foto carlozanzi
Venerdì Santo. Da qualche anno la mia personale tradizione prevede che in questo venerdì particolare io salga sul viale delle Cappelle, trovandomi alle 15, morte di Gesù, esattamente alla Decima, la cappella della crocifissione. E se penso ai Venerdì Santi del passato, ho due immagini. La prima cade negli anni Sessanta e Settanta, la mesta celebrazione della morte di Gesù nella buia chiesa parrocchiale di Biumo Inferiore, con le tradizionali tre parole di don Felice Guglielmetti, di fronte al Crocifisso: vide pendente, aude loquente, adora moriente. E poi quel venerdì 2 aprile del 2010, una superba giornata di sole di inizio aprile. Mia figlia Valentina mi chiese di accompagnarla a Laveno. Doveva attraversare il lago in battello (foto) per trovarsi col suo ragazzo di allora, avrebbero trascorso insieme le vacanze di Pasqua in una baita dalle parti di Pian Cavallone. Con il magone la vidi partire sul traghetto, andare verso Verbania, il Pizzo Marona e lo Zeda carichi di neve. Era il distacco della figlia dal padre. Con lentezza raggiunsi la chiesa di Laveno, per la celebrazione della passione e morte di Gesù.
Nessun commento:
Posta un commento