sabato 29 novembre 2014

La pupilla della tigre



Consuelo Bannister, diciassettenne cieca dalla nascita, è la figlia del console inglese a San Sebastian. Nonostante viva nelle tenebre, la ragazza ha la possibilità di percepire il mondo grazie all'aiuto del fedele servitore Manolito. Alla morte dei genitori Consuelo viene affidata alla tutela di Iris Regueiro, amica della madre ed ex suora laica appartenente a una setta di fanatiche religiose che ha la sua sede segreta in un villaggio vicino a Glendalough, in Irlanda. Sfigurata in gioventù dall'artiglio di una tigre, Iris le propone un viaggio alla volta di una fontana miracolosa, dove le promette che potrà riacquistare la vista. La ragazza, colma di speranza, accetta l'invito; ma forse dietro quel gesto all'apparenza generoso si cela una sinistra macchinazione della setta... Il racconto si dirama in un'ambigua contraddanza tra realtà e visione; ambiguità che suggella inesorabilmente anche l'inatteso finale.

Ho scoperto oggi che è uscito un nuovo romanzo di Silvio Raffo, 'La pupilla della tigre' (Robin edizioni). Silvio, noto prof del Classico (ora in pensione), poeta, saggista, narratore...ha al suo attivo moltissime pubblicazioni, è un docente appassionato, un uomo originale, vitale. Lo considero più valido come poeta che come narratore, ho letto alcuni suoi romanzi, non quest'ultimo, del quale ho messo qui sopra una breve recensione tratta da internet. E dalla recensione ritrovo i contenuti dei romanzi 'raffiani': mistero, situazioni ambigue, sette religiose, miracoli...insomma, Silvio Raffo tiene fede a quello che è il suo convincimento circa lo scopo della letteratura: uscire dalla realtà (niente affatto appagante) per inventarsi un mondo più gratificante.Praticamente l'opposto del mio modo di intendere la scrittura. Con tutto ciò considero Silvio Raffo senz'altro uno dei più interessanti letterati della mia città.  

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