione, speravo solo che finisse nonostante lei mi avesse messo a mio agio), fu così –dicevo- che mi chiese: “Ma cos’è, per lei, l’amore?”
Sprofondai nel panico. Me l’aspettavo che sarebbe successo qualcosa, che non si sarebbe accontentata. Persi ogni lucidità e in quello stato di nebbia le regalai un sorriso ebete e pensieroso. “L’amore?” domandai passandomi la mano sul naso e sulla bocca riarsa dall’ansia. Lei non rispose e attese, con due occhi che lentamente si piegavano nella delusione, come una musica allegra storpiata dal disco che rallenta la sua corsa.
Mi voltai verso il pubblico per disperazione, forse per nascondere una lacrima, non potevo chiedere suggerimenti per una domanda che non avrebbe potuto averne.
Ma vidi lei, la mia ragazza di allora. Avrei dovuto sposarla solo per quella presenza, le cose sono andate diversamente.
La vidi, mi voltai, risposi: “Cos’è per me l’amore? Ecco la risposta” e indicai a braccio teso Laura.
La professoressa fu soddisfatta? La delusi? Mandò giù un mezzo boccone di gelosia? Laura la apprezzò, confessandomi che si era sentita imbarazzata. E lei? La donna del sud? Ricordo che mi strinse la mano con un sorriso esagerato (e falso?), che mi rimproverò quando le dissi che facoltà avevo in animo di scegliere e che mi premiò con un voto eccessivo. Fu il suo bacio mai dato.     

  

Immagini spettacolo di Roberto

                                                                                   photo Roberto Genuardi




Ben volentieri ospito questi due scatti del mio amico Roberto Genuardi, fotoreporter del quotidiano La Provincia di Varese, che ci permettono di tornare un istante alla grande gioia di ieri sera al PalaWhirlpool, vittoria della Cimberio sulla MontePaschi 64 a 62. 

martedì 28 maggio 2013

Spente le luci del Palazzetto

                                                                                            foto carlozanzi





A mente meno emotivamente scossa, dopo la vittoria di ieri di Varese contro Siena, farò qualche breve considerazione. Intanto devo alcune precisazioni al mio amico (iniziali: E.P.), grande esperto di basket. Rispetto a Luca Banchi, allenatore di Siena, dice ciò: non è un incapace totale, vi sono alcuni allenatori delle serie minori peggiori di lui. Rispetto a Bobby Brown, ribadisce che è solo un saltimbanco. Però sostiene di aver detto, già la scorsa estate, che Siena ha la formazione più completa, e non è affatto più debole degli anni passati. In effetti Siena fa paura, e buon per noi che Daniel Hackett (foto) ieri sera non fosse al top. Però li abbiamo battuti, con Ere impreciso, De Nicolao che cozzava contro il ferro, Dunston gravato di falli, Sakota zoppicante...è vero che il catino di Masnago farebbe tremare i polsi a chiunque, però è lecito sperare.
Ora si scende in Toscana. E non sarà una gita da souvenir.

Un anno dopo




Ad un anno di distanza dalla seconda scossa di terremoto in Emilia, in questa grigia giornata di pioggia varesina, dentro una primavera bagnata che non riesce ad asciugarsi al poco sole, sono vicino a coloro che ancora soffrono per una natura fuori controllo.

Varese-Siena: 19-19 dopo il 1° quarto

             foto carlozanzi          


Sì, Siena dovrà essere così alla fine della partita, pancia in su (ecco David Moss)  come un insetto che muove le zampine ma non riesce a girarsi. Intanto però la contesa la vincono loro, Dunston sta a guardare Benjamin Eze che vola verso le luci del Palazzetto. Briant inizia bene, sono suoi i primi sei punti, però commette subito due falli e ciò non va bene. Male Ere, Green così così, bene Banks. Perfetta parità.    

Varese-Siena: 38-36 a metà partita

                                                                                    foto carlozanzi


Si resta sul 21 a 21 per un po', Dunston (foto) già con due falli sta in panca, Siena fa solo 2 punti in 5', noi qualcuno in più, bene Cerella, siamo 27 a 21 ma Siena recupera in un niente, subito 27 a 26 e poi finisce 38 a 36. Per nostra fortuna, Daniel Hackett non fa il fenomeno, sbaglia anche lui.

Varese-Siena: 51-48 dopo il 3° quarto

                                                                                      foto carlozanzi




Si inizia bene, arriviamo anche 43 a 36, Dunston è brillante e ha già segnato 13 punti, poi gli fischiano un antisportivo e il palazzetto diventa una bolgia. Gioco fermo, timpani in pericolo. La contestazione ha termine, anche perché il prode Achille (Polonara, in foto) schiaccia con impeto. Poi però Green rimedia un fallo tecnico e Sakota zoppica. De Nicolao si muove bene ma sbaglia i tiri. Finisce 51 a 48: comunque siamo avanti!

Varese-Siena: 64-62 finale

                                                                               foto carlozanzi

Ci si ritrova quasi subito in perfetta parità, 52-52, Bobby Brown (foto) fa il diavolo a quattro, buca la difesa, fa assist. Per contro Dunston se ne va con 5 falli quando mancano 6'. Siamo carichi di falli, Ere non becca un canestro, c'è aria di sorpasso e di tracollo...e invece? Talts mette una tripla e prende un rimbalzone, Brown butta via una palla in attacco, Green sbaglia una tripla...siamo 62-62, manca 1'18" e Varese perde palla clamorosamente, Sakota sbaglia una tripla ma siamo sempre 62-62 quando mancano 6" e la palla è nostra. E qui Brown commette l'ingenuità maggiore, fallo su Green che azzecca i liberi (foto): 64-62 per noi. mancano 2", Brown sbaglia la tripla decisiva. E' fatta!!!!
Si ritornerà comunque al PalaWhirlpool.
Siena se ne va verde di rabbia, per aver visto i sorci verdi!
Forza Varese!

Pagine di territorio



Ci saranno anche loro, con un loro racconto, i miei amici  narratori Luisa Oprandi e Riccardo Prando giovedì 30 maggio, ore 20.45, Sala Montanari (ex Cinema Rivoli) via dei Bersaglieri a Varese. Fanno parte del team di scrittori assoldati da Claudio Benzoni, per il suo nuovo libro 'Pagine di territorio', dedicato alla nostra amata Varese. E con loro tanti altri miei amici, Pierfausto Vedani, Cesare Chiericati, Sergio Cova, Greta Tamburini, Dedo Rossi, lo stesso editore-scrittore Benzoni e altri. Già mi sono 'lamentato' su questo blog per non essere riuscito, con due miei racconti, a meritare di far parte di questa bella famiglia letteraria, ma come si può notare sponsorizzo l'iniziativa, senza la benché minima parvenza di rancore. E auguro a Benzoni e soci una sala ricolma.

Ci sarò, con sciarpa Cimberio

        
                                                                                              foto carlozanzi



Sì, questa sera alle 20, al PalaWhirlpool ci sarò. Non voglio risparmiarmi la sofferenza, che si tramuterà in gioia. In linea del tutto teorica (DEL TUTTO TEORICA) potrebbe essere l'ultima partita al PalaWhirlpool, ma così non sarà e ci rivedremo di certo a Masnago, contro le furie verdi che, stasera, usciranno dal Palazzetto verdi di rabbia!
Forza Varese!

Il cerro di Villa Panza

                                                                                       foto carlozanzi



Salgo molto raramente a Villa Panza, sul colle di Biumo: il giardino è davvero notevole. E che dire di questo cerro? Grazie al bel libro di Daniele Zanzi e Carlo Meazza, 'Alberi & Varese', ho scoperto che questo cerro è forse la pianta più anziana della città, potrebbe avere 250 anni di vita. Infatti Zanzi lo chiama 'Matusalemme'. Certezze non ce ne sono, l'unica certezza è che ci troviamo al cospetto di un albero davvero monumentale, e purtroppo molto malato. Ma dentro un tramonto di maggio ci sta ancora benissimo!

lunedì 27 maggio 2013

Un rivale come alleato




Ricordo l'incontro di martedì 28 maggio, ore 21, Salone parrocchiale Piazza XXVI Maggio a Biumo Inferiore, nell'ambito del Memorial Fabio Aletti. Il giornalista televisivo Nando Sanvito, con filmati presentati e commentati, parlerà del tema 
'Un rivale come alleato'.
Altre info, anche sul Torneo di basket 3contro3, sul sito www.memorialfabioaletti.it

Non è più tempo per me




Non è più tempo per me di cercare la prestazione, di guardare il cronometro, di salire a 170. E' tempo di gustare ogni pedalata, ogni passo, ogni balzo, ogni bracciata, ogni spinta come una lenta o vivace danza, assai sgradita alla morte.

Premio Morselli 5 - Brava Benedicta

                                                                                     foto carlozanzi


Torno un istante al Premio Morselli 2013, che ieri pomeriggio ha vissuto il suo epilogo alla Casina Rosa di Gavirate. Intanto faccio i miei complimenti a Benedicta, la giovane di 34 anni che ha vinto, meritandosi i 1000 euro e la pubblicazione da NEM. Brava, largo ai giovani, come è giusto che sia, e che questo sia l'inizio di una carriera gratificante. Aggiungo solo che io, poi, al termine, sono rimontato in sella alla mia citybike e mi sono dovuto fare il Sasso in salita, 10 km circa, con in più il peso dei molti libri che mi sono stati regalati per il mio 7° posto. E poiché avevo il lago alla mia destra, non potevo non ricordarmi di quando, ragazzo, andavo a pescare alla Schiranna. All'andata era tutto un tripudio, discesa e speranza. Al ritorno tutta una delusione: salita, fatica, cestino vuoto. Ieri nemmeno il cestino vuoto avevo, ma una borsa carica di pesanti volumi!

Il 26 maggio, al monumento




Sì, volevo esserci proprio il 26 maggio, anniversario della storica battaglia di Biumo (26 maggio 1859) davanti al monumento, nell'omonima piazza, che ricorda i fratelli Cairoli, in particolare Ernesto, e tutti gli eroi, morti per la Patria. Del resto la mia scuola elementare, a pochi passi da questa statua, è intitolata ai fratelli Cairoli (5 eroici fratelli di origine pavese, morti quasi tutti al seguito di Giuseppe Garibaldi), e il mio Liceo Classico ad Ernesto Cairoli, che morì a 26 anni proprio nella battaglia di Biumo.
Altri tempi, altri uomini, altra idealità, ma soprattutto coraggio.

domenica 26 maggio 2013

Silvia e il pianoforte

                                                                                          foto carlozanzi




Ieri sera, domenica 26 maggio, all'Auditorium del Civico Liceo Musicale di Varese, organizzato dall'Associazione Floreat, si è tenuto un concerto. Per la prima volta ho sentito al pianoforte Silvia Franzi, figlia del mio caro amico Antonio. Credo sia in terza media, quindi ha 14 anni, ma Silvia è davvero bravissima. E' vero che con gli anni mi commuovo più facilmente, e la musica ha questo potere, ma quelle note, trattate ad arte, mi hanno regalato momenti felici.

Francesca e l'arpa

                                                                                             foto carlozanzi



Al concerto di ieri sera al Liceo Musicale ho potuto gustare anche la meravigliosa arpa di Francesca Bonomi. Già conoscevo la giovane musicista, ex alunna Vidoletti che si era esibita anche nella nostra palestra, ma ho notato i grandi progressi. Musica celestiale. Mi sono commosso.

Auguri, Patrizia



Buon compleanno alla mia cara amica Patrizia. Un abbraccio.

Mario...e sono 87

                                                                                        foto carlozanzi



Auguri, vecchio mio...87 e non sentirli..."Io non ci penso" continui a ripetere, e fai bene...inutile scrivere che mi auguro di arrivare alla tua età più o meno così, anche un po' meno andrebbe bene...un abbraccio

in foto: Mario Zanzi, nato a Sant'Ambrogio Olona (provincia di Como) il 27 maggio 1926

Premio Morselli 1 - Verso la gloria

                                                                                         foto carlozanzi



Nel pomeriggio scivolo in bici, in discesa lungo il Sasso di Gavirate, verso la gloria letteraria. Alla mia sinistra il lago di Varese è irrealmente bello. Certo, so di non aver scritto un capolavoro ma ci spero, forse non sono nono, e magari chissà..quinto? ...e se arrivassi terzo? Secondo no, allora è meglio ultimo....e perché non primo? Discesa, sole, vento, l'assenza di fatica rinfresca l'ottimismo, poi la lenta salita a piedi verso la Casina Rosa, villetta dove Guido Morselli ha cercato pace, silenzio, ha inseguito la felicità, la gloria. Come me.


Premio Morselli 2 - Gli amici giurati

                                                                                      foto carlozanzi




Alla Casina Rosa trovo alcuni amici giurati (dall'alto): Raimondo Fassa (già sindaco di Varese), Peppo Curonici (scrittore ticinese, siamo stati insieme nella Giuria del Premio Chiara) e il deus ex machina Silvio Raffo, colorato e appassionato come sempre. Ma da loro non posso aver avuto favoritismi, poiché hanno letto i lavori senza il nome dell'autore, come deve essere. 

Premio Morselli 3 - Settimo

                                                                                        foto carlozanzi



E dopo lunga attesa, finalmente è arrivata la chiamata dei premiati, a partire dal fondo. Addirittura 3 noni a pari merito, e il mio nome non c'è. Molto bene. E nemmeno all'ottavo posto. Comincio a sperare. Settimo: 'Il giorno che tremò la notte'...acc....Che poi settimo o secondo era la stessa cosa, perché i 1000 euro più la pubblicazione da NEM spettavano solo al 1°....salgo sul palco e dico due parole (quelle riportate sotto). Qualcuno applaude. Raffo elogia soprattutto la seconda parte del mio romanzo, che in effetti è la più morselliana.

 L’idea di questo romanzo è nata in me sull’onda emotiva del terremoto in Abruzzo, 6 aprile 2009. Volevo stare vicino a quella sofferenza, così ho pensato di scrivere una storia. Già mi era successo anni fa, quando arrivarono gli albanesi in Italia, e per lo stesso motivo scrissi il romanzo ‘Luzine’. A modo mio volevo condividere un dolore, raccontare perché non si dimenticasse, e in fondo anche denunciare inadempienze nei soccorsi e nella ricostruzione. Diciamo che questa componente sociopolitica è andata sfumando. Poi ho sentito la canzone ‘Domani’, cantata in quei giorni proprio per raccogliere fondi per i terremotati da alcuni noti cantanti italiani. ‘E pure lo postu che facimmo l’ammore’ si canta ad un certo punto, immagino in dialetto abruzzese. Così ho pensato a due giovani innamorati, sorpresi dal crollo nel momento di massima intimità e gioia. Il massimo della beffa. E questa è la prima parte del romanzo, la nascita e la fine di un giovane amore, tutto in pochi giorni, da Milano ad un paesino dell’Abruzzo senza nome, uno dei tanti feriti dal sisma.
Quando sono partito per questo viaggio narrativo non avevo pensato alla fine. Cammin facendo Dio ha preso il sopravvento nel personaggio di un sacerdote, don Marco. Fra i primi soccorritori, il prete con il suo dramma personale, il suo dialogo-lotta con un Padre misterioso e apparentemente insensibile si fa protagonista della seconda parte.
Qualcuno certo ricorderà, leggendola, la notte dell’Innominato nei Promessi Sposi. Sì, abbiamo una lunga notte in ospedale durante la quale don Marco, al capezzale della giovane protagonista in fin di vita, se la prende con Dio, prega Dio, chiede un segno, interroga il crocifisso, piange e spera, offre la sua vita in cambio di chi, della vita, è solo all’inizio.
Tutto sommato, per la tematica e non certo per le mie capacità letterarie, questo potrebbe essere definito un breve romanzo morselliano. Soprattutto perché non dà risposte. 

Premio Morselli 4 - Linda

                                                                                         foto carlozanzi




Infine un grazie a tutti coloro che hanno reso possibile il Premio Morselli, in particolare a Linda Terziroli (foto), 'anima del Premio Morselli' (così l'ha definita Silvio Raffo), che lavora un sacco a questa manifestazione ed è venuta a complimentarsi per il mio settimo posto


Un mio amico



Un mio amico, grande esperto di basket, sostiene da tempo quanto segue: Luca Banchi, allenatore di Siena (foto) è il peggior allenatore in assoluto che ha mai incontrato, un incapace totale. Gli ho fatto notare che il giocatore di Siena Bobby Brown (quello che ieri ci ha fatto perdere) sostiene di non aver mai incontrato un allenatore bravo come Luca Banchi. E il mio amico dice che Bobby Brown non capisce nulla e non è nemmeno un giocatore così bravo. Non so, Siena vince e Brown convince. Comincio a pensare che il mio amico non sia un grande esperto di basket..magari solo esperto...un po'.

sabato 25 maggio 2013

L'Australia di Mario



Ieri, sabato 25 maggio, in Australia, probabilmente per un malore, è morto all'età di 27 anni un varesino, Mario Pastore. Laureato in Scienze della Comunicazione all'Insubria, era partito qualche mese fa convinto che in Italia non avesse possibilità di trovare lavoro, mentre in Australia, nuova terra promessa, magari partendo da un lavoro umile, avrebbe costruito il suo futuro. Non conoscevo Mario, ha l'età delle mie figlie, la notizia mi ha molto addolorato. 

Riccardo e lo Spirito



Ieri pomeriggio, sabato 25 maggio, ho partecipato alla Cresima di mio nipote Riccardo. Messa con Cresima a Biumo Inferiore, officiata dal vescovo Luigi Stucchi, e cena a Villa Panza (foto), un luogo stupendo. Dunque: immaginarsi un Padre e un Figlio divini ci si riesce, almeno ci si tenta, con lo Spirito Santo è sempre stato (almeno per me) un problema maggiore. Ci vuole, appunto, fede, ed io non ne ho molta. Ricordo che ai tempi della mia Cresima ci dicevano: "Voi, grazie allo Spirito, diventate soldati di Cristo." Io di sicuro sono nelle retrovie, non certo là davanti, in prima linea.

Magari settimo o sesto




Questo pomeriggio, domenica 26 maggio, ore 16.20, alla Casina Rosa sopra Santa Trinità, a Gavirate, si svolgerà la cerimonia di premiazione del Premio Morselli 2013. Saranno premiati i primi otto finalisti, cioè scrittori (o presunti tali) che hanno scritto un romanzo inedito e sperano nella pubblicazione. Il primo infatti vedrà il suo lavoro pubblicato dalla NEM (Nuova Editrice magenta) di Dino Azzalin. Sono fra gli otto finalisti, con il romanzo breve 
IL GIORNO CHE TREMO' LA NOTTE.
In tutta sincerità non credo di meritarmi il primo posto. Certo, dipende dalla qualità degli altri. Ho ancora molto da imparare e da migliorare. Spero magari di non arrivate proprio ottavo: magari settimo o sesto. Vi racconterò.

L'incontenibile Bobby



Temevamo Daniel e invece è arrivato Bobby (Brown) e Siena espugna Masnago. 72 a 80, prima di semifinale playoff, Brown batte Green e la squadra di Banchi fa paura. Non ho visto la partita, leggo dall'amico Damiano Franzetti di Varesenews la brutta prova dei nostri. Ma stiamo calmi e non drammatizziamo. La serie è lunga. Del resto, come ha detto Frank (Vitucci) prima del match: "Per essere i migliori dobbiamo battere i migliori." Abbiamo dimostrato di saperlo fare. Martedì sarà un altro giorno, un'altra sfida, un'altra possibilità.
Forza Varese!

Al PalaWhirlpool col pensiero

                                                                                        foto carlozanzi



La cresima di mio nipote Riccardo mi impedisce di essere stasera al PalaWhirlpool, a soffrire (e successivamente a gioire, perché così deve essere!) per la Cimberio, che inaugura le semifinali play-off contro Siena.
Forza ragazzi! I senesi devono uscire da Masnago ridimensionati, annichiliti, impauriti. Abbiamo una Coppa Italia da vendicare e una finalissima da guadagnare. Tagliamo i capelli al gasato Daniel e soci.