sabato 8 marzo 2014

Herbert 31


Herbert
di franco hf cavaleri


Filastrocca della terra e del fuoco

Correva il cucciolo curioso di giovani sposi
per le strade polverose del paese, cinte di rustiche e svelte mani
delle donne e degli uomini al lavoro,
a cui carpire il senso di una vita semplice e operosa.
Tra i banconi di nonno Francesco falegname
l’affascinava il profumo del legno violato
e l’ansimare concorde della gente attorno alla tonda striscia di fuoco
accesa a scaldare il cerchione di ferro per le grandi ruote dei carri.
Dal prossimo fabbro nasceva odoroso lo sfrigolìo
del ferro incandescente annegato nell’acqua marcia,
l’aspro dello zoccolo bruciato del cavallo
che aspetta quieto il nuovo ferro.
L’umido fruscio delle lastre levigate e incise
l’accarezzava davanti al laboratorio del marmo.
Mirava nonna Tura preparare la farina e l’acqua per il forno,
ecco rossi e fragranti i pani per la settimana.
Aspettava che nonna Mena dalla cucina golosa
facesse provenire il profumo dei sugosi maccheroni.
Piacevole gli era l’avvolgersi nel tabarro nero e pesante
di nonno Giovanni dai canuti baffoni,
intriso della fredda pioggia dell’inverno.
Ruotava l’orizzonte intorno a lui in piedi
sul calesse veloce che in premio ti porta nella verde campagna,
mentre sfavilla pallido il freddo sole sorgente.
Non avrebbe dimenticato l’alba della sua vita,
accompagnata dall’amore della sua gente.

31-continua

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