Questo ha scritto Mock su fb ad un suo amico nella sofferenza. Altro non aggiungo.
La sofferenza è vita, non morte: è parte del
percorso, e parte non indifferente. Non bisogna evitarla, bisogna viverla bene
usando la medicina come un aiuto. La vera gioia passa dalla sofferenza, e
non è necessario essere cristiani per saperlo e accertarlo.
Come si diceva l'altra sera TUTTE le società antiche vivevano la sofferenze e
la morte come un evento NATURALE, non come un tabù da evitare, cose di cui non
parlare. Sono la porta per l'infinito: e quaggiù bisogna volare e godere di
ogni singolo istante del grande dono della vita. Ogni istante passa e non
ritornerà, vivilo pienamente e non avrai rimorsi e sarai felice. Non bloccare i
tuoi sogni, sorridi alle persone, stai attento ai loro bisogni, non sei solo a
questo mondo, condividi i tuoi talenti, non fermarti al superficiale, ma guarda
nel cuore degli altri. Non lasciare che il tuo cuore si indurisca. Quando
faccio la chemio, mi scorrono davanti agli occhi i volti dei miei amici e
fratelli, e la sofferenza diventa più leggera: non sono solo sulla Strada,
siamo in tanti a camminare insieme, appunto INSIEME. Affidiamoci al Signore
(per chi ci crede), ma anche a chi ci è intorno e ci vuole bene. Scopriremo il
segreto della vita piena e lasceremo un po' da parte il nostro ego, il nostro
io e la smetteremo di buttare il tempo lamentandoci e pensando al passato o al
futuro. La gioia sta nel presente e nel viverlo al 100%. Peccato che a volte
solo con la sofferenza si capisca tutto ciò: l'uomo è strano .... Ringrazio il
Signore per quello che mi ha dato, mi dà e mi darà: se questo è il centuplo
quaggiù chissà come sarà l'eternità! Grazie per la tua vicinanza ed il tuo
esempio: anche tu vivi pienamente ed è una grazia inestimabile.
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