domenica 27 aprile 2014

L'Aletta di Carlino





Negli anni Settanta, Carlo detto Carlino per me era essenzialmente due cose: il fratello maggiore di uno dei miei migliori amici, Gigi, e il proprietario dell'Aletta Scrambler 125. Mentre io attaccavo con la molletta sui raggi della bici la cartolina per fare il rumore di motocicletta, e poi avevo un miserabile Mosquito, un Demm da tamarri e un Garelli da tapini, Carlino raspava la ghiaia dell'oratorio Molina di Biumo Inferiore con una luccicante Aletta Scrambler 125, con un motore che suonava melodie dolcissime. Naturalmente ieri sera, a cena, ho riacceso il motore di quella moto che mi ha fatto sognare. L'invidia di allora oggi non c'è più: non mi interessa avere una Ferrari Testarossa al posto della mia Kia Rio, basta che un'auto mi porti dove devo andare. Non mi interessa possedere una bici da corsa da 3.000 euro anziché la mia, da 350 euro, basta che mi conduca dove voglio, cioè in cima al Campo dei Fiori, senza rompersi. Ma allora, quando di anni ne avevo 12, 13, 14, 15...allora era diverso.

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