lunedì 24 marzo 2014

Herbert 44

Herbert
di franco hf cavaleri




Postfazione: cupio diligi

Che dire della vita di uno che ama scriversi addosso? Come per l’uomo del racconto, succede di fare un bilancio, pesare il bello e il brutto. A me è capitato un po’ di tutto. Di lavori ne ho fatti un sacco, un po’ come il protagonista di uno dei racconti. Sembrerebbe che a scrivere ci sia il rischio d’essere narcisisti. Non è il mio caso.
Un “Narciso” gira attorno al proprio essere, incapace di impegnarsi con gli altri. Io ho amato e ancora apprezzo l’attività di volontariato. Ho spalato negli anni Sessanta, quand’ero studente, qualche badilata di fango. Da gregario ho partecipato negli anni Settanta all’avventura varesina del Telefono Amico, altre cosette nell’epoca successiva, fino agli anni a cavallo del Duemila con parecchia attività di cultura sportiva. Sono stato anche volontario “militante”, è un termine che colpisce e che nel mio linguaggio significa non soltanto agire su progetti altrui, ma anche organizzare, creare impegni nuovi a favore della società. Mio negli anni Settanta un precursore e sfortunato gruppo ecologico, mia negli anni Novanta la creazione di un gruppo d’appoggio per i pazienti di ospedali della provincia, attività che oggi prosegue ormai senza di me. Mio il gruppo di volontari che ho condotto a operare nelle Olimpiadi invernali di Torino 2006, ciò che costituisce un personalissimo “canto del cigno”.
Ho avuto la fortuna di crescere in una famiglia tradizionale, con tanto di nonni, di zii e di cugini, con due bravi genitori che non hanno risparmiato sacrifici e fatica per farci stare tutti bene. Ho creato la mia famiglia con Anna, che mi ha accettato fin oltre i limiti della pazienza, con questi due nostri ragazzi, Manuela e Alessandro, che sono ormai adulti: il loro padre è sicuro che sapranno attraversare la vita a testa alta.
Che altro dire? Dovrei parlare di me, a questo punto.
Meglio scrivere. (*)
HF
(*) A proposito, non sono certo “un Autore” e non cerco in queste pagine una qualche dignità letteraria. Non importa, è il mio modo di scrivere e... ci sono affezionato.

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