domenica 2 marzo 2014

Herbert 28

Herbert
di franco hf cavaleri




Grace lo saprà, di tutto questo tuo agitarti dentro, caro il mio Herbert, senza di lei e della sua quieta presenza, del suo nascosto incoraggiamento, cosa resterebbe da fare se non impazzire?
Aveva già preparato le sue cose, stava per uscire dalla camera dell’albergo di Firenze, la stessa dove aveva passato così tante ore con Grace, poi si fermò un attimo: come scaturite da una vecchia cartolina poche parole gli esplosero davanti agli occhi riportandolo ai momenti belli, esaltanti degli anni verdi. Strappò un foglio dal suo taccuino, scrisse poche frasi come sorridendo loro, prima di scendere nella hall e di uscire in strada, correndo verso la stazione.
Prima però sarebbe passato dalla casa di Beatrice, un’ultima volta forse, per affidare alla sorte una nuova speranza, la voglia di non arrendersi, di lottare per la sua vita.

...la voglia di non arrendersi, di lottare per la sua vita

Entrando dalla porticina nella stanza di Beatrice due ragazze, forse le stesse universitarie del giorno prima, scorgono un uomo appoggiare un foglio tra gli altri nei due cesti davanti al camino, prima di scivolare loro a fianco facendo caracollare la borsa di viaggio tenuta a spalla.
Anche se è di fretta, ha quell’aria distinta che poco lo rende somigliante a un turista.
Le ragazze siedono attorno ai cesti, aprire e leggere i biglietti le incuriosisce, le rende felici. Una prende in mano la pagina, che aveva scorto di quell’uomo mentre la posava, la legge ansiosa di confrontare lo scritto alla figura di prima. No, non ha sbagliato a volerla leggere subito, pensa che ne sia valsa la pena mentre nei suoi occhi balena un lampo.
Passa il foglio all’altra con un gesto sollecitandola a leggere.
“Grace, ricordi? Ricordi quella volta... quell’aurora sulla spiaggia, da giovani ci credevamo: la prima automobile, il tuo abbraccio di ragazza, l’orizzonte del mare era il nostro unico limite.”
“Ero in fuga, ma non da te. Pensavo così di lasciarti i miei ricordi. Sbagliavo.
Ora ho compreso che devo tornare, perché tu mi aiuterai a lottare, perché abbiamo ancora strada da percorrere insieme, andando a quello stesso orizzonte verso cui camminiamo da sempre, per sempre.”
“Ciao, Herbert.”

28-continua

Nessun commento:

Posta un commento