sabato 7 marzo 2015
No, era il 29 ottobre del 1967
Ieri probabilmente ho scritto un'inesattezza. Grazie al bel libro dell'amico Vito Romaniello '100 volte Varese-Storia dei Biancorossi dal 1910 ad oggi' posso essere più preciso. Perché parto da un ricordo certo: l'invasione di campo del 18 giugno 1967. Lì c'ero certissimamente. Ultima di campionato in serie B, il Varese gioca contro il Messina. Il Varese mette sul prato Da Pozzo, Sogliano, Maroso, Dellagiovanna, Cresci, Gasperi, Leonardi, Anastasi, Gioia, Cucchi, Renna. Petruzzo Anastasi è l'eroe, vinciamo 2 a 0, secondo posto in classifica e quindi serie A, per la seconda volta. Io partecipo a quella invasione di campo: fa caldo, la scuola è finita da poco, ho 11 anni, sono nel tripudio collettivo. Gli ultimi minuti della partita sono in piedi, appoggiato al palo di destra di Da Pozzo, il fischio finale, la corsa a centrocampo, i giocatori in mutande, tenendo in mano le scarpette bullonate. Pietro portato in trionfo. Apoteosi. E quindi il Sandrino Mazzola che ricordo è quello visto a Masnago il 29 ottobre del 1967. Lì addirittura il Varese vince 1 a 0, contro i miei amati nerazzurri. Quell'anno il Varese di Bruno Arcari arriverà 7° in serie A (miglior prestazione, mai più eguagliata), battendo a Varese l'Inter, il Milan e (5 a 0!) la Juve.
Poi la mia attenzione andò qualche metro più in là, al Palazzetto dello Sport: ebbe inizio il mio amore per il basket e per la grande Ignis.
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