mercoledì 5 novembre 2014

Scusi, ho sbagliato

                                                                                               foto carlozanzi


Come prof so anche essere piuttosto severo. E ciò capita ad esempio quando un alunno, dopo aver combinato un guaio, si scusa dicendo 'Non ho fatto apposta!' Ben inteso: è una risposta naturale, ovvia, un meccanismo di difesa elementare. Ma un conto è dire 'Non ho fatto apposta' con occhi mesti e richiesta di perdono, un conto è dire 'E..non ho fatto apposta!' con fare strafottente, quasi che la colpa fosse del prof, che ora lo sta importunando. In tal caso scatto. I miei alunni devono aver ben chiaro il concetto che ciascuno è responsabile delle proprie azioni (tanto più se è stato avvisato dei rischi di un certo comportamento), che l'ammissione di (presunta) non intenzionalità non salva dalla condanna. Quindi i miei alunni sanno bene che una sola cosa devono dire: 'Scusi, ho sbagliato', possibilmente reclinando leggermente il capo in avanti, in segno di pubblica ammenda. E invece non di rado gli alunni accennano a sbuffare, ti danno ragione con alterigia, insistono nel ritenersi nel giusto, non vogliono comprendere e fanno spalluccia. E' allora  che il prof. Zanzi dà il meglio di sé!  

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