sabato 31 maggio 2014
Mai un giorno di malinconia
A volte considero il mio essere alla Vidoletti da trent'anni un mezzo record. Ma dovrei nascondermi o arrossire, leggendo il record di Monsignor Luigi Curti. Ha compiuto cent'anni lo scorso 15 febbraio, e già questo è molto, ma state ad ascoltare: il 4 dicembre del 1936 arrivò da Varese, sul tram bianco, a Ghirla, prese la valigia e a piedi, per 5 km, salì a Marzio. Da allora, cioè da 78 anni (e scrivo 78) è parroco lì. Un bell'articolo a lui dedicato, su Famiglia Cristiana, ha come titolo una sua frase: 'Un secolo e mai un giorno di malinconia'. Naturalmente non ci credo, è impossibile, sono frasi che si dicono a cent'anni, davanti ad un giornalista. La malinconia è come l'aria che si respira, non se ne può fare a meno, fa parte della vita, che regala la malinconia ma, per fortuna, anche il suo contrario. Però la storia di don Luigi resta fenomenale.
Carletto senza bici
foto carlozanzi
Stamani, all'Anaconda, ho incontrato parecchi amici, gente che non vedevo da tanto tempo. Ad esempio Sergio Segato (giocavamo insieme nella squadra di basket del Liceo Classico), e poi le amiche Fabrizia, Luisa, Margherita e anche lui, Carletto Maroni (foto), che non è parente di Bobo ma è grande ciclista. Stamani, in servizio all'Anaconda, ha dovuto rinunciare al tradizionale giro del sabato mattina, ma ci andrà senz'altro questo pomeriggio (a meno che voglia seguire la decisiva tappa al Giro dello Zoncolàn).
Stamani, all'Anaconda, ho incontrato parecchi amici, gente che non vedevo da tanto tempo. Ad esempio Sergio Segato (giocavamo insieme nella squadra di basket del Liceo Classico), e poi le amiche Fabrizia, Luisa, Margherita e anche lui, Carletto Maroni (foto), che non è parente di Bobo ma è grande ciclista. Stamani, in servizio all'Anaconda, ha dovuto rinunciare al tradizionale giro del sabato mattina, ma ci andrà senz'altro questo pomeriggio (a meno che voglia seguire la decisiva tappa al Giro dello Zoncolàn).
Piccoli perché fragili
foto carlozanzi
Monsignor Luigi Stucchi (che ben conosco, prete giornalista) ha detto fra l'altro: "L'amore di chi accoglie questi piccoli perché fragili, dipendenti in tutto, ci mostra un mondo ricco di umanità. Io sono in debito con quanti stanno vicino a questi piccoli."
E lo sono anch'io, in debito, e sono anch'io piccolo, fragile nella comprensione di un disegno che resta misterioso.
Monsignor Luigi Stucchi (che ben conosco, prete giornalista) ha detto fra l'altro: "L'amore di chi accoglie questi piccoli perché fragili, dipendenti in tutto, ci mostra un mondo ricco di umanità. Io sono in debito con quanti stanno vicino a questi piccoli."
E lo sono anch'io, in debito, e sono anch'io piccolo, fragile nella comprensione di un disegno che resta misterioso.
Commovente cerimonia
foto carlozanzi
Commovente cerimonia, questa mattina, sabato 31 maggio, presso la sede dell'Anaconda, in via Rainoldi. Monsignor Luigi Stucchi ha amministrato i sacramenti della Prima comunione e della Cresima a 15 bambini e ragazzi, ospiti dell'Anaconda. E fra questi, mia nipote Giulia. Ha concelebrato don Carlo Garavaglia. Tanti genitori, parenti, amici, educatori dell'Anaconda, accolti nella palestra-chiesa che negli anni Settanta ospitava gli allenamenti dei ragazzi della Ignis, intenti ad imitare le imprese di Meneghin, Raga, Morse e soci. Al termine, festa gastronomica nel cortile, sotto un tetto di nuvole nemmeno troppo minacciose.
Commovente cerimonia, questa mattina, sabato 31 maggio, presso la sede dell'Anaconda, in via Rainoldi. Monsignor Luigi Stucchi ha amministrato i sacramenti della Prima comunione e della Cresima a 15 bambini e ragazzi, ospiti dell'Anaconda. E fra questi, mia nipote Giulia. Ha concelebrato don Carlo Garavaglia. Tanti genitori, parenti, amici, educatori dell'Anaconda, accolti nella palestra-chiesa che negli anni Settanta ospitava gli allenamenti dei ragazzi della Ignis, intenti ad imitare le imprese di Meneghin, Raga, Morse e soci. Al termine, festa gastronomica nel cortile, sotto un tetto di nuvole nemmeno troppo minacciose.
venerdì 30 maggio 2014
Ciao Amedeo
Ricordo con piacere oggi, anniversario della sua morte, l'amico Amedeo Bianchi. Poeta, scrittore, uomo di cultura, idealista, Amedeo mi ha lasciato un ottimo ricordo. E gli ottimi ricordi servono per campare meglio.
Nando per Fabio
Ricordo che stasera, venerdì 30 maggio, ore 21, salone parrocchiale a Biumo Inferiore, piazza XXVI maggio, il giornalista televisivo Nando Sanvito proporrà le sue videostorie di sport. L'incontro è nell'ambito del Memorial Fabio Aletti. Ingresso libero.
giovedì 29 maggio 2014
Bisogno di ossigeno
foto carlozanzi
Probabilmente, nel corso degli anni, ho abituato il mio corpo ad abbondanti razioni di ossigeno. Quando il mio lavoro mi obbliga a stare ore seduto in un ambiente chiuso, spesso arriva il mal di testa: mi prende agli occhi, e non è facile farlo passare. Un buon rimedio? Recuperare l'ossigeno mancante con una bella pedalata all'aria aperta, o una corsa o una camminata. Niente farmaci, ma ampie e profonde respirazioni. Medicina a buon mercato, quasi sempre efficace.
Probabilmente, nel corso degli anni, ho abituato il mio corpo ad abbondanti razioni di ossigeno. Quando il mio lavoro mi obbliga a stare ore seduto in un ambiente chiuso, spesso arriva il mal di testa: mi prende agli occhi, e non è facile farlo passare. Un buon rimedio? Recuperare l'ossigeno mancante con una bella pedalata all'aria aperta, o una corsa o una camminata. Niente farmaci, ma ampie e profonde respirazioni. Medicina a buon mercato, quasi sempre efficace.
mercoledì 28 maggio 2014
Meglio il gesto dell'ombrello che l'epo sottobanco
La 17^ tappa del Giro porta bene a Stefano Pirazzi, mai vittorioso: parte secco all'ultimo km, lascia di sasso chi era con lui e regge sino al traguardo. Braccia al cielo, come si conviene, poi il colpo di testa: un clamoroso, plateale gesto dell'ombrello, non si sa bene rivolto a chi e perché. Quindi il pianto dirotto, forse ripensando a quel gesto poco appropriato, o forse lacrime di gioia per la prima vittoria. Pirazzi spiegherà, io dico comunque che è molto meglio un gesto dell'ombrello (sebbene fuori luogo) che l'epo sottobanco e le tante bugie di un ciclismo con molte ombre.
Una classe di lettori
Stamani, mercoledì 28 maggio, una targa è stata consegnata alla classe 3C della Vidoletti, che per il terzo anno consecutivo ha vinto la Gara di lettura, riuscendo poi a battere anche i pari età di Comerio.
Poster della Pace
foto carlozanzi
Alla presenza dei rappresentanti Lions Club 'Città Giardino', stamani sono stati premiati quattro alunni Vidoletti, che hanno partecipato al concorso 'Un poster per la Pace'. Vittoria per Matilde Cavallo (3D).
Alla presenza dei rappresentanti Lions Club 'Città Giardino', stamani sono stati premiati quattro alunni Vidoletti, che hanno partecipato al concorso 'Un poster per la Pace'. Vittoria per Matilde Cavallo (3D).
I molti premi Vidoletti
Stamani gli oltre 600 alunni Vidoletti si sono ritrovati in palestra, per la consegna dei Premi Vidoletti, del Premio Villaggio SoS, del Premio Gli sportivi dell'anno. E' stato ricordato l'eroe Angelo Vidoletti, che nel 1941, poco più che ventenne, è morto in Russia seguendo un ideale patriottico. Ecco, a seguire, l'elenco dei premiati.
Premi Vidoletti 2014
Librizzi Matteo (1A), De Bortoli
Chiara (1B), Decortes Gabriele (1C), Liguori Giulia (1D), Cattaneo Arianna
(1E), Bernasconi Stefano (1F), Fantinato Michele (1G), Guidali Martina (1H),
Pisacane Francesco (1I), Piatti Marta (2A), La Delfa Andrea (2B), Zavaglia
Alberto (2C), Valeretto Riccardo (2D), Iommazzo Pellegrino Francesco (2E),
Fontana Elena (2F), Fontana Andrea Carolina (2G), Vedani Chiara (2H), Fronte Agnese
(2I), Bizzozero Elisa (3A), Teodor Adelina (3B), Alberti Eleonora (3C), Giudici
Matteo (3D), Rovera Veronica (3E), Mirabili Monica (3F), Sommaruga Maria Carmen
(3G), Jacazzi Chiara Maria (3H), Dolcino Martina (3I).
Premio Villaggio SoS di Morosolo
Macchi Agnese (3I)
Premio Gli sportivi dell’anno
Gilling Benedetta (3H) e Bossi
Martina (3A)
martedì 27 maggio 2014
Il racconto del mercoledì
Galvanizzato dall'odierna tappa del Giro d'Italia, che ha portato i corridori oltre i duemila metri, nel gelo, storditi dalla fatica. propongo questo racconto breve ispirato alla bicicletta, la mia amante neppure segreta.
L’ANGELO
DEL SAN MARTINO
di carlozanzi
Giunto
in bici a Cuveglio guardò alla sua destra, oltre le case, nel bosco, sino al
confine fra il verde e l’azzurro. Doveva salire là in alto, a San Martino in
culmine. Svoltò a destra, nella stretta via in salita, all’inizio della quale i
cartelli indicavano senza dubbio la sua meta. Si fermò sui gradini di una casa.
Si sedette. Slacciò le scarpe, si tolse i pantaloni lunghi e rimase in braghe
corte da ciclista. Sfilò anche la maglia pesante, il caschetto, i guanti che lo
avevano riparato lungo la discesa del Brinzio e sulla provinciale della
Valcuvia, ancora fresca nonostante la carezza di un bel sole d’aprile. Mandò
giù un paio di sorsi di acqua minerale frizzante, ruttò con la sordina, tornò
in sella e fece il segno della croce.
Era
arrivato lì da Gurone e lo faceva tutti gli anni, in aprile, possibilmente non
lontano dal venticinque. Era il suo pellegrinaggio da atleta alla memoria dei martiri
del San Martino e, più in generale, di tutti i morti in guerra seguendo un
ideale di libertà, giustizia, Patria.
Sino
a Duno fu un sollazzo, un’estasi, un pedalare al sole senza fatica, assaporando
la gioia di un fisico che ancora rispondeva ai suoi comandi, docile e
collaborativo. Cercava la concentrazione per non offendere con distrazioni i
partigiani, gente molto più giovane di
lui che s’era fatta ammazzare su quel foruncolo silvestre nel novembre del
millenovecentoquarantatré. Ma la distrazione era nell’aria, nel canto degli
uccelli, nel verde che luccicava, nella dolce Valcuvia che s’allontanava, case
piccole, auto invisibili, il massiccio del Campo dei Fiori di fronte, Cuveglio,
Cuvio…e Cuvio lo condusse su uno dei tanti letti descritti da Piero Chiara. Il
pretore Augusto Vanghetta salì in sella con lui (Chiara avrebbe scritto ‘sulla
canna’) e cominciò a raccontargli dei suoi amori, del fascino delle donne,
belle o brutte non importa, del suo diritto a tornare in loro, poiché da loro
era saltato fuori, in carne e già voglioso.
Lo
strappo di Duno, un chilometro davvero impegnativo, lo costrinse a far scendere
dalla bici il grasso e lascivo pretore di Cuvio. La fatica giunse ad
intossicargli le gambe, salì sui pedali, si pentì di aver scelto un rapporto
troppo duro e ora, al colmo della pendenza, non poteva cambiare. Ma anche
quella sofferenza finì, trasformandosi in una fatica più sopportabile.
Saliva,
oltre Duno, entro un bosco troppo carico di robinie per essere piacevole,
alberi infestanti, spinosi. Ogni tanto qualche faggio o castagno addolciva la
scena. La strada era malconcia, la pendenza sempre notevole, tornò la preghiera
al Cristo sofferente, che gli insegnasse il coraggio di arrivare sino alla
meta. Tornarono le immagini della guerra, di quei morti, della loro audacia e
anche a loro chiese un aiuto, per non mettere il piede a terra, da pavido. Si
vergognò: paragonare quella sua salita cicloturistica alla morte partigiana, ad
una fucilazione per mano dei crucchi era un’offesa a chi l’aveva subìta. Tornò
Piero Chiara e la sua ostinata predilezione per le donne. Gli venne un paragone
fra le due femmine della sua vita: le donne e la bicicletta. Si convinse che
era preferibile, a conti fatti, la seconda: più fedele, silenziosa, sottomessa.
Perché lamentarsi di lei? Eccola, obbediente al ritmo della sua pedalata, seguire
con il sibilo metallico della catena la strada che ora, dopo il bivio e una breve
discesa, tornava a salire non più fra robinie ma in un bosco di faggi e di
castagni, abbellito da bassi pini silvestri. Guardò a sinistra, il largo panorama
che s’apriva alla sua fatica sopportabile, le Alpi innevate, la purulenta
ferita della cava del cementificio di Gemonio, addolcita dall’azzurro intenso
delle acque del lago Maggiore. Doveva fare attenzione ai sassi e alle buche,
ricordi dell’inverno dei mille metri.
Al
sacrario pregò intensamente, si impegnò per soddisfare le esigenze dell’ultimo
strappo, sbucò nel sole intenso della cima, guardò la chiesetta di San Martino,
fermò il cronometro, controllò il riscontro, sorrise compiaciuto, posteggiò l’amata
bici, fece un segno di croce e si riposò.
***
Aveva
da poco oltrepassato, in discesa verso Cuveglio, il cartello metallico con la
scritta Duno, quando si distrasse pensando alle ginestre, un fiore che amava:
aveva notato alla sua destra alcuni cespugli del fiore leopardiano. Prese una
buca, sentì uno scoppio, frenò ma la strada
era sporca di ghiaia minuta, perse l’equilibrio, scivolò, finì con la testa
riparata dal caschetto contro un basso muretto sul bordo della via. Non perse
mai i sensi ma ebbe molta paura. Le abrasioni sulla coscia destra bruciavano,
un dolore alla spalla destra gli fece pensare alla frattura della clavicola, aveva
male al mento. Cercò di rialzarsi ma l’adrenalina della paura non fu
sufficiente.
Marzia
Calori, di Duno, era uscita a fare una passeggiata col cane. Aveva visto
l’incidente. Si era avvicinata al ferito, redarguendo Buddy che s’era messo ad
abbaiare. Aveva appena concluso la telefonata con un suo amante di Canonica.
Teneva ancora il cellulare in mano ma non chiamò il 118, preferì valutare prima
le conduzioni del ciclista, temendo comunque il peggio. Era una donna pratica e
affettuosa.
Ciò
che avvenne poi è riassumibile con una frase: amorevoli cure femminili.
Lui
guardò la bici con astio, Marzia come un angelo.
L'occhio vuole la sua parte
Inaugurazione, oggi, a L'Aquila, delle finali nazionali dei Campionati Studenteschi di atletica leggera. Tedofori d'eccezione, Sara Simeoni e Stefano Baldini. Sono contento che sia stata scelta L'Aquila come sede di queste finali, una città che deve risorgere. L'immagine che mi giunge, dal sito ufficiale della Fidal, è però un po' dimessa, la fiamma arde in una specie di paiolo della polenta, con la bombola del gas a vista, una scaletta di legno. E' vero che conta il simbolo, il gesto, ma l'occhio vuole la sua parte!
Comunque buone gare a chi è arrivato sin lì, alle nazionali.
Nairo Quintana, 57 kg di fatica
Il ciclismo professionistico da tempo mi ha deluso: troppe bugie. Eppure oggi ho seguito il tappone al Giro, con Gavia+Stelvio+Val Martello, nella neve, nel freddo, nella pioggia e infine un po' di sole. Una fatica tremenda. Voglio applaudire tutti i corridori per questa loro impresa (è vero, sono pagati, è il loro mestiere, ma quanta sofferenza), ed in particolare Nairo Quintana, il colombiano che ha vinto la tappa, ha preso la maglia rosa e che difficilmente la mollerà. E' alto 1.67 per 57 kg, scalatore leggero e tenace.
Quando ero un ragazzo e vedevo una tappa così sognavo di imitare il campione del momento, prendevo la bici e andavo a pedalare.
Oggi non sogno più simili trionfi, è ovvio, ma egualmente prendo la bici e pedalo...vedremo se il piccolo grande Nairo, a 58 anni, farà lo stesso!
Omaggio agli Svizzeri: soldi e formaggio
Marco Zanzi dedica il secondo brano del suo nuovo cd 'Mock' agli amici elvetici, che non disdegnano i soldi e il formaggio. 'Money and cheese', parole e musica di Mock, che ha un debole per la vicina Svizzera. Per anni ha dedicato del tempo anche come guardiano del rifugio al Pian delle Creste, in Canton Ticino (foto).
MONEY AND CHEESE
Marco Zanzi Money and cheese, money and cheese Without them I couldn’t just resist I could live without you, even play without strings But I sure couldn’t live without money and cheese Ever drank a better wine – than mine? Could grow up a stronger pine? – no, nay! Greener hills or bluest skies? – no way! Deeper lakes or mountain high? Money and cheese, money and cheese Without them I couldn’t just resist I could live without you, even play without strings But I sure couldn’t live without money and cheese Instrumental Cross flag wave in every house – so proud! Cows and sheep, big yachts and cars - oh, wow! Gold with jewels and choco bars – and now? Cuckoo clocks and cigars fine Money and cheese, money and cheese Without them I couldn’t just resist I could live without you, even play without strings But I sure couldn’t live without money and cheese Money and cheese, money and cheese Without them I couldn’t just resist I could live without you, even play without strings But I sure couldn’t live without money and cheese ©Marco Zanzi (SUISA) ---------------------- SOLDI E FORMAGGIO Marco Zanzi Soldi e formaggio, soldi e formaggio Senza non potrei semplicemente resistere Potrei vivere senza te, perfino suonare senza corde Ma di sicuro non potrei vivere senza soldi e formaggio Hai mai bevuto un vino migliore – del mio? Potrebbe crescere un pino più robusto? – no, certo! Colline più verdi o cieli più blu? – neanche per idea! Laghi più profondi o montagne più alte? Soldi e formaggio, soldi e formaggio Senza non potrei semplicemente resistere Potrei vivere senza te, perfino suonare senza corde Ma di sicuro non potrei vivere senza soldi e formaggio Strumentale Bandiere crociate su ogni casa – che orgoglio! Mucche e pecore, grandi panfili e macchine – oh, wow! Oro e gioielli con barrette di cioccolato – e adesso? Orologi a cucù e raffinati sigari Soldi e formaggio, soldi e formaggio Senza non potrei semplicemente resistere Potrei vivere senza te, perfino suonare senza corde Ma di sicuro non potrei vivere senza soldi e formaggio Soldi e formaggio, soldi e formaggio Senza non potrei semplicemente resistere Potrei vivere senza te, perfino suonare senza corde Ma di sicuro non potrei vivere senza soldi e formaggio ©Marco Zanzi (SUISA) |
© 2012-2013 The Piedmont Brothers Band
Festa dello Sport Vidoletti 2014
Venerdì 6 giugno, ultimo giorno di scuola, è in programma la tradizionale Festa dello Sport Vidoletti, che prevede fra l'altro la consegna del Memorial Andrea Lazzati, alle ore 9.30, in palestra (ecco in foto la premiazione del 2013). In programma anche una partita di basket (ore 9.45) e una di pallavolo (ore 11.45). Gli ex alunni e i genitori allenati, possono partecipare alle partite amichevoli.
Domani i Premi Vidoletti
Domani, mercoledì 28 maggio, alle ore 11.15, nella palestra della Vidoletti, verranno consegnati i Premi Vidoletti (ecco la foto della premiazione 2013), il Premio Villaggio SoS, il Premio Lo Sportivo dell'anno. Sono invitati i genitori, i parenti, gli amici.
Mani ghiacciate
Sto seguendo alla tele la salita al Passo dello Stelvio, cima Coppi di questo Giro d'Italia, con i suoi m 2.756. Piove, fa un gran freddo, oggi i corridori patiranno. E allora non posso non ricordare la mia prima salita al Passo dello Stelvio, proprio da Bormio (versante scelto dagli organizzatori di questo Giro 2014). Era il 21 luglio 1977, avevo 21 anni (foto), una bici nuova di zecca (la mia prima bici da corsa) e tanta voglia di mettermi alla prova. Vestiario inadeguato, anche perché incontrai la neve e in discesa (non avevo guanti) le mie mani divennero ghiaccio. Vedo che sta nevicando anche oggi, a 5 km dalla cima. E certo, a fine maggio, farà ben più freddo di quel 21 luglio. Affrontai lo Stelvio in solitaria, di primo mattino.
Allora conoscevo solo per sentito dire la parola paura.
lunedì 26 maggio 2014
Papà Mario fa 88
Nella tradizione cinese, il numero 8 è un numero decisamente bene augurale: figurarsi 88. Mio papà Mario oggi compie 88 anni e lui stesso ha ammesso la sua fortuna, ricordando la cabala d'oriente. "Quando ero giovane pensavo al 2000, facevo i calcoli, ci sarei arrivato a 74 anni...no, non ci arrivo a quell'età....e invece a 88 anni sono ancora qui a rompere..."
Bravo, papà Mario: avanti così!
Madonnina in smog
foto carlozanzi
La chiamavano la chiesetta della Madonnina in prato, perché Biumo Inferiore era periferia di Varese, più che altro prati. Da qualche anno ecco un ridotto praticello davanti alla chiesa, per rinverdire antichi fasti. La realtà (cruda) è che oggi si chiama Madonnina in smog, strozzata dal traffico. Due situazioni mi fanno mancare l'aria: le pareti di casa (quando rimango in casa per troppe ore) e lo smog prodotto dalle autovetture.
Questa piccola chiesa mi fa venire in mente, oggi, anche don Pino Tagliaferri, che fu parroco per tre decenni a Biumo. Sono vicino a lui nella preghiera, in questo momento per lui di sofferenza.
La chiamavano la chiesetta della Madonnina in prato, perché Biumo Inferiore era periferia di Varese, più che altro prati. Da qualche anno ecco un ridotto praticello davanti alla chiesa, per rinverdire antichi fasti. La realtà (cruda) è che oggi si chiama Madonnina in smog, strozzata dal traffico. Due situazioni mi fanno mancare l'aria: le pareti di casa (quando rimango in casa per troppe ore) e lo smog prodotto dalle autovetture.
Questa piccola chiesa mi fa venire in mente, oggi, anche don Pino Tagliaferri, che fu parroco per tre decenni a Biumo. Sono vicino a lui nella preghiera, in questo momento per lui di sofferenza.
Insoddisfatto
Come tutti gli artisti, anche mio fratello Marco detto Mock banjoman è spesso insoddisfatto. Non mi sorprende dunque che abbia scelto come primo brano del suo secondo, nuovo cd (dal titolo Mock) una cover di questo brano di Roger McGuinn and Jacques Levy), 'I'm so restless'.
I'M SO RESTLESS
Roger McGuinn and Jacques Levy Hey, Mr. D do you want me to be A farmer a cowhand an old country boy To get up in the a.m. and tend to the chores And leave all my troubles behind a locked door Layin' with my lady and strumming on my toy I know what you mean and it sounds good to me Oh, Mr. D I'm so restless Hey, Mr. L do you want me to yell To howl at the moon when I'm losing my grip Without no possessions and finding myself The picture of mental and physical health But I'm still paying dues for that Indian trip I know what you mean and it sure rings a bell Oh, Mr. L I'm so restless Instrumental Hey, Mr. J do you want me to stray To be a bad boy a mean boy and ready to kill Wriggling' and slinkin' in snakeskin and black Holding my thumb on some chick in the sack And never say no if it gives me a thrill I know what you mean and I'd go all the way Oh, Mr. J I'm so restless ©EMI Blackwood Music, Inc. / Patian Music / Jackelope Publishing Company Inc. (BMI) Mister D = Bob Dylan Mister L = John Lennon Mister J = Mick Jagger ------------------------ COSI’ INSODDISFATTO Roger McGuinn / Jacques Levy Hey, Signor D cosa vuoi che sia? Un contadino, un mandriano, un vecchio campagnolo? Per svegliarsi al mattino, sbrigare le faccende E lasciare tutti i problemi dietro a una porta chiusa? Giacere con la mia donna e strimpellare con il mio giocattolo So cosa intendi e mi sta anche bene Ma oh, Signor D sono così insoddisfatto Hey, Signor L vuoi che io gridi? Che urli alla luna quando perdo il controllo? Senza più averi e ritrovare me stesso L’immagine della salute fisica e mentale Ma sto ancora pagando dazio per quel viaggio in India So cosa intendi e sicuramente mi dice qualcosa Ma oh, Signor L sono così insoddisfatto Strumentale Hey Signor J vuoi che sgarri Per diventare un ragazzaccio, un bullo pronto ad uccidere Che si contorce provocante in nero e pelle di serpente Cercando fortuna con qualche pollastrella? E mai dire no se la cosa mi eccita So cosa intendi ed andrei anche fino in fondo Ma oh, Signor J sono così insoddisfatto ©EMI Blackwood Music, Inc. / Patian Music / Jackelope Publishing Company Inc. (BMI) Signor D = Bob Dylan Signor L = John Lennon Signor J = Mick Jagger |
© 2012-2013 The Piedmont Brothers Band
Speranza batte rabbia 40 a 20
Naturalmente Grillo dirà che nel suo messaggio non c'è solo rabbia ma anche speranza, e così la speranza di Renzi è anche un po' rabbiosa, però ho sentito la conferenza stampa di Matteo Renzi e mi è piaciuta. Perché ha fatto un discorso carico di realismo, ha trattenuto l'allegria, ha rimandato la festa e ha dato la precedenza alle promesse da mantenere. L'occasione è storica, lui lo sa bene, non bisogna fallire sul fronte delle promesse. "La speranza ha vinto sulla rabbia" ha detto, "ma non possiamo permetterci di tradire questa speranza."
Mentre ascoltavo Renzi ninnavo sulle ginocchia mia nipote Rebecca Zoe, 6 mesi e poco più. Lo ammetto: ho visto per lei un futuro meno tetro. Matteo Renzi non verrà mai a conoscenza di questo mio pensiero da nonno, e un po' mi dispiace.
domenica 25 maggio 2014
Litri di Maalox
Ieri sera, verso le 23, alla tele sentivo Beppe Grillo dire: "Facciamo la scorta di Maalox, poi vedremo chi lo berrà, se noi o Renzi." Il bianco liquido contro il mal di stomaco mi sa che dovrà berselo Beppe Grillo. Il Pd stravince le Europee volando oltre il 40%, il M5S resta al 21%, FI incredibilmente vive ancora con un 16%, la Lega gode di una qualche credibilità residua della coppia Maroni-Salvini, il NCD supera il 4%.....Ma stiamo a Beppe e Matteo. Beppe ora dirà che non sono elezioni politiche, ma dovrà ammettere la sconfitta e, se mantiene un minimo di intelligenza politica, cominciare a riflettere sulla parola alleanza. Se no resta l'opposizione. Matteo gioisca pure ma non per molto, perché gli italiani hanno dimostrato di credere più a lui che a Grillo, e ora tocca mantenere le promesse. Litri di Maalox per Grillo, ma un bicchierino anche per Renzi, che qualche crampo allo stomaco dovrebbe sentirlo.
My (new) song
E' una delicata canzone d'amore, che Mock dedica alla moglie Gabriella.
Per ordinare il cd: www.piedmontbrothersband.it/marco-zanzi
MY (New)
SONG
Marco Zanzi & Mike Gallivan This is my song that will wind you That will wind all around you Like the arms of the love will wind you Will be like a faithful star that watch over you Well, my voice will quietly But there’s my song that will speak to your heart Smile my darling the Spring soon will come With its flowers and the sweet warm sun Many times I’ve tried to find a way To say things I don’t know how to say But you’ll know when you hear it Hear my song when it speaks to your heart Instrumental When you’re lonely it’ll sit by your side When you’re with people will surround your mind Carry your heart to the border of strange Carry your glance to see the heart of the things Well, my voice will quietly But there’s my song that will speak to your heart There’s my new song that will speak to your heart ©Marco Zanzi (SUISA) -------------------------- LA MIA (Nuova) CANZONE Marco Zanzi & Mike Gallivan Questa è la mia canzone che ti avvolgerà Che ti avvolgerà completamente Come le braccia dell’amore ti avvolgerà Sarà come un fedele stella che veglia su di te Beh, la mia voce si spegnerà Ma c’è la mia canzone che parlerà al tuo cuore Sorridi mia cara la Primavera arriverà presto Con i suoi fiori ed il suo dolce e tiepido sole Molte volte ho cercato di trovare il modo Di dirti cose che non sapevo come dirti Ma le saprai quando senti Senti la mia canzone che parla al tuo cuore Quando sei sola sarà al tuo fianco Quando sarai con la gente avvolgerà la tua mente Porta il tuo cuore ai confini dell’eccezionale Porta il tuo sguardo a vedere il cuore delle cose Beh, la mia voce si spegnerà Ma c’è la mia canzone che parlerà al tuo cuore C’è la mia nuova canzone che parlerà al tuo cuore ©Marco Zanzi (SUISA) |
© 2012-2013 The Piedmont Brothers Band
Nando per Fabio
Ieri sera, a commentare a bordocampo, per Canale 5, la finale di Champion fra Real e Atletico, c'era Nando Sanvito. E Nando sarà a Varese il prossimo 30 maggio, venerdì (ore 21, salone parrocchiale di Biumo Inferiore) in occasione del Memorial Fabio Aletti. Ci porterà come sempre le sue Videostorie di Sport.
Nuovi talenti da Ghiggini
foto carlozanzi
Torno alla bella mostra, inaugurata ieri in Galleria Ghiggini, dedicata a 12 giovani talenti. Ecco in alto il lavoro di Lucia Guadalupe Guillén (Argentina, 1987) e le foto digitali di Loreno Molaschi (Cuggiono, 1980). Qui sopra il fotografo Paolo Zanzi (mio amico ma non parente), che fa parte della giuria tecnica del Premio Ghiggini Arte Giovane 2014.
Ricordo che la mostra si può visitare in Galleria Ghiggini (via Albuzzi 17, Varese) sino al 28 giugno.
Per info: www.ghiggini.it
Barbara e Stefano, sposi
Ieri, sabato 24 maggio, aiutati da un meteo favorevole, sono convolati a liete nozze Barbara e Stefano. Non conosco Barbara Iacovissi, mentre conosco abbastanza bene il suo sposo, Stefano Affolti. Abbiamo iniziato insieme la carriera giornalistica nel 1989, al settimanale cattolico 'Luce', palestra per entrambi. Lui era un ragazzino, io avevo 33 anni, un lavoro sicuro, due figli e partivo come giornalista per soddisfare una mia passione. Stefano oggi è giornalista professionista, anche scrittore (di recente ha pubblicato un libro su Peo Maroso, calciatore), scrive bene, sarà ottimo anche come marito e padre.
Un abbraccio ai novelli sposi!
sabato 24 maggio 2014
Tegole
foto carlozanzi
Ringrazio per ciò che ho, spero nel meglio per ciò che avrò, guardo in Alto, perché è più facile scansare le tegole.
in foto: piani alti a Biumo Inferiore, palazzo del Sole
Ringrazio per ciò che ho, spero nel meglio per ciò che avrò, guardo in Alto, perché è più facile scansare le tegole.
in foto: piani alti a Biumo Inferiore, palazzo del Sole
12 finalisti per il 13° Ghiggini Arte Giovane
foto carlozanzi
Vernissage questo pomeriggio della 13^ edizione del Premio Ghiggini Arte Giovane, voluto dai galleristi Emilio ed Eileen Ghiggini per incoraggiare i giovani che si incamminano nel mondo dell'arte. I dodici finali hanno esposto le loro opere in mostra, due opere ciascuno. La mostra in Galleria Ghiggini (via Albuzzi 17, Varese) potrà essere visitata sino a sabato 28 giugno, quando si scoprirà il nome dell'artista vincitore. Per info: www.ghiggini.it
Ecco alcune immagini dell'inaugurazione: dall'alto, i finalisti con alcuni rappresentanti della giuria tecnica; Eileen Ghiggini; i lavori di Alice Secci (di Mestre, classe 1987) che vediamo anche nella foto sotto; le opere di Alessandro Mazzoni (di Locarno, classe 1987).
Una vetrina digitale per i finalisti del Ghiggini Arte (con possibilità di voto) è disponibile su www.artevarese.com
Vado in fiducia
Domani si vota per la grande Europa. Voterò, so già per chi votare, non ho molti dubbi, sceglierò chi vuole l'Europa unita e una sola moneta. Per me l'unione fa la forza. Ovviamente vado in fiducia, non ho il tempo, la voglia, la competenza, le capacità per scegliere dopo aver sondato, valutato, esperito..faccio fatica ad essere un minimo competente nella mia professione.
Più invecchio e meno so. Ma non dipende dalle deperite capacità intellettive: quelle deperiscono, ma per mia fortuna lentamente. E' la complessità della vita che mi sorprende. Come mi sorprende (in negativo) chi ha ricette facili e ostenta sicurezza.
venerdì 23 maggio 2014
Premio Ghiggini Arte Giovane
foto carlozanzi
Domani, sabato 24 maggio, ore 17.30, Galleria Ghiggini (via Albuzzi, a Varese) verrà inaugurata la mostra, con i lavori dei finalisti del Premio Ghiggini Arte Giovane 2014. E' una lodevole iniziativa di Emilio ed Eileen Ghiggini, per dare spazio a giovani artisti. Ingresso libero.
Domani, sabato 24 maggio, ore 17.30, Galleria Ghiggini (via Albuzzi, a Varese) verrà inaugurata la mostra, con i lavori dei finalisti del Premio Ghiggini Arte Giovane 2014. E' una lodevole iniziativa di Emilio ed Eileen Ghiggini, per dare spazio a giovani artisti. Ingresso libero.
giovedì 22 maggio 2014
Molto bene la 4x100
Secondo posto per la 4x100 ragazzi, in 59"06.
Ecco i velocisti: Samuele Porcedda, Matteo Mina, Michele Zucchi e Matteo Cavallari.
Completiamo il quadro dei risultati ragazzi.
Lancio del peso 2 kg: 7° Massimiliano Coppa (m 8.72), 11° Cristian Trupia (m 8.22).
Salto in lungo: 9° Alessandro Lazzaroni (m 3.52), 16° Matteo Cavallari (m 3.27).
Bravissimi!
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