Natale è una quintessenza, un velenoso serbatoio di tutti i
sentimentalismi e le falsità borghesi, un pretesto per sfrenate orge dell’industria
e del commercio, per un sacco di splendida merce nei negozi; sa di latta
laccata, di aghi d’abete, di grammofono, di fattorini e portalettere stanchi
morti che in segreto bestemmiano, di imbarazzata solennità nelle sale da pranzo
sotto un albero addobbato, di supplementi nei quotidiani e di annunci pubblicitari
– insomma, di tante cose che io odio ferocemente, che mi ripugnano, e che
prenderei magari con maggiore equanimità e ilarità se non deturpassero in modo
così tremendo il nome del Redentore e il ricordo dei nostri anni più teneri.
Hermann Hesse 1927
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