domenica 20 aprile 2014

Raffaele e Luca Crovi



Singolari incontri pasquali. Un po' di anni fa, metà anni Novanta, quando la mia narrativa correva veloce, certa della gloria, partecipai al Premio Mont Blanc per giovani autori. Fra i giurati, Raffaele Crovi (foto in alto), scrittore di successo, editore, creativo Rai (fu fra gli inventori del noto gioco 'Chissà chi lo sa', condotto dal mitico Febo Conti). Una Pasqua di quegli anni vado in chiesa e chi ti trovo? Raffaele Crovi, nella panca davanti a me. Scoprii così che sua suocera abitava nel palazzo di fianco al mio. Iniziò un dialogo, gli feci leggere mie cose, lui mai una sola volta ebbe parole di elogio (un segno che avrei dovuto considerare maggiormente), però nel 2006 (un anno prima di morire) mi telefonò per complimentarsi con me. Avevo scritto per La Prealpina la recensione del suo romanzo 'Cameo' e l'aveva apprezzata. Da quel momento mi arrivarono tutti i suoi ultimi libri, a raffica. Stamattina, giorno di Pasqua, chi vedo? Luca Crovi (foto in basso), identico al padre nel fisico, giallista di successo, anche lui immagino diretto in chiesa, per la Messa pasquale, insieme ai suoi molti figli. Due Pasque uniscono nella mia memoria  padre e figlio. Vedendo Luca, il suo modo di camminare, ho rivisto Raffaele e quegli anni, per me, di grandi speranze.

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