Altea Trini, 17 anni, di Lodi, andava in bici ed è morta, travolta da un Suv. Pare che il guidatore avesse bevuto troppo. Un passaggio del pezzo sul Corriere, scritto da Isabella Bossi Fedrigotti, scrittrice, mi ha colpito: '....E il fatto che Altea fosse bella, brava, buona e figlia unica -è questo il dettaglio che definitivamente toglie il respiro- rende la vicenda ancora più tragica e insopportabile...'
Ad una prima lettura, umanamente, uno dice: è vero. Poi ci si pensa e razionalmente, visto che ogni vita ha lo stesso valore, si dice: 'No, ma come? E allora se fosse stata brutta, un po' indisciplinata e terzogenita, non sarebbe stata la stessa cosa?' E si vorrebbe bacchettare la scrittrice. Ma non possiamo nascondere quel primo pensiero. Magari ce lo teniamo dentro, ma c'è.
La giustizia divina (se c'è) è incomprensibile.
Il destino umano (e almeno quello c'è senz'altro) è assurdo.
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