Cattedrale di Trento (foto carlozanzi)
Ogni credente deve fare i conti con l'ateo che è in lui, e così ogni ateo deve zittire il bisogno di Dio, che in lui si agita. Credo che un buon numero di fratelli in umanità si rifiutino di credere in Dio perché la ritengono una scelta da 'uomo primitivo', lontano dai lumi della scienza, della ragione, impaurito dai fulmini e dagli animali, dalle inondazioni e soprattutto dalla morte, bisognoso di dare un nome altisonante a tutto ciò che non aveva una spiegazione logica. E venne fuori il nome di Dio. Molti considerano i credenti gente troppo semplice quando non superstiziosa, impaurita, senza il coraggio di guardare in faccia alle cose (Dio non esiste, è solo un'invenzione degli uomini). L'intelligenza pare essere l'ostacolo maggiore, che impedisce il libero sfogo al bisogno di Dio.
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