martedì 3 marzo 2015

Prova della non esistenza di Dio

                                                                                            foto carlozanzi


Ho deciso di pubblicare questa foto sfocata del seminario arcivescovile di Venegono Inferiore (ripreso dal Sacro Monte alla luce del tramonto) perché rappresenta la crisi vocazionale: quel grande edificio oggi raccoglie anche i seminaristi del seminario di Seveso San Pietro, chiuso per carenza di 'studenti'. Nonostante ciò, non raggiunge certo i numeri che sommava alla fine dell'Ottocento, primi decenni del Novecento; poi, dalla fine degli anni Sessanta, il progressivo calo. Questo mi rende triste, per vari motivi, non ultimo il fatto che -per me- la crisi delle vocazioni sacerdotali è una prova della non esistenza di Dio. Perché un tempo i sacerdoti abbondavano? Perché fare il prete era una promozione sociale, un cambio di passo, soprattutto per le generazioni meno abbienti. Perché da decenni le vocazioni sono in calo? Perché da decenni fare il prete ha sempre meno 'vantaggi' e sempre più controindicazioni (umanamente parlando). E perché le vocazioni sono in aumento nei paesi in via di sviluppo? Perché fare il mestiere del prete lì conviene. I conti (umanamente parlando) tornano. E Dio appare sempre più irrilevante. 
Qualcuno potrebbe obiettare: "E no, mio caro, il fatto che vi siano ancora preti da noi, mestiere rischioso, prova che Dio esiste: senza di Lui dove trovare la forza di una simile scelta controcorrente?" E non potrei dargli torto.
Ancora una volta cala, con la sera, il Mistero, che è come dire: avete ragione tutti e due.

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