mercoledì 1 aprile 2015

Sesso scritto



Nessuno è profeta in patria, per tante ragioni, a volte ci si mette anche l'invidia. Bisognerebbe uscire fuori dalla cerchia delle conoscenze, dalle mura della propria città, ma non è facile. Ci pensavo ultimamente anche in riferimento al sesso scritto. Per un narratore che (come me) nei suoi lavori di invenzione non trascura il sesso (componente non secondaria della vita) è un problema: i lettori che mi conoscono inevitabilmente mi ritrovano lì ma (e ciò mi scoccia molto di più) 'vedono' anche chi vive con me. Così pensavo (è provocatorio) che un narratore deve necessariamente condurre una vita irregolare, è 'obbligato' a vivere diverse esperienze non già (come si sarebbe portati a credere) perché poi le sappia descrivere con accuratezza (risultando credibile) ma per non coinvolgere altri da sé, ben identificabili.

Nessun commento:

Posta un commento