foto carlozanzi
Luisa Oprandi (al centro), fresca vincitrice del concorso Poeta Bosino 2013, nel ritirare il premio ha annunciato che da ora in avanti parteciperà fuori gara, visto che ha vinto per tre volte di fila l'ambita statuetta del Pin Girometta. Tutti hanno applaudito, penso interpretando il gesto come segno non so...di umiltà, generosità, disponibilità a non essere troppo invadente. In verità anch'io ho applaudito, ma poi ci ho ripensato e considero la scelta della mia amica Luisa non giusta. Mi pare uno di quei casi (nei quali anch'io cado, per carità) di 'falsa modestia'. Come dire: sono troppo forte, non c'è gara, mi ritiro. Se questo può essere vero in competizioni più 'oggettive' (tipo il ciclismo, che Luisa ha citato parlando della scelta di Alfredo Binda di non correre un Giro d'Italia), non lo è per un concorso di poesia, dove la scelta della Giuria è ovviamente soggettiva. A questa giuria piacciono assai le poesie di Luisa, come a quella presieduta da Gianfranco Garancini, a metà degli anni Novanta, piacevano le mie, visto che vinsi due volte e ottenni altri piazzamenti. Invito quindi la mia amica Luisa a tornare sulla sua scelta e a partecipare da concorrente al Concorso del prossimo anno. Anche perché non vorrei mai (in caso di mia vittoria l'anno prossimo) incrociare il suo sorrisetto beffardo. Come a dire: 'Sì, ma hai vinto perché non c'ero io!'
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