sabato 8 febbraio 2014
Il caso de IL CAVALLO ROSSO
Anche La Repubblica dedica un po' di spazio per ricordare lo scrittore Eugenio Corti, morto pochi giorni fa a 93 anni, autore de 'Il cavallo rosso', un corposo romanzo che copre quasi trent'anni di storia, dal 1940 al 1978, morte di Aldo Moro. Dico così perché il romanzo è chiaramente cattolico e Corti è stato osannato in ambito cattolico (paragonato a Manzoni, a Tolstoj) e sostanzialmente ignorato in ambito laico. I casi sono tre: o i cattolici non sanno giudicare la qualità di uno scrittore, o non lo sanno fare i laici oppure l'ideologia comanda la critica. Comunque Corti si è preso le sue belle soddisfazioni, visto che il romanzo è arrivato alla 24^ edizione (sempre da Ares), è molto amato fra gli altri dai miei amici di Comunione e Liberazione e -ciò che soprattutto invidio di lui- è riuscito a scrivere un romanzone storico di non so quante centinaia di pagine, mentre io arrivo a malapena alle duecento. Certo, io non ho una guerra da raccontare, e nemmeno la salda certezza di una fede: si vede che per i dubbi bastano centocinquanta pagine!
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