mercoledì 1 ottobre 2014

Dignità

                                                                                                    foto carlozanzi



Mi è capitato di recente di sentire più di una persona nella sofferenza usare la parola 'dignità', far intendere che loro desiderio era quello di affrontare con dignità lo spazio (che è di tutti, prima o poi) della croce. Per me dignità non significa non protestare, non lamentarsi mai, non avvertire l'abbandono di Dio, non maledire il momento, non chiedere aiuto; dignità è infine non soccombere alla prova (in alcuni casi è vero eroismo) ma ancor prima è dimostrare a se stessi e a chi ci sta guardando (soprattutto ai figli) che non si è arrivati a quell'appuntamento da sprovveduti, come se la vita sino a quel momento non avesse insegnato nulla, con gli occhi sorpresi di chi si domanda: "Ma come? Anche a me? Ma io non ero invulnerabile?" Lasciarsi plasmare dalle vite altrui non ci risparmia quasi nulla ma -almeno spero- quella mancanza di dignità sì.

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