Spesso mi capita, nella mia preghiera di poca fede e di molta speranza, di fare questa considerazione: in ogni caso, conviene pregare. Perché se Dio c'è, i vantaggi stanno nella promessa da Lui rivolta a noi: pregate, per ottenere il centuplo quaggiù e la Vita Eterna. E se Dio non c'è, quando si prega, soprattutto per una persona, questa entra nel raggio d'azione della nostra memoria, che la pensa con un atteggiamento positivo, benevolo. E il pensiero porta alla condivisione (almeno ideale) in genere di una sofferenza, quindi al desiderio di fare qualcosa, oltre la preghiera. Spesso non si può fare nulla (anche per questo si prega), altre volte si potrebbe fare e allora la preghiera può aiutarci a vincere i vincoli che ci trattengono.
in foto: la chiesa di Bregazzana
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