foto carlozanzi
Sole
Si veste l'alba di una luce chiara.
Ritorna il primo sole, nuovo e antico
ed il passato invera, sveste aurora
d'umide nebbie, della notte amiche.
Tanto chiaro baglior spinge alla resa
ed è evidenza il mondo, acceso a giorno
da quel riflesso vero, dal calore
che scalda il gran mistero. Brilla il sole.
Carlo Zanzi Un anno (Gabrieli editore-1988)
giovedì 31 ottobre 2013
Parole nuove
foto carlozanzi
Sono un tipo molto abitudinario, si sa: non amo viaggiare, ho le mie abitudini, i miei ritmi, i miei riti. Però cerco parole nuove. Sento prediche sempre uguali, discorsi sempre uguali, le medesime lamentele, ripetitive descrizioni di vissuti e di prospettive, e probabilmente anch'io faccio lo stesso: vorrei altro. Ma non l'altro surreale, così lontano da me, così astratto e innovativo da restarmi estraneo.
Vorrei parole nuove che descrivano, in modo semplice, le cose (essenziali) di sempre. Ciò che davvero serve per vivere.
Sono un tipo molto abitudinario, si sa: non amo viaggiare, ho le mie abitudini, i miei ritmi, i miei riti. Però cerco parole nuove. Sento prediche sempre uguali, discorsi sempre uguali, le medesime lamentele, ripetitive descrizioni di vissuti e di prospettive, e probabilmente anch'io faccio lo stesso: vorrei altro. Ma non l'altro surreale, così lontano da me, così astratto e innovativo da restarmi estraneo.
Vorrei parole nuove che descrivano, in modo semplice, le cose (essenziali) di sempre. Ciò che davvero serve per vivere.
Autunno
foto carlozanzi
Autün di carlozanzi
Disperaziùn
d’un ciel sura Varès:
piöö
aqua malmustùsa, vilàna
e
nebia, vent, cuèrta grisa e frègia.
Ul
su l’è nàj, amìis senza culùur, slavà.
La
cità fiàda ümid, bestèma,
sa
süga i öcc, bagnà dula tristèza di gòtt,
sant
quand hinn pòcch,
danàa
sa gh’hann in mente da fa i stravìzi.
Incöö
tass la mè tèra.
Ma
disèdi; ghe no ‘l tic tòc
di
dì pasà, né vent cùntra i vèdar
né
burbutà da trun, né lüüs da saéta.
I
stell gh’hinn anmò, gh’è la lüna,
böcc
d’or in dul nègar dul ciel.
Spèci
‘l regiù di me dì
e
lü ‘riva e mi ‘l salüdi e lü ‘l surìd.
Salti
föra a fiadà ‘l bun dul matìn,
aria
lüstra, viscura e…surpresa!
Ul
bosch g’ha indòss ul vestì d’Arlechìn;
l’eva
verd prima di piògg;
incöö,
basà dal su, l’è giald e ross.
autunno 2001
dalla raccolta 'Valzer par Varés' (2013-Pietro Macchione editore)
Autunno
Disperazione
di un cielo sopra Varese:
piove
acqua malmostosa, villana
e
nebbia, vento, coperta grigia e fredda.
Il
sole se n’è andato, amico senza colore, slavato.
La
città respira umido, bestemmia,
si
asciuga gli occhi, bagnati dalla tristezza delle gocce,
sante
quando sono poche,
dannate
se hanno in mente di fare gli stravizi.
Oggi
tace la mia terra.
Mi
sveglio: non c’è il tic toc
dei
giorni passati, né vento contro i vetri
né
borbottare di tuoni, né luce di saetta.
Le
stelle ci sono ancora, c’è la luna,
buco
d’oro nel nero del cielo.
Aspetto
il capofamiglia dei miei giorni
e
lui arriva e io sorrido e lui sorride.
Salto
fuori a respirare il buono del mattino,
aria
lucida, allegra e…sorpresa!
Il
bosco ha indossato il vestito di Arlecchino;
era
verde prima delle piogge;
oggi,
baciato dal sole, è giallo e rosso.
mercoledì 30 ottobre 2013
Meggy & Pillo sposi
La mia secondogenita Meggy (al secolo Maddalena Zanzi) e il suo ragazzo Pillo (al secolo Stefano Mirioni) si sposeranno il prossimo 7 giugno. Sono felice.
Cimberio-Asvel: 78/85 finale
foto simone raso
Certo l'assenza di Ebi Ere (foto) ha pesato, ma brucia la sconfitta in casa di Varese contro i francesi dell'Asvel. Questi i parziali: 19/22-37/51-57/67-78/85 finale. Non ho seguito la partita, so solo che Hassel ha fatto 12p con 11 rimbalzi, Clark 16p e Coleman 23p. Domenica a Varese arriva Avellino dell'ex Frank Vitucci. Sarà il momento di vendicarsi!
Forza Varese!
Certo l'assenza di Ebi Ere (foto) ha pesato, ma brucia la sconfitta in casa di Varese contro i francesi dell'Asvel. Questi i parziali: 19/22-37/51-57/67-78/85 finale. Non ho seguito la partita, so solo che Hassel ha fatto 12p con 11 rimbalzi, Clark 16p e Coleman 23p. Domenica a Varese arriva Avellino dell'ex Frank Vitucci. Sarà il momento di vendicarsi!
Forza Varese!
Cimberio Varese-Asvel Villeurbanne: 37/51 a metà gara
Terzo turno di EuroCup che parte malissimo per Varese, costretta a rinunciare al capitano Ebi Ere. Siamo sotto di brutto a metà partita: 37/51. La storica formazione francese del Villeurbanne ci sovrasta in ogni dato statistico. Speriamo che Varese risorga.
Il Parmigiano di Mariano
In verità il Parmigiano non è del mio amico Mariano (Lazzati), che vediamo in foto, a sinistra, insieme all'amico Gianni Spartà, ma della Fondazione Renato Piatti onlus. Si tratta del Parmigiano della Solidarietà, cioè Parmigiano Reggiano DOP (stagionatura 28/30 mesi) che la Fondazione mette in vendita per poter finanziare le sue molteplici attività, fra le quali l'acquisto della nuova sede di via Crispi. Confezioni da 1 kg (18 euro) e da mezzo chilo (9 euro). Chi vuole la confezione regalo natalizia, 2 euro in aggiunta.
E che c'entra Mariano? Per ordinare il Parmigiano (entro il 15 novembre) bisogna rivolgersi a lui, il generoso Mariano Lazzati (cel 348.3950042 mail mariano.lazzati@email.it)
Beppe al Panathlon
foto carlozanzi
Ho saputo oggi dal mio amico Enrico Stocchetti che alla Conviviale Panathlon dello scorso 15 ottobre era presente anche il mio amico prof. Beppe Balsamo. Beppe, stimato docente di Scienze motorie e sportive a Castronno, è fra i massimi tecnici nazionali del salto in lungo e del salto triplo (lui, ex triplista), fiore all'occhiello dell'atletica varesina maschile, targata Cus dei Laghi. Con lui al Panathlon altri due allenatori di Varese, molto quotati: Fabio Pilori e Bruno Pinzin.
Varese può vantare uno staff tecnico di prim'ordine per l'atletica leggera. Oltre ai già citati, ricordo Silvano Danzi, Alberto Cadonà, Sandro Torno, Alvaro Di Federico.
Ho saputo oggi dal mio amico Enrico Stocchetti che alla Conviviale Panathlon dello scorso 15 ottobre era presente anche il mio amico prof. Beppe Balsamo. Beppe, stimato docente di Scienze motorie e sportive a Castronno, è fra i massimi tecnici nazionali del salto in lungo e del salto triplo (lui, ex triplista), fiore all'occhiello dell'atletica varesina maschile, targata Cus dei Laghi. Con lui al Panathlon altri due allenatori di Varese, molto quotati: Fabio Pilori e Bruno Pinzin.
Varese può vantare uno staff tecnico di prim'ordine per l'atletica leggera. Oltre ai già citati, ricordo Silvano Danzi, Alberto Cadonà, Sandro Torno, Alvaro Di Federico.
Davanti alla culla
foto carlozanzi
Anche per far trascorrere il tempo, in attesa della nascita della mia prima nipotina Rebecca (un po' pigra), ho ripreso in mano antichi fogli, con foto in bianco e nero. Nel 1987 cercavo di pubblicare una raccolta di poesie, corredata da mie foto in bianco e nero, che a mio giudizio avrebbero arricchito il volumetto. Il libretto uscì, senza foto, nel novembre del 1988. Titolo: UN ANNO (Gabrieli editore). La foto che vedete è stata scattata nell'ottobre del 1987, nella culla (che ospiterà Rebecca) dorme beata mia figlia Maddalena. E proprio guardando lei in culla è nata la poesia che pubblico qui oggi, semplice, del genere cuore che fa rima con amore, niente di che, ma dietro queste parole elementari dovete immaginare davvero un padre stupìto (in positivo).
Mai staccherei da te questi occhi vecchi,
attratti al nuovo d'infantile sorpresa.
La mia fame di Bello non si sazia
mentre spegni ed accendi le fessure
ch'aprono ignoto mondo alla tua vita.
Ti addormenti, il chiasso ti ridesta.
Alzi le mani al cielo. Mi sorridi.
Pare un grazie per me, padre stupìto.
Anche per far trascorrere il tempo, in attesa della nascita della mia prima nipotina Rebecca (un po' pigra), ho ripreso in mano antichi fogli, con foto in bianco e nero. Nel 1987 cercavo di pubblicare una raccolta di poesie, corredata da mie foto in bianco e nero, che a mio giudizio avrebbero arricchito il volumetto. Il libretto uscì, senza foto, nel novembre del 1988. Titolo: UN ANNO (Gabrieli editore). La foto che vedete è stata scattata nell'ottobre del 1987, nella culla (che ospiterà Rebecca) dorme beata mia figlia Maddalena. E proprio guardando lei in culla è nata la poesia che pubblico qui oggi, semplice, del genere cuore che fa rima con amore, niente di che, ma dietro queste parole elementari dovete immaginare davvero un padre stupìto (in positivo).
Mai staccherei da te questi occhi vecchi,
attratti al nuovo d'infantile sorpresa.
La mia fame di Bello non si sazia
mentre spegni ed accendi le fessure
ch'aprono ignoto mondo alla tua vita.
Ti addormenti, il chiasso ti ridesta.
Alzi le mani al cielo. Mi sorridi.
Pare un grazie per me, padre stupìto.
martedì 29 ottobre 2013
Elio
Ciao Elio. Come vedi, non ti ho dimenticato. Facevo i calcoli, tu sei diventato nonno per la prima volta nel 1982, avevi 57 anni, esattamente la mia età attuale. Siamo diventati nonni alla stessa età.
Il racconto del mercoledì
La croce
di carlozanzi
Siedo di fronte a mio padre. E’
sdraiato a letto, compirà novant’anni fra tre giorni, sopra di lui un
crocifisso. Osservo la croce e faccio due conti. L’hanno comperata, lui e mia
madre, più di sessant’anni fa, in un negozietto della Val Gardena. Non era
ancora nato ma questo acquisto è stato motivo di molte narrazioni quando,
ragazzi, si mangiava insieme. Ascoltata due o tre volte questa storia del crocifisso
noi avremmo voluto passare ai giochi, sapevamo la trama, che mia mamma
preferiva mettere sopra il letto grande di giovane sposa una Sacra Famiglia e
mio padre una croce, chissà perché. Gli sposi non ancora graffiati
dall’abitudine sanno trovare compromessi, così il compromesso era stato
raggiunto: la Sacra Famiglia sopra la testa di mia madre, la croce sopra il
cuscino di mio padre.
Guardo il muro (che avrebbe
bisogno di una rinfrescata), della Sacra Famiglia si nota solo la traccia,
lasciata dalla luce, il contorno di quel quadro, che mio padre ha riposto non
so dove, dopo la morte di mia madre. Resta la croce.
Non ho mai saputo perché il
vecchio (il vecchio di oggi) preferisse già così giovane quei due legni incrociati,
con il Cristo gardenese che pende in avanti, perfetto nelle proporzioni, un
drappo a coprire le vergogne (ma perché dovremmo aver vergona?), gli occhi
chiusi, nessuna smorfia sul volto. Il loro ripetuto racconto si fermava in
superficie. Oggi, se non avesse l’influenza, glielo chiederei. E molto altro
domanderei a mio padre, ma forse una cosa su tutte, che non è una domanda ma un
imperativo: insegnami a morire.
Lo osservo, respira a fatica ma è
solo influenza, il medico dice che non c’è alcun pericolo, l’uomo che mi
generò, in un abbraccio con la sua donna, ha novant’anni e insieme la gran
fortuna di una salute che gli invidio. Non è certo in pericolo di vita, ma è
cotto dalla febbre e non posso certo domandargli perché mi ha messo al mondo,
costringendomi a morire.
Apre gli occhi, sorride,
tossisce, vuole la mia mano, scotta, la sua mano destra è gonfia, pare un
tizzone che arde.
“Va a ca’” mi dice, poi zoppica in altra tosse, non riesce a
continuare, mi butta in faccia un altro mezzo sorriso e socchiude gli occhi.
“C’è tempo” gli rispondo e
capisco di volergli bene, perché non sto a disagio in quella camera senz’aria.
Mi verrebbe da dire che mi siedo lì volentieri, e lui mi fa pena. Ripeto: non è
in pericolo di vita. Mi fanno pena i suoi pensieri, perché ad altro non può
pensare un uomo della sua età: sta arrivando, ormai. E forse riflette su un
desiderio che oggi è il mio: ‘Devo sapergli regalare questa certezza. L’ho costretto
a vivere, oggi gli dimostro che si può uscire con dignità, soffrendo ma senza
soccombere, vinti dall’angoscia del nulla.’
La vita è questo quotidiano
adattarsi alla morte. E il non pensarci è forse la forma più elementare e
vincente. Ma quando si avvicina e ci presenta il foglio, che attesta la nostra
resa, fingere di non vederla non è distrazione da uomini. A quel punto, quando
i nostri figli ci guardano con le lacrime agli occhi, allora tutti devono dimostrare
di essere eroi. Devono trattenere la paura (almeno una parte), devono soffocare
l’angoscia (o quanto meno la parte peggiore), e noi dobbiamo capire che la
speranza può reggere sino in fondo.
Perché il mio vecchietto scelse
la croce? Per furbizia? Per saggezza? Aveva inteso che era meglio partire per
tempo, giocare in anticipo, prevenire? Regalarsi l’incrocio dello scandalo,
insieme all’ebbrezza della prima nudità condivisa? Goduta?
“Go cald…damm un gott d’aqua…”
S’è svegliato di nuovo. “Tieni” e
gli porgo il bicchiere, lo reggo per la nuca, lui sorseggia, tossisce di nuovo.
Gli tocco la fronte. Brucia. Gli porgo un panno umido, che se lo tenga in
testa, temo che gli vada arrosto il cervello.
“Lasa perd…al servìss a nagòtt”
“Vedi tu” ma forse dovrei essere
più impositivo, obbligarlo nonostante il medico minimizzi. Ma a dispetto
dell’età difende la totale autonomia. Non vuole dar peso ai suoi figli. Sa di
averci messo sul groppone un macigno. Quello basta. Ma il perso non è reggergli
il capo e bagnargli le labbra; pesa che lui è solo un anticipo del nostro
destino. Una prova.
Prende fiato, raccoglie ciò che
resta dell’aria che hanno pensato per lui; la ricaccia di fuori, tramutata in
un lungo sospiro che racconta di risposte impossibili: “Sa te vöratt fa cusè.”
Lo guardo e sorrido: “Già…”
“A cosa pensi?” mi chiede pochi
secondi dopo che la pendola ha battuto i dodici colpi del mezzogiorno e sto
pensando che forse è davvero tempo che vada.
A cosa pensi? Domanda inattesa posta
da lui, tanto rispettoso dei nostri pensieri da sembrare distratto. Glielo
dico? Mi confido? E perché me lo chiede? Mi sono tradito?
“A niente” e subito mi vergogno
di quella menzogna.
“Balòss” fa lui. “Vieni qua” e allunga le braccia.
Mi piego in avanti, lui alza le
braccia e sfiora la croce, che sobbalza sul chiodo e finisce sul letto.
“Ta
vöri ben.”
Vorrebbe piangere ma si trattiene. Un padre non piange davanti ad un figlio.
Non lo può spaventare.
Un padre è un eroe.
Questo racconto breve è tratto dalla raccolta 'Valzer par Varés' (Pietro Macchione editore-2013)
Quelle scale, per 15 anni
Come è noto, i frati della Brunella se ne sono andati, hanno regalato alla Curia milanese chiesa e oratorio, mentre hanno cercato di vendere il resto dell'edifico (in foto) e il giardino. E ci sono riusciti, trovando un'ottima soluzione: tutto il complesso è stato acquistato dalla 'Fondazione Renato Piatti-Anffas'. Nascerà un
CENTRO MULTISERVIZI PER LA DISABILITA' E LA FAMIGLIA.
Per una quindicina d'anni, dal 1989 al 2004 circa, mi sono fatto a piedi i due piani di scale che portavano alla sede del Settimanale Cattolico 'Luce', la mia gavetta giornalistica. Una bella esperienza. Sono molto legato a questo casermone tipo Lego anche perché all'ultimo piano ha sede L'Istituto La Casa di Varese, dove lavora Carla. Sono molto felice per don Pino Gamalero, anima dell'Istituto La Casa, perché questa soluzione (da lui proposta) mantiene intatta la struttura e i servizi alla famiglia di quella realtà così importante.
Una bella notizia per Varese: infatti stamani alla Conferenza stampa c'erano il Governatore della Lombardia Bobo Maroni, il Commissario Dario Galli, il borgomastro Attilio Fontana e il prevosto Gilberto Donnini. Don Gilberto Donnini, nel 1989, era il direttore di Luce, è stato lui ad accogliermi come praticante.
Il primo dubbio della vita
foto carlozanzi
Il primo dubbio della vita,
oscuro tarlo della mente,
è la sua giustificazione;
acide, poi, le parole scarnificano le immagini,
nere, nude orbite dell'inconscio.
Non ci persuade l'immeritata sorte
di chi esiste, "del vivere che è un correre alla morte".
Arnaldo Bianchi ottobre '84 Paesaggi inattesi
Il primo dubbio della vita,
oscuro tarlo della mente,
è la sua giustificazione;
acide, poi, le parole scarnificano le immagini,
nere, nude orbite dell'inconscio.
Non ci persuade l'immeritata sorte
di chi esiste, "del vivere che è un correre alla morte".
Arnaldo Bianchi ottobre '84 Paesaggi inattesi
Il faggio di elioanita
foto carlozanzi
Continuando nel mio giro alla ricerca degli alberi varesini, ecco un albero 'minore' ma a me caro, il faggio di elioanita, i miei suoceri, che domina nel giardino della loro villetta. Eccolo nel suo abito autunnale, non certo valorizzato da questa giornata scialba.
Continuando nel mio giro alla ricerca degli alberi varesini, ecco un albero 'minore' ma a me caro, il faggio di elioanita, i miei suoceri, che domina nel giardino della loro villetta. Eccolo nel suo abito autunnale, non certo valorizzato da questa giornata scialba.
lunedì 28 ottobre 2013
Stravaccato sul divano
Mentre me ne stavo stravaccato sul divano, ascoltando ad occhi chiusi il silenzio dell'appartamento vuoto e attutiti rumori lungo la via, ho raffrontato due frasi evangeliche, che ben riflettono gli ultimi 40 anni più o meno della mia vita. Mi pare di essere passato dalla frase 'Chi vuol venire dietro a me rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua' alla frase 'ama il prossimo tuo come te stesso', dove c'è anzitutto la positività dell'amore verso se stessi, nei pregi, nei difetti, nei desideri, e quindi l'amore verso gli altri, che non riusciremo mai ad amare come noi stessi (nessuno ci ama meglio di quanto sappiamo fare noi per noi stessi) ma che in genere amiamo con piacere.
Mi si dirà: non c'è contraddizione fra le due indicazioni evangeliche. Sarà, ma preferisco la seconda.
Sandro, l'inatteso
foto premio chiara
Torno un attimo al vincitore del Premio Chiara 2013, Sandro Bonvissuto, sfruttando questa foto non mia. Ecco da sinistra Romano Oldrini, lo scrittore Sandro Bonvissuto, vincitore con la raccolta di racconti 'Dentro' (Einaudi), il presidente della Provincia Dario Galli e Bambi Lazzati.
Sandro è al suo esordio, ma che fosse un ottimo scrittore lo testimonia il fatto che la sua raccolta è stata pubblicata da Einaudi. Perché per pubblicare da Einaudi o hai i santi in paradiso o sai scrivere bene. Ed è un esordio che sta dando molte soddisfazioni a Sandro: fra queste il Premio Chiara.
Torno un attimo al vincitore del Premio Chiara 2013, Sandro Bonvissuto, sfruttando questa foto non mia. Ecco da sinistra Romano Oldrini, lo scrittore Sandro Bonvissuto, vincitore con la raccolta di racconti 'Dentro' (Einaudi), il presidente della Provincia Dario Galli e Bambi Lazzati.
Sandro è al suo esordio, ma che fosse un ottimo scrittore lo testimonia il fatto che la sua raccolta è stata pubblicata da Einaudi. Perché per pubblicare da Einaudi o hai i santi in paradiso o sai scrivere bene. Ed è un esordio che sta dando molte soddisfazioni a Sandro: fra queste il Premio Chiara.
Classifica campestre seconde maschi
CLASSIFICA
CAMPESTRE SECONDE MASCHI
1-CORTI
STEFANO 2E 6’11”
2-ZANASCA
ANDRES 2G 6’13”
3-MONGELLI
EMANUELE 2E 6’19”
4-OVALLE
STEVEN 2 A 6’22”
5-BIGLIETTO
MARCO 2D 6’26”
6-ABBATE
FRANCESCO 2 A 6’34”
7-LAIACONA
FRANCIS 2H 6’35”
8-GENOVESE
JACOPO 2C 6’36”
9-CAMURATI
MARIO 2H 6’40”
10-TONANI
TOMMASO 2G 6’42”
11-VALERETTO
RICCARDO 2D 6’44”
12-TORRENTE
BISHAL 2F 6’45”
13-REDAELLI
GIORGIO 2G 6’48”
14-MARASCIULO
GIACOMO 2F 6’59”
15-ZANETTA
FEDERICO 2I 6’59”
16-BALLERIO
STEFANO 2C 7’05”
17-CARBONE
DANIELE 2B 7’07”
18-VILLA
VITALIE 1C 7’12”
19-D’UVA
ALESSANDRO 2E 7’12”
20-SOLARI
FEDERICO 2G 7’14”
21-CAMPANALE
NICOLO’ 2H 7’15”
22-COTTINI
LEO 2H 7’15”
23-DAVERIO
GABRIEL 2 A 7’17”
24-MARONI
NICOLAS 2D 7’25”
25-SETTIMO
FERNANDO 2 A 7’26”
26-BIGANZOLI
TOMMASO 2F 7’29”
27-COLLI
DENNIS 2H 7’32”
28-FACHINI
CARLO 2I 7’36”
29-DE
DIONIGI TOMMASO 2 A 7’38”
30-INTRIERI
KEVIN 1 A 7’38”
31-TRIACCA
ANDREA 2 A 7’39”
32-COTTINI
GIORGIO 2C 7’40”
33-TOLI
EMILIO 2E 7’45”
34-SARNO
MASSIMILIANO 2D 7’46”
35-ROBBIANI
PABLO 2E 7’47”
36-CHIARULLI
SIMONE 2C 7’48”
37-NICOLO’
ROSSI 2F 7’50”
38-FERRARIO
GIACOMO 2 A 7’52”
39-TRIPODI
DOMENICO 2G 7’54”
40-BIANCHI
FEDERICO 2H 7’55”
41-BIANCHI
TOMMASO 2 A 7’56”
42-BATTAGLIA
ERIK 2 A 7’59”
43-CROCI
FRANCESCO 2I 8’01”
44-CONTI
LORENZO 2C 8’02”
45-MAY
CARLO 2H 8’04”
46-ZAVAGLIA
ALBERTO 2C 8’04”
47-BINDA
MATTIA 2I 8’07”
48-LIGUORI
MATTEO 2I 8’09”
49-BASSO
GIANLUIGI 2 A 8’15”
50-GUIDOTTI
LUCA 2I 8’18”
51-IVANAY
VINCENZO 3H 8’25”
52-DOTTI
LORENZO 2F 8’26”
53-SIRIVARDANA
SATISKA 2F 8’27”
54-PALTANI
DAVIDE 2F 8’32”
55-PERSENICO
FRANCESCO 2D 8’37”
56-MIGLIORI
PIETRO 2F 8’44”
57-FERRARA
ANDREA 2 A 8’45”
58-PAGLIMI
LORNZO 2 A 8’46”
59-GUAZZI
JUAN DIEGO 2E 8’53”
60-BELFIORE
ALESSANDRO 2E 8’56”
61-ANTONELLO
FEDERICO 2F 9’04”
62-TONTA
LORENZO 2D 9’05”
63-BRUSA
LUCA 2D 9’06”
64-RIZZELLO
PAOLO 2D 9’06”
65-CATTANEO
GIACOMO 2E 9’14”
66-BOGGIO
MARCO 2F 9’35”
67-LOMBARDO
JACOPO 2 A 9’41”
68-GRIPPALDI
LEONARDO 2F 9’50”
69-CARRAVETTA
MATTEO 2E 9’53”
70-LAURI
FILIPPO 2C 10’00”
71-BONARIA
SAMUELE 2I 10’13”
72-IOMMAZZO
FRANCESCO 2E 10’14”
73-BELLONE
GABRIEL 2B 10’17”
74-PERIN
LUCA 2I 10’18”
75-CACACE
NICOLO’ 2E 10’27”
76-MARKVUKAJ
ANDI 2F 10’33”
77-DE
MARCO LORENZO 2B 11’16”
78-DAL
CORTIVO DANNY 2C 11’21”
79-MARRONI
MATTEO 2B 11’34”
80-LOTTO
GIULIO 2F 11’43”
81-SOKAJ VILSON 2G 11’56”
82-SAME IBRAHIN 2E 12’23”
83-CARDANO
MATTIA 2I 12’25”
Andrea: 2 milioni e mezzo di lettori
foto carlozanzi
Torno un salto alla serata conclusiva del Premio Chiara, ieri sera in sala Napoleonica, per rendere omaggio al mio amico scrittore Andrea Vitali, che ha intervistato i tre scrittori finalisti. Abbiamo in comune, Andrea ed io, la stessa età e la circostanza di avere iniziato insieme l'avventura letteraria, io a Varese lui a Bellano, sul lago di Como. Solo che lui ha avuto successo da subito, io non ancora. Ma non sono invidioso, so riconoscere chi è più bravo di me. Agli inizi degli anni novanta abbiamo partecipato insieme al Premio Mont Blanc per romanzi inediti di giovani autori: lui ha vinto io no. Poi abbiamo partecipato insieme al Premio Chiara per raccolte di racconti editi: lui ha vinto io no. Poi è passato alla Garzanti e da lì è stato per lui un crescendo rossiniano: un romanzo all'anno, parecchie migliaia di copie vendute ogni volta. Andrea scrive al mattino e fa il medico al pomeriggio. Sulla fascetta del suo ultimo romanzo leggo: 'Vitali, uno scrittore da 2 milioni e mezzo di lettori'.
Bravo Andrea (detto il Piero Chiara del Lario), avanti così!
Torno un salto alla serata conclusiva del Premio Chiara, ieri sera in sala Napoleonica, per rendere omaggio al mio amico scrittore Andrea Vitali, che ha intervistato i tre scrittori finalisti. Abbiamo in comune, Andrea ed io, la stessa età e la circostanza di avere iniziato insieme l'avventura letteraria, io a Varese lui a Bellano, sul lago di Como. Solo che lui ha avuto successo da subito, io non ancora. Ma non sono invidioso, so riconoscere chi è più bravo di me. Agli inizi degli anni novanta abbiamo partecipato insieme al Premio Mont Blanc per romanzi inediti di giovani autori: lui ha vinto io no. Poi abbiamo partecipato insieme al Premio Chiara per raccolte di racconti editi: lui ha vinto io no. Poi è passato alla Garzanti e da lì è stato per lui un crescendo rossiniano: un romanzo all'anno, parecchie migliaia di copie vendute ogni volta. Andrea scrive al mattino e fa il medico al pomeriggio. Sulla fascetta del suo ultimo romanzo leggo: 'Vitali, uno scrittore da 2 milioni e mezzo di lettori'.
Bravo Andrea (detto il Piero Chiara del Lario), avanti così!
Il cedro di Villa Ponti
foto carlozanzi
Continuando nella mia personale ricerca degli alberi storici varesini, ecco il cedro dell'himalaya del Parco Ponti, a Biumo Superiore.
Continuando nella mia personale ricerca degli alberi storici varesini, ecco il cedro dell'himalaya del Parco Ponti, a Biumo Superiore.
domenica 27 ottobre 2013
Sandro Bonvissuto vince il Premio Chiara 2013
foto carlozanzi
E' Sandro Bonvissuto (un cognome beneaugurale) il vincitore del Premio Chiara 2013. Vince alla grande, 63 voti, ben 22 in più del 2°. E' quindi piaciuta alla Giuria popolare la sua raccolta di racconti 'Dentro', edita da Einaudi.
E' Sandro Bonvissuto (un cognome beneaugurale) il vincitore del Premio Chiara 2013. Vince alla grande, 63 voti, ben 22 in più del 2°. E' quindi piaciuta alla Giuria popolare la sua raccolta di racconti 'Dentro', edita da Einaudi.
Premio Chiara 2013: 2° è Marco Vichi
foto carlozanzi
Seconda posizione per il giovane Marco Vichi. La sua raccolta di racconti 'Racconti neri' (Guanda) merita 41 punti.
Seconda posizione per il giovane Marco Vichi. La sua raccolta di racconti 'Racconti neri' (Guanda) merita 41 punti.
Premio Chiara 2013: 3° è Mauro Corona
foto carlozanzi
E così il più noto dei tre finalisti (almeno al grande pubblico) arriva ultimo, cioè terzo. Mauro Corona guadagna 40 voti dalla Giuria Popolare, quindi ai suoi 'Venti racconti allegri e uno triste' (Mondadori) se ne aggiunge un altro poco allegro.
E così il più noto dei tre finalisti (almeno al grande pubblico) arriva ultimo, cioè terzo. Mauro Corona guadagna 40 voti dalla Giuria Popolare, quindi ai suoi 'Venti racconti allegri e uno triste' (Mondadori) se ne aggiunge un altro poco allegro.
Cimberio Varese-Umana Reyer Venezia: 84-72 finale
Varese porta a casa la seconda vittoria in campionato, batte Venezia, a fatica ma nella vita cosa si ottiene senza faticare? Da quel poco che ho inteso, grazie alla diretta di Damiano Franzetti per VareseNews, Clark ancora non ha convinto, meglio Hassel e soprattutto un grandissimo capitano. Ebi Ere illumina il finale. Ma torniamo indietro: 16/17 1° quarto, 39/38 2° quarto, 63/55 il 3° quarto con un certo distacco in avanti per Varese. Poi 68/60 per noi a -7', 72/66 a -2', dopo l'ennesimo tentativo di alleyoop fallito fra Clark e Polonara, e qui inizia la sagra delle triple di un gigantesco Ebi, tre di fila, che ricacciano in acqua i lagunari arrivati a -7 (75/68), e a suon di triple finisce 84/72 per noi.
Forza Varese! Grande capitano!
Cimberio Varese-Umana Venezia: 39-38 a metà partita
Terza di campionato, il basket varesino Cimberio se la gioca con l'Umana Venezia, che abbiamo battuto la scorsa stagione ai play-off, quindi hanno il dente avvelenato e tramano vendetta. Siamo in casa ma a Casale Monferrato, ultima partita fuori sede, poi dal 3 novembre si torna al PalaWhirlpool e potrò tornarci anch'io. A metà gara siamo avanti di un punto, 39 a 38. Altro non so dire. Sarò più preciso in seguito.
Pomeriggio a Varese: don Carlo
foto carlozanzi
Inizio il mio pomeriggio domenicale dalla chiesa dei Santi Pietro e Paolo in Biumo Inferiore. Ero qui trent'anni fa, per l'ingresso del novello parroco don Pino Tagliaferri, montagnino di Pagnona; desidero scattare almeno qualche foto al nuovo parroco don Carlo, ciellino. Il meteo invoglia al nulla, grigiotopo umidiccio, ma le campane ricordano che nella nuova chiesa parrocchiale, voluta dall'indimenticabile don Felice Guglielmetti, si fa festa, il prevosto Gilberto Donnini lo testimonia, la navata non ha posti liberi, sale l'incenso e il suono dell'organo Mascioni.
Inizio il mio pomeriggio domenicale dalla chiesa dei Santi Pietro e Paolo in Biumo Inferiore. Ero qui trent'anni fa, per l'ingresso del novello parroco don Pino Tagliaferri, montagnino di Pagnona; desidero scattare almeno qualche foto al nuovo parroco don Carlo, ciellino. Il meteo invoglia al nulla, grigiotopo umidiccio, ma le campane ricordano che nella nuova chiesa parrocchiale, voluta dall'indimenticabile don Felice Guglielmetti, si fa festa, il prevosto Gilberto Donnini lo testimonia, la navata non ha posti liberi, sale l'incenso e il suono dell'organo Mascioni.
Pomeriggio a Varese: la pisciata
foto carlozanzi
Sono a pochi metri dalla chiesa dei santi Pietro e Paolo in Biumo Inferiore, dove si festeggia don Carlo. Ancora sento suono d'organo in lontananza. Un uomo è disteso vicino alla vetrina del negozio Ellepi di via Carcano. Mi avvicino, dovrei passare di lì, forse sta male, sono a pochi metri. Uno zampillo esce dal centro di questo fratello disteso sul nudo asfalto, sta pisciando, uno e poi un altro zampillo vigoroso. Mi allontano, lo fotografo, infine decido ora di non pubblicare quella foto, si, va bene così, non sarebbe riconoscibile ma è meglio così, meglio una foto anonima di una Varese grigia, vecchio e nuovo, palazzi e il campanile del Bernascone. Mi allontano, non ho il coraggio di avvicinarmi. L'uomo si chiude la patta e torna nel suo soffrire.
Sono a pochi metri dalla chiesa dei santi Pietro e Paolo in Biumo Inferiore, dove si festeggia don Carlo. Ancora sento suono d'organo in lontananza. Un uomo è disteso vicino alla vetrina del negozio Ellepi di via Carcano. Mi avvicino, dovrei passare di lì, forse sta male, sono a pochi metri. Uno zampillo esce dal centro di questo fratello disteso sul nudo asfalto, sta pisciando, uno e poi un altro zampillo vigoroso. Mi allontano, lo fotografo, infine decido ora di non pubblicare quella foto, si, va bene così, non sarebbe riconoscibile ma è meglio così, meglio una foto anonima di una Varese grigia, vecchio e nuovo, palazzi e il campanile del Bernascone. Mi allontano, non ho il coraggio di avvicinarmi. L'uomo si chiude la patta e torna nel suo soffrire.
Pomeriggio a Varese: graffiti
foto carlozanzi
Quindi, per rimanere sulla faccia scura della luna, viaggio fra i graffiti varesini, colorata bruttura in pieno centro, dalle edicole alle banche, dai palazzi al mio amato vicolo Canonichetta. La bella e ordinata Varese ha il trucco da ricomporre.
Quindi, per rimanere sulla faccia scura della luna, viaggio fra i graffiti varesini, colorata bruttura in pieno centro, dalle edicole alle banche, dai palazzi al mio amato vicolo Canonichetta. La bella e ordinata Varese ha il trucco da ricomporre.
Pomeriggio a Varese: luci della ribalta
foto carlozanzi
Infine le luci e la bellezza della Sala Napoleonica alle Ville Ponti, per la serata finale del Premio Chiara. La bella Claudia Donadoni dà il via alle danze letterarie, con i tre autori finalisti (da sin. Sandro Bonvissuto, Mauro Corona e Marco Vichi) a contendersi il bel gruzzoletto finale del Chiara 2013.
Un pomeriggio varesino, fra la festa e il dolore, la pulizia e la sporcizia.
Infine le luci e la bellezza della Sala Napoleonica alle Ville Ponti, per la serata finale del Premio Chiara. La bella Claudia Donadoni dà il via alle danze letterarie, con i tre autori finalisti (da sin. Sandro Bonvissuto, Mauro Corona e Marco Vichi) a contendersi il bel gruzzoletto finale del Chiara 2013.
Un pomeriggio varesino, fra la festa e il dolore, la pulizia e la sporcizia.
sabato 26 ottobre 2013
La chiave
Ieri sera ho visto alla tele, credo, il mio primo film di Giovanni Brass detto Tinto, un film del 1983, quello che è considerato il migliore del regista erotico, LA CHIAVE. Protagonista una pessima attrice ma una gran bella donna: Stefania Sandrelli.
Che dire? Il sesso è argomento assai delicato. Quando si decide di mettere in piazza ciò che normalmente resta nel segreto (nel segreto di una camera o nel segreto della mente, in desideri mai realizzati) si corrono molti rischi. Tinto Brass ha deciso di correrli dal 1983 in avanti, ottenendo a volte buoni riscontri di pubblico al botteghino (è stato il caso de La chiave) ma dividendo i critici e creando malcontento sia fra le femministe che fra le persone dalla morale ben consolidata.
La bugia
Non alludo qui alla bugia intesa come il silenzio rispetto ad una frode, ad un'amante, ad un misfatto più o meno grave (che ovviamente non è una bugia di tutti), parlo qui della bugia universale, silenzio che ciascuno di noi è costretto ad imporsi, perché il vissuto che genera tale bugia è inaccettabile persino per chi lo vive. E' la bugia che protegge la nostra disumanità, capace di allontanarci dall'evangelico 'gioite con chi è nella gioia, piangete con chi è nel pianto', regalandoci freddezza quando non l'esatto contrario, la gioia con chi è nel pianto, il dolore con chi è nella gioia.
Questa salutare bugia ci permette di masticare amaro e di camminare nel silenzio, alla ricerca dell'umanità perduta: non si sa quando, non si sa per colpa di chi.
Da don Pino a don Carlo
Tanti anni fa entrò parroco a Biumo Inferiore don Pino Tagliaferri. Domani, domenica 27 ottobre, farà il suo ingresso ufficiale, solenne in Biumo don Carlo Garavaglia, nuovo parroco, grande amico di don Giussani. Ore 15.30 ritrovo nella chiesetta della Madonnina in prato (foto), quindi corteo per via Garibaldi e alle ore 16 Santa Messa solenne in chiesa parrocchiale, celebrata dal prevosto don Gilberto Donnini, che credo sia monsignore.
Non conosco don Carlo, ma il nome già è un buon viatico. So che è stato per 18 anni a Gallarate. Se non ci sarò domani, i miei auguri arrivano da qui.
Gran finale del Premio Chiara
Comincia oggi la kermesse varesina dei tre scrittori finalisti del Premio Chiara 2013, Sandro Bonvissuto, Mauro Corona (in foto) e Marco Vichi. Oggi, sabato 26 ottobre, ore 17.15, alla Biblioteca Cantonale di Lugano, mentre domani, domenica 27 ottobre, dapprima firmacopie alla Libreria del Corso (ore 11), infine nella Sala Napoleonica delle Ville Ponti, dalle ore 17.15.
I tre autori verranno intervistati da Andrea Vitali, conduce la bella Claudia Donadoni.
Chi vincerà? Non ho letto i libri. Certo, il barbuto Corona è il più noto dei tre, ma il Premio Chiara ha già dimostrato che la notorietà non basta. Il voto decisivo viene infatti da una giuria popolare.
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