venerdì 25 aprile 2014

25 aprile 1945: fine dei bombardamenti



Penso al 25 aprile del 1945, che non ho vissuto, proponendo questa bella poEsia del mio amico Amedeo Bianchi, poeta come il figlio Arnaldo, che visse quel dramma. E così ricorda un bombardamento.


BOMBARDAMENTO

Battevano sei ore al campanile,
sull'aia cantò il gallo,
un cane tagliò obliquo sulla piazza
e s'udivano scoppi in lontananza.
Non potevo seguire col mio sguardo,
né potevo pensare con la mente
che una cosa per volta;
o questa o quella
ogni nesso intelliggibile svanito,
sfilacciato nel nulla.
Stranito dall'androne sogguardavo
una finestra aperta, un palo, il cane,
di soldati un bivacco. Dalla stanza
indistinto giungeva un cicaleccio
usuale, concreto e senza alterco.
Poi, m'avvolse una folla
che, atterrita,
d'improvviso, dal fumo dilagava
e fuggiva senza meta dalla fiamma
di novanta cubiti, alta, vorace,
che giù verso occidente divampava.

Amedeo Bianchi  IL LABILE CONFINE

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