mercoledì 31 dicembre 2014

Emil, locomotiva umana



Ho divorato in un sol boccone il romanzo breve che ho ricevuto in dono a Natale. Titolo: 'Correre', di Jean Echenoz, storia della locomotiva umana Emil Zàtopek, cecoslovacco classe 1922, militare e membro del Partito Comunista, podista dalla corsa sgraziata e dal fiato asmatico, capace di vincere i 10.000 alle Olimpiadi di Londra (1948) e soprattutto di vincere a Helsinki, Olimpiadi 1952, i 5.000, i 10.000 e la maratona, impresa che nessun altro riuscirà a ripetere. Detentore dei record mondiali delle distanze dai 5.000 ai 30 km, Emil si ritirò dopo le Olimpiadi di Melbourne del 1956, dove giunse 6° nella maratona. Il libro piacerà a chi ama correre, ma anche a chi non ha molto in simpatia il Comunismo. Emil, già in qualche misura limitato nei suoi movimenti anche negli anni di maggior gloria, ebbe il demerito di parteggiare per Dubcek, animando nel 1968 la Primavera di Praga. Venne espulso dal partito, perse il lavoro, fu mandato in una miniera di uranio per sei anni, quindi adibito a umili lavori e infine 'costretto' a firmare una confessione, nella quale faceva mea culpa. Emil, pur di essere lasciato finalmente in pace, firmò. Morì dopo lunga malattia nel 2000, a 78 anni. 
La scrittura di Echenoz è invitante, leggera, ironica. Una narrazione che va giù come il rosolio. 

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