PUZZA
di carlozanzi
Parlo
del tempo e non ti scandalizzi,
come
siamo normali, amore mio.
Non
sempre è dato di scomodare Dio,
la
guerra in Palestina e i nostri affanni.
E
godiamo persino con Fantozzi,
meglio
il triste ragioniere che un silenzio
pesante,
gonfiato di imbarazzi;
non
gemo se mi parli di tua madre.
La
perfezione, però, non è raggiunta,
riposa
ancora dietro quella soglia,
la
porta del locale degli eccessi,
luogo
poco odoroso ci separa.
Non
siamo in confidenza con le feci,
che
vanno oppure sostano e tu taci,
ed
io con te, mi trattengo e ti do baci
ma
resto solo, se il mio corpo puzza.
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