VENGO
A SENTIRE, CARA, SE RESPIRI
di carlozanzi
Vengo
a sentire, cara, se respiri,
nel
buio, come un gatto a zampe nude,
atterrito
all’idea che ti ritiri
dopo
aver rassodato la palude.
Vengo
col cuore impensierito e folle,
che
mitraglia presagi di sventura,
cerco
quel lento sibilo di vita,
non
oso immaginare la sciagura.
Piccola
mia, vengo a sperare che respiri,
vecchio
legato in corda di paura,
ossessionato
all’idea che nulla dura,
prego
e vengo a implorare i tuoi sospiri.
Il
buio ora è un abbaglio di colori,
la
coperta segue le onde del tuo cuore,
brilla
la vita mentre il giorno muore,
rinato,
bacio sazio i tuoi rumori.
1 dicembre 2014
Nessun commento:
Posta un commento