LO
SGUARDO
di carlozanzi
Sono lo sguardo di una donna. Direi di una bella donna.
Mi sono appena staccato da lei e mi sto dirigendo, veloce, verso un uomo.
Veloce ma non tanto da non potermi gustare la piacevolissima meraviglia di
questo tale, un cinquantenne, nel complesso prestante, un po’ troppo adipe sul
ventre, pochi capelli ma l’abbronzatura dà l’idea di rendere quei pochi più
folti. A vederlo da lontano, diciamo i dieci metri della mia signora, non è un
tipo che non dia nell’occhio: sarà il vestito, sarà il complesso, l’armonia
degli ingredienti. Certo, ora mi sto avvicinando e si notano le magagne. Ma
sono gli occhi che mi interessano: stupìti. Lo sguardo di lei (cioè io) sta
regalandogli i connotati di una donna, intanto più giovane di lui di almeno
dieci anni, poi di una capace di batterlo, nel confronto diretto, a mani basse.
E ciò non fa che rendere quegli occhi di maschio (consapevole del suo fascino,
in verità in declino) ancor più brillanti, interessati, sorpresi, ammiccanti,
piacevolmente feriti da una luce di bellezza inattesa, da una prospettiva di
reciproco feeling che dà freschezza ad un momento peraltro assolutamente privo
di meraviglia. La banalità impreziosita da me, sguardo di donna. La
svogliatezza inorgoglita da due occhi che si posano, lasciando intendere della
voglia inevasa. Che poi, a dire il vero, essendo solo uno sguardo, non saprei
se vi è, in colei che mi ha spinto verso l’uomo, reale interesse, voglia di
provocare, fiacco istinto femminile, svogliatezza, noncuranza, malizia, e non
ho neppure la certezza che proprio verso quell’uomo io debba dirigermi, e che
invece non mi sia chiesto all’ultimo di mutare traiettoria, prendendo per caso
la strada di quella tizia più a destra, che potrebbe essere anche un’amica
della mia signora, o una che gli sta sullo stomaco.
Ecco, ora
intuisco anche i pensieri dell’uomo, puro spirito (i pensieri) come puro
spirito sono io…ecco, sento..però…..che sfrontato….che illuso!
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