sabato 22 marzo 2014

Un rebus chiamato Dio 5

                                                                                             foto carlozanzi


Leggo di ricerche dall'esito che un po' mi infastidisce: pare che gli atei siano mediamente più intelligenti, colti, provvisti di alto titolo di studio rispetto ai credenti. Diciamo che essendo io un credente dubbioso e anche un po' non credente, mi considero un po' intelligente. Ma al di là della battuta, mi pare evidente che abbiamo grandi teste pensanti fra gli atei come fra i credenti, però un po' il dubbio resta. Chi ha fede in Dio tende alla preghiera e all'affidarsi alla provvidenza, che può (dico può) far rima con pigrizia e paura. A volte sosto in questo pensiero: per fortuna esistono gli atei, cioè persone che non affidandosi a Dio hanno puntato tutto sull'al di qua e dedicato la loro vita alla scienza. Sono grato a loro. E Dio saprà come ricompensarli, avendo fatto del bene all'uomo.     

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