venerdì 5 ottobre 2012

L'Armando

Si parlava ad un incontro di radio a transistor e delle domeniche pomeriggio, con la radio all'orecchio. Come una saetta, m'è tornato illuminato l'Armando. Siamo negli anni Sessanta e Settanta, a Biumo Inferiore. L'Armando era un diversamente abile mentale, un ragazzone non tanto alto e un po' robusto, dal passo barcollante, sempre con la radio a transistor a contatto con i padiglioni auricolari. Passava dall'oratorio 'Molina' che frequentavo, a volte si fermava, forse gli offrivano da bere, certamente qualcuno lo scherzava, io se l'ho fatto non l'ho fatto spudoratamente, in faccia, ma non credo: non sono incline a deridere chi è meno fortunato di me. O forse quel sorriso un po' ebete dell'Armando stava a dire che era felice, più felice di me, lui, la sua radio, quella musica, le partite al pallone, distratto nel suo mondo limitato e barcollante.

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