domenica 30 giugno 2013
Woodinstock 2013 a Ternate
Quest'anno al Parco Berrini di Ternate mio fratello Moch non ci sarà, causa malattia, ma ci sarà la sua Piedmont Brothers Band fra gli ospiti sonori, canori e musicali di Wood in Stock 2013, evento musicale che si terrà il 6 e 7 luglio a Ternate, ideato da Luca Guenna (grande amico di Moch), voluto per battere il Morbo di Parkinson a suon di musica.
Per info: www.woodinstock.org
Brava Valentina
Con molto piacere ho scoperto che la mia ex alunna
Valentina Cenacchi, già sportiva dell'anno Vidoletti, ottima nello studio e nello sport, è fra le finaliste del Premio Chiara Giovani. Il suo racconto entrerà nella raccolta, e magari sarà anche fra le prescelte per i premi finali. Molto bene. Valentina, grande sportiva, ottima nuotatrice e giocatrice di pallanuoto, se lo merita.
Moch's news
foto carlozanzi
Le notizie che mi hanno portato mio fratello Guido e mia figlia Maddalena dall'Humanitas, riferite a mio fratello Marco, sono buone. Continua la lenta ripresa, il fisico risponde bene, non ci sono imprevisti. Oggi a mezzogiorno un pranzo normale, con pasta e arrosto. La normalità è un lusso, Moch lo sa molto bene, e credo stia insegnandolo anche a tutti noi.
Le notizie che mi hanno portato mio fratello Guido e mia figlia Maddalena dall'Humanitas, riferite a mio fratello Marco, sono buone. Continua la lenta ripresa, il fisico risponde bene, non ci sono imprevisti. Oggi a mezzogiorno un pranzo normale, con pasta e arrosto. La normalità è un lusso, Moch lo sa molto bene, e credo stia insegnandolo anche a tutti noi.
Un ritaglio del '94
Sfogliando una delle mie agende, quella del 1994, è scivolato fuori questo ritaglio di giornale. E' del Corriere della Sera, in data 30 marzo 1994. Sulla destra un giovane Umberto Bossi, euforico dopo la strabiliante vittoria della Lega alle politiche, che porteranno Roberto Maroni ministro degli Interni. Sulla sinistra un giovane
Carlo Zanzi, capelli lunghi, taccuino in mano, intento a preparare il libro 'Maroni l'arciere', che sarebbe uscito nelle librerie italiane pochi giorni dopo. Siamo nelle sede della Lega in via Bellerio, a Milano. Sono piuttosto stravolto, saranno state le 5 del mattino, dopo una notte di veglia, in attesa dei risultati elettorali. Il senatùr è molto più brillante di me.
Sono trascorsi quasi vent'anni. Direi volati. Il sogno leghista si è ormai svegliato alla normalità quasi del tutto. Io sognavo di diventare un grande scrittore....e non mi sono ancora svegliato!
Accadde...un anno fa
LUGLIO 2012
Domenica 1 luglio 2012 molto caldo
Si è concluso ieri pomeriggio al
Golf Club di Luvinate il primo Challange Provincia di Varese, con oltre 150
professionisti del golf impegnati in quattro giorni di gare. La vittoria è
andata allo scozzese Raymond Russel, sempre in testa, anche se ieri ha dovuto
rintuzzare la rimonta dell’argentino Vancsik. 263 colpi per lo scozzese, 264
per l’argentino. Al terzo posto, appaiati, due italiani, Tadini e Crespi. Roberto Maroni è il nuovo segretario della
Lega Nord. L’Italia perde 4 a 0 contro la Spagna la finale degli Europei di
calcio.
Lunedì 2 luglio 2012 – variabile,
afoso
Pubblicati i dati del 15°
censimento Istat: Varese città supera Busto Arsizio, anche se solo di 50
residenti. Varese somma 79.959 residenti, Busto 79.909. I residenti nella
nostra provincia sono 873.241, di cui 423.395 maschi e 449.846 femmine.
Martedì 3 luglio 2012 – sereno
Dal 14 luglio al 26 agosto 15
bagnini presidieranno le spiagge più frequentate del lago Maggiore, sponda
lombarda: Maccagno, Laveno, Cerro, Leggiuno, Ranco, Sesto calende, Lisanza,
Luino, Ispra e Monvalle. E’ una delle novità del ‘Patto per la sicurezza’
sottoscritto fra enti locali, Prefettura e Regione.
Mercoledì 4 luglio 2012 –
variabile, temporale
Forte temporale nel pomeriggio,
con danni soprattutto nella zona di Azzate. Danni allo Stato li ha fatti invece
un imprenditore di Cassano Magnago. Ha evaso le tasse per 13 milioni di euro,
ha truccato i conti della sua azienda per farla risultare meno florida e, non
pago di ciò, ha fatto richiesta al comune di residenza dell’assegno destinato
alle famiglie bisognose e lo ha intascato senza batter ciglio. Ma è stato
stanato.
Giovedì 5 luglio 2012 – sereno,
poche nuvole
L’associazione varesina Floreat
ha chiamato a raccolta altre associazioni varesine. Scopo? Contarsi e unire le
forze. Hanno aderito l’Arci, Filmstudio90, la Polha, Il Passo, Spazio Lavit e
Terra Insubre. Premi sono stati consegnati a Livio Ghiringhelli, Daniele Zanzi
e Luisa Oprandi.
Venerdì 6 luglio 2012 – coperto,
pioggia serale, fresco
Purtroppo la pioggia e l’aria
fresca un po’ disturbano la conferenza Stampa del Premio Chiara 2012, che si è
svolta stasera all’Eremo di Santa Caterina del Sasso. Annunciata da Bambi
Lazzati e Romano Oldrini la terna dei finalisti: Niccolò Ammaniti, Sandro
Veronesi e Pino Cacucci. Brusco calo delle temperature.
Sabato 7 luglio 2012 – coperto,
variabile, quasi sereno
Il consigliere d’opposizione a
Palazzo Estense, Alessio Nicoletti, aveva fatto ricorso al Tar, contestando la
legittimità dell’aumento del costo del posteggio in centro Varese. Ma il tar ha
dato ragione alla Giunta. La società Avt sostiene inoltre che non sono calati i
numeri di parcheggi, nonostante gli aumenti.
Dante socio onorario
È stata una nuova
cornice, quella del Ristorante “Volo a Vela”, ad accogliere la classica
conviviale del Panathlon Club Varese ieri sera, 18 giugno. Una serata dedicata
al volo pulito, senza motore, ai nuovi soci e l’importante nomina di un Socio
Onorario.
La conviviale, aperta con i
saluti del Presidente Daniela Colonna Preti, è subito decollata con
l’investitura a Socio Onorario di Dante Trombetta, classe 1925 e socio dal
1974. Una nomina a sorpresa per il pioniere della Robur et Fides di Varese,
colui che riuscì a portare il basket oratoriano in serie A, Presidente
dell’Ospedale di Circolo di Varese e imprenditore di successo. Si commuove
raccontando uno dei tanti episodi della sua carriera sportiva: “Lo sport è stato
la mia vita, ricordo per esempio il giorno in cui cedendo quattro giocatori di
basket riuscii a far costruire una piscina e una palestra per Varese”.
Due i nuovi soci che, da ieri
sera, sono parte integrante del club. Attilio Bianchi, classe 1951, entra per i
suoi trascorsi nel nuoto pinnato: dapprima come atleta e poi come istruttore
subacqueo. Nel suo ricco e articolato curriculum vanta anche la realizzazione
del Varese Cycling Stadium, stadio dei Mondiali di Ciclismo del 2008.
È Luca Capodiferro, classe 1965,
l’altro nuovo socio del club. Presentato nella categoria Diritto Sportivo,
Avvocato con alta specializzazione nel settore e oggi anche Consulente CONI,
relatore di convegni e autore di libri di diritto dello Sport.
La ciliegina sulla torta è stata
però la relazione della serata: “Volare per ore senza motore: si può”. Due i
relatori che hanno presentato lo sport del volo in aliante: Margherita
Acquaderni Caraffini, Presidente ACAO (Aero Club Adele Orsi) con alle spalle
più di 20 record, e il Campione del Mondo classe 15 metri Stefano Ghiorzo. Il
volo a Varese, il meteo, gli alianti e le tecnologie sono state le principali
tematiche trattate. Un fiume di domande ha poi chiuso la serata.
A Luglio, prima delle vacanze,
tutti al Sacro Monte per l’ultima tappa estiva.
Luca Broggini
Il Segretario
Enrico Stocchetti
sabato 29 giugno 2013
Certe esperienze di vita
foto carlozanzi
Certe esperienze di vita ti mandano avanti (come per una potentissima pedata nel sedere) di dieci, quindici anni, ti prosciugano ancora un poco quella tua infantile illusione di perfezione, di armonia....certe esperienze ti dicono che non sarai mai più quello di prima....
in foto: grattacieli di Milano, visti dal Sacro Monte di Varese
Certe esperienze di vita ti mandano avanti (come per una potentissima pedata nel sedere) di dieci, quindici anni, ti prosciugano ancora un poco quella tua infantile illusione di perfezione, di armonia....certe esperienze ti dicono che non sarai mai più quello di prima....
in foto: grattacieli di Milano, visti dal Sacro Monte di Varese
La nutria dell'Humanitas
foto carlozanzi
All'Humanitas, dove è ricoverato mio fratello Moch, vi sono ampi giardini e anche torrentelli, dove ho potuto vedere per la prima volta (foto) una nutria. Originaria del Sud America, allevata dalle nostre parti per la pelliccia, si è insediata perché fuggita dagli allevamenti e facilmente adattabile, anche se non ama il freddo. Si può confondere con un grosso topo, soprattutto se la si vede in acqua; in realtà del topo ha solo un po' la coda, perché è più simile ad un piccolo castoro (infatti viene anche detta castorino). Si nutre di erba e di vegetali (per questo non la si può confondere con la carnivora lontra), ed è un po' sfigata, appunto perché la si può confondere con un topo. Nella vita basta poco per essere simpatici, degni di carezze, o antipatici, reietti, emarginati.
All'Humanitas, dove è ricoverato mio fratello Moch, vi sono ampi giardini e anche torrentelli, dove ho potuto vedere per la prima volta (foto) una nutria. Originaria del Sud America, allevata dalle nostre parti per la pelliccia, si è insediata perché fuggita dagli allevamenti e facilmente adattabile, anche se non ama il freddo. Si può confondere con un grosso topo, soprattutto se la si vede in acqua; in realtà del topo ha solo un po' la coda, perché è più simile ad un piccolo castoro (infatti viene anche detta castorino). Si nutre di erba e di vegetali (per questo non la si può confondere con la carnivora lontra), ed è un po' sfigata, appunto perché la si può confondere con un topo. Nella vita basta poco per essere simpatici, degni di carezze, o antipatici, reietti, emarginati.
Buone notizie per Moch
Giungo ora dall'Humanitas e porto buone notizie: mio fratello Marco sta reagendo alla grande, stasera era molto loquace e ha consumato la sua prima cena, con tanto di passato di verdura, formaggio, carote e kiwi...molto bene....e domani vuole il notebok per lavorare!
Oibò
Lo so che deluderò i giovani. Essi si aspettano dagli adulti piuttosto stagionati (quale sono io) certezze ammantate di saggezza. E in effetti anch'io ciò mi attendevo, dalla senilità. E invece...oibò...sono partito da certezze e mi ritrovo con dubbi, da quiete e benevolenza e mi ritrovo con rabbia e conti in sospeso...e si badi bene, qui non si tratta di vezzo da intellettuale...per carità....
Pensione per Pio
Ultimo giorno di lavoro per il mio amico giornalista Claudio Piovanelli detto Pio, grande esperto di sport, soprattutto del Varese calcio. E l'ho incontrato proprio oggi mentre si recava, dalla sua (e mia) Sant'Ambrogio verso il quotidiano per il quale ha lavorato per tutta la carriera, e cioè La Prealpina.
Auguri, caro Pio...ora il lavoro sarà un problema solo mio....
Ultimo atto
foto carlozanzi
Ultimo collegio docenti, stamani, e poi ultima riunione della Commissione per la Valutazione dei docenti neoimmessi in ruolo, e infine un ricco buffet, offerto dal nostro dirigente scolastico Antonio Antonellis. Una dolce fine di anno scolastico 2012-2013...che è volato..perché la vita mette le ali anche senza scolarsi un Red Bull.
Ultimo collegio docenti, stamani, e poi ultima riunione della Commissione per la Valutazione dei docenti neoimmessi in ruolo, e infine un ricco buffet, offerto dal nostro dirigente scolastico Antonio Antonellis. Una dolce fine di anno scolastico 2012-2013...che è volato..perché la vita mette le ali anche senza scolarsi un Red Bull.
venerdì 28 giugno 2013
La Terna del Chiara
Piccolo scoop di provincia del quotidiano online Varesenews, che anticipa di qualche ora la conferenza stampa, in programma sabato 29 giugno, cioè oggi, alle 17.30 a Villa Recalcati. Abbiamo già i nomi della terna di finalisti del Premio Chiara, che alla fine di ottobre si contenderanno l'ambito Premio letterario. Sono:
Mauro Corona (foto) con 'Venti racconti allegri e uno triste' (Mondadori)
Sandro Bonvissuto con 'Dentro' (Einaudi)
Marco Vichi con 'Racconti neri' (Guanda)
Naturalmente il mio blog, attento anche alle vicende letterarie, non poteva non riprendere la notizia, filtrata grazie ai segugi del noto quotidiano, diretto da Marco Giovannelli.
Di fronte a chi soffre 9
Tutti camminiamo verso la grande paura. Chi dice di non aver paura è il più timoroso di tutti. Di fronte ad un nemico può essere una buona idea darsela a gambe, ma tanto ci prenderà.
Santi Pietro e Paolo
Buon onomastico ai molti Pietro, Paolo, Paola che conosco, ed in particolare a mio fratello Paolo, che so essere in vacanza in questi giorni.
Di fronte a chi soffre 8
Chi soffre tende a chiudersi in se stesso, è messo all'angolo, come un animale ferito. C'è lui, il suo dolore, un medico, una medicina, una speranza e c'è Dio, misterioso, che appare e scompare, che pulsa insieme al suo male.
Chi soffre ha un solo, unico, incrollabile desiderio: che quel suo dolore scompaia.
Francesco for president
Penultimo atto, oggi, prima delle vacanze: la fine degli esami di licenza, con la ratifica. Devo dire che quest'anno ci è andata bene, con la presenza, come presidente, dell'amico e collega Francesco Codecasa (a sinistra) che ha portato alla Vidoletti la sua simpatia e la sua precisione, due doti che non sempre si accoppiano. Ha lavorato molto (gratis) ma credo si sia trovato in un ambiente professionale di buon livello. Ha saputo creare il clima giusto, quindi l'applauso finale è più che meritato.
Cecco for president!
Una buona merenda ai Giardini Estensi
Un'originale occasione di incontro, un elegante picnic sui prati più belli di Varese, una nuova iniziativa di Girandolevento.
Per info: visitare il sito
Notizie di Moch
Il decorso postoperatorio procede bene. Hanno sostituito l'antidolorifico, ora uno più leggero. Sta riprendendo lentamente l'alimentazione: brodo, tè, succo di frutta. Non ci sono imprevisti.
Presto rivedremo Moch al banjo! (insieme al caro amico Ron)
giovedì 27 giugno 2013
Di fronte a chi soffre 7
E' meglio dire che Dio fa dei privilegi o dire che è questione di fortuna? Forse bisognerebbe scrivere che è tutto un mistero e noi non capiamo, ma io preferisco dire che a uno va bene e a un altro no, e spesso non dipende da noi. Quasi sempre. Chi ha la fortuna di star bene (in quel momento, perché la battaglia arriverà per tutti) non si presenti come chi può vantare meriti, per carità. Non ostenti la propria fortuna. Copra, per decenza, il suo lato B.
Notizie di Moch
Giovedì 27 giugno 2013: il decorso postoperatorio di mio fratello Marco detto Moch procedere regolarmente, senza imprevisti; ma regolarmente significa un gran dolore, visto che se n'è andato l'effetto dell'anestesia e i farmaci antidolorifici possono solo attenuarlo. Marco sta seduto e cammina, forse oggi berrà un po' di tè. Ringrazia tutti coloro che gli stanno dimostrando la loro vicinanza.
Vai, Moch!
La festa a don Pino
foto carlozanzi
Come più volte ricordato, don Pino Tagliaferri lascerà dopo trent'anni la parrocchia dei Santi Pietro e Paolo in Biumo Inferiore, per continuare la sua opera pastorale in Valsassina, la sua terra montana d'origine. Il fine settimana sarà dedicato ai saluti, che la comunità vorrà riservare ad un sacerdote che ha dato ogni briciola di energia per la chiesa varesina. Ecco il programma:
giovedì 27 giugno - ore 21 - testimonianza di don Paolo Boccaccia
sabato 29 giugno - ore 21 - Concerto Coro Alpini
domenica 30 giugno - ore 10 -processione dalla chiesetta della Madonnina in prato, con successiva Santa Messa e pranzo comunitario
lunedì 1 luglio - ore 21 - Santa Messa
Come più volte ricordato, don Pino Tagliaferri lascerà dopo trent'anni la parrocchia dei Santi Pietro e Paolo in Biumo Inferiore, per continuare la sua opera pastorale in Valsassina, la sua terra montana d'origine. Il fine settimana sarà dedicato ai saluti, che la comunità vorrà riservare ad un sacerdote che ha dato ogni briciola di energia per la chiesa varesina. Ecco il programma:
giovedì 27 giugno - ore 21 - testimonianza di don Paolo Boccaccia
sabato 29 giugno - ore 21 - Concerto Coro Alpini
domenica 30 giugno - ore 10 -processione dalla chiesetta della Madonnina in prato, con successiva Santa Messa e pranzo comunitario
lunedì 1 luglio - ore 21 - Santa Messa
Di fronte a chi soffre 5
Quando incontriamo la sofferenza, non ci sentiamo più autorizzati ad essere felici. La nostra salute diventa un lusso che non ci possiamo permettere.
mercoledì 26 giugno 2013
Auguri a Luisa e Riccardo
Tanti auguri agli amici Luisa e Riccardo detto Ric, oggi in festa per il loro 32°anniversario di nozze.
Evviva!
La ragazza di Nashville
Questa sera ho visto un bel film, 'La ragazza di Nashville', del 1980, del regista Michael Apted, con Sissy Spacek e un giovane Tommy Lee Jones. E' la storia un po' romanzata della grande cantante country Loretta Lynn. La Spacek (ottima cantante oltre che attrice) vinse l'Oscar nel 1980. Il film ricevette parecchi premi. Naturalmente non potevo non pensare a mio fratello Moch, grande amante della musica country, uno fra i migliori suonatori di banjo italiani. L'ho visto anche per lui.
Mancanza
foto carlozanzi
Mancanza
di carlozanzi
Non soffro, la mia luna
è un dolce viso in cielo
si specchia il mio sorriso
riflette il ben di Dio.
Soffro, la luna scura
è un cupo buco in cielo,
una mancanza, un vuoto
ricolmo di paura.
Mancanza
di carlozanzi
Non soffro, la mia luna
è un dolce viso in cielo
si specchia il mio sorriso
riflette il ben di Dio.
Soffro, la luna scura
è un cupo buco in cielo,
una mancanza, un vuoto
ricolmo di paura.
Notizie incoraggianti dall'Humanitas
Notizie incoraggianti dall'Humanitas di Rozzano. Mio fratello Marco, dopo una notte in terapia intensiva, è tornato in reparto e sta reagendo bene ai postumi di un'operazione comunque molto impegnativa, che è durata ore.
Di fronte a chi soffre 4
Di fronte a chi soffre, la nostra umanità è messa alla prova, sale sul banco degli imputati.
Il silenzio può aiutarci a rintracciare la forza di una umanità spontanea.
Di fronte a chi soffre 3
Non possiamo soffrire al posto di un altro, possiamo pensare a quel dolore, accantonando le nostre misere pene e i nostri ridicoli successi.
Dimenticarsi di chi soffre significa ridurlo ad un nome, ad una notizia, ad un impegno.
Il racconto del mercoledì
LA MANINA
Ormai per lei
la vita era ridotta a preghiera. Non appena il dolore acuto allo stomaco, o il
respiro che languiva, allentavano la morsa, saliva al cielo. Ed era soprattutto
un grazie per aver resistito, per non aver fatto -ancor prima del suo corpo di
vecchia- morire la fede.
Pregava in
silenzio, di tanto in tanto muoveva le labbra, e quando ciò avveniva i parenti
subito a chiederle: "Desideri qualcosa? Parla, come ti senti? Ci
vedi?" E lei a ruotare con lentezza il capo, per dire di no, che di nulla
aveva bisogno, se non che il suo corpo raccogliesse ancora la forza per salire
lassù, oltre le tegole rosse del tetto dell'ospedale, oltre i dubbi e
l'angoscia.
Poi le fitte
tornavano, come un cane rognoso che morde feroce. Allora lei stringeva con
entrambe le mani il lenzuolo, e piangeva, senza vergogna. Scioglieva in lacrime
la sua disperazione, non più fatta di mistero: disperata perché ogni cellula
era impazzita, reagiva da nemica nella patria che la ospitava. E piangeva, come
una bimba. Non chiedeva 'perché?'. Era stato il quesito della sua esistenza.
Non aveva ottenuto risposte, né avrebbe potuto pretenderle ora. La soluzione
alla domanda di sempre era il pianto, due mani serrate alla tela e il bisogno infinito
di un paradiso.
Una sera, dopo
giorni e giorni di degenza -forse un messaggio del cielo, un miracolo fatto
apposta per lei- rivide una scena dell'infanzia di Luca, suo figlio che avrebbe
compiuto, in febbraio, cinquant'anni.
Erano al mare,
Luca aveva non più di otto anni. Era, il suo Luca, un bimbo sensibile, poco
adatto a capire alla svelta i trucchi per sopravvivere. Era, Luca, un bimbo assai
bello, invidiato, eppure non era felice, soprattutto la notte. La chiamava di
sovente, ogni sera un malanno diverso, una nuova paura. Così, stanca di quelle
levate notturne, aveva abbandonato il grande letto da sposi, recuperando dalla
cantina di quella loro abitazione sulle rive del mare una branda, che aveva
affiancato al letto di Luca.
"Mamma,
mi dai la manina?" era la frase del bimbo, che scoccava al calar delle
tenebre. Frase che aveva i suoi corollari: "Mamma, ti prego, non leggere
questa sera, così ti addormenti con me." E ancora: "Vieni subito,
mamma, che mi racconti una storia." Oppure: "Questa sera voglio parlarti.
Quando vieni, mammina?"
Lei, di buon
grado, lasciava il piacere di un libro o di un film, per sdraiarsi al suo
fianco. In quei giorni aveva scoperto, con maggiore intensità, il piacere che è
un figlio. S'ancorava alla sua mano minuta, a volte era lui che domandava di
poter avvolgere la sua, e diceva: "Che manona!" e lei rispondeva:
"Fra non molto, piccolo uomo, la tua sarà più forte e più grande di
questa" e, per ribadire di quale mano si stava parlando, lei stringeva più
volte le dita e il palmo di Luca. Stringeva e lasciava, stringeva e lasciava;
il bimbo sapeva che, nel nuovo linguaggio di quegli incontri notturni, ogni
stretta era un bacio.
Nella penombra
parlavano di tutto, lui a lei, lei a lui, abbracciati alle mani, cordone
ombelicale che tornava a servire, dopo otto anni. Lei, più che badare alle
parole, aveva imparato a vincere il buio, per osservarlo con cura e pazienza.
Fra i tanti pensieri, le innumerevoli lodi al Padre che aveva reso possibile il
miracolo più ardito, ora separava un'immagine ricorrente: lei che lo fissava,
pensando 'Mio piccolo Luca, sarai tu a chiudermi gli occhi, come deve essere.'
Moriva al pensiero che quella legge di natura era a volte tradita dai fatti,
che quegli angeli avrebbero potuto lasciare la terra prima di chi, sopra il
mondo, li aveva voluti. 'Sarai tu a chiudermi gli occhi' pensava, mentre il
mare, baciato dal chiaro di luna, rideva oltre le imposte socchiuse.
Gli stringeva
la mano, la accarezzava, e mentre lui raccontava felice e rinfrancato una nuova
avventura fantastica, lei si domandava: 'Sarai in grado, mio piccolo Luca, di
chiudermi gli occhi, senza smarrire la strada maestra della speranza? Avrai
imparato, allora, il segreto del nostro passaggio?' e pregava perché lui, coi
conticini ed i temi, segnasse in pagella anche quel voto.
Poi Luca
s'assopiva e lei, con accortezza, sfilava la mano. Quasi mai, dopo il loro
dialogo, conservava il desiderio del bello di un libro o di un film. Così
smorzava la piccola lampada e cercava il riposo, sapendo che la notte sarebbe
stata altri: "Mamma, ho paura. Mi dai la manina?" Avrebbe potuto
accontentarlo senza farlo attendere, senza doversi levare nel buio.
All'improvviso
ebbe bisogno della mano di Luca. Fece un cenno a Mario, il marito, che
s'inchinò al suo soffrire.
"Mi hai
chiamato? Ti occorre qualcosa?" chiese.
"Luca,"
disse lei, sfiatando una briciola d'aria "Dov'è? Lo puoi chiamare?"
"Non
vorrei fosse già andato. Era nella saletta, davanti al suo telegiornale. Poi
aveva un impegno. Vuoi che se ne sia andato senza salutarti? Sarà in sala di
sicuro. Vado e torno."
Andò Mario, e
fece ritorno da solo. "Non c'è" le disse, "ma Luisa giura che
non se n'è andato, anche se in giro non lo si trova."
Con una forza
che non credeva d'avere in serbo, mandò indietro il pianto. Non era giusto che
le fosse negata anche quella consolazione di madre. Non era possibile. Per quanto
tempo ancora avrebbe resistito? D'istinto vomitò una protesta: "Ma perché
lascia sua madre?"
L'espressione
di Mario non le permise di capire se lui aveva inteso, se lei aveva espresso
l'angoscia della solitudine a tal punto da farsi tradurre. Mario non rispondeva:
forse non aveva colto, o più probabilmente aveva capìto e compreso quell'urlo,
tacendo per compassione. Lo ringraziò, chiedendosi anche come fosse possibile
intendere il lamento, scritto nel corpo di un altro.
"Luca,
guarda che tua madre ti cerca. Dov'eri andato?" La frase scivolò dal
corridoio alla camera numero dieci, ospedale San Filippo Neri.
"Mi
vuole?" disse Luca, e fu subito dinanzi a lei. "Mi hai chiamato,
mamma?"
Annuì.
"Ci sono.
Scusa, ero in bagno."
"Devi
andare?" chiese lei, adagio adagio, un sussurro, stringendo con le dita umide
e gonfie la rivoltina.
"Non c'è
fretta" disse Luca. "Non ti preoccupare."
Lo guardò:
cinquant'anni bruciati in un lampo. Guardò anche Mario, gli sorrise, tornò ad
accarezzare con gli occhi il suo unico figlio. Si fece coraggio. Chiederglielo,
dopo tanto resistere, era un approccio alla resa. Ma lo chiese ugualmente:
"Mi dai la tua mano?"
Luca certo non
ricordava quell'estate, sulle rive del mare. Né intese la richiesta di lei.
S'inchinò: "Mamma, lo puoi ripetere? Ce la fai?"
"Ho
capito: mano" disse il padre di Luca.
Le era rimasta
così poca aria? Lei si spaventò. Le pareva di star meglio, d'essere superiore a
quella incapacità di farsi capire. Ebbe il terrore che la morte fosse meno prevedibile,
un passaggio inatteso. Non era ancora a quel segno. Non si sentiva pronta.
Pensò ai nipoti, ai progetti, alla sua utilità di donna, che avrebbe superato,
come tante altre prove, anche quell'ultima... Possibile che non aveva inteso la
sua richiesta? E da dove giungeva quel bisogno prepotente di sentirsi ancorata
alla vita, attraverso una mano? "La mano" disse ancora, piangendo.
"Vorrei la tua mano." Aveva urlato tutto il suo fiato. "La
mano..." e allungò la sua.
Luca capì. "Certo,
mamma." Gliela porse.
'Ho paura' ma
curò di confidarlo soltanto al suo cuore. 'Ho paura, Luca, mi dai la manina? Mi
racconti una storia? E' buio. Non occorre la luce. Ho qui, nella mia, la tua mano.
Mi basta. Non dormire prima di me. Attendi il mio sonno. Allora soltanto potrai
separarti da me. Allora soltanto.'
Chiuse gli
occhi. Avvertì senza dubbi che Luca stringeva e lasciava, stringeva e lasciava,
con i baci di allora, quando il chiaro di luna argentava la notte, e il mare cantava,
e il vento riposava, attendendo il mattino.
questo racconto è tratto dal libro Carlo Zanzi 'Fax d'amore' (Macchione editore)
martedì 25 giugno 2013
Buone notizie per Moch
foto carlozanzi
Proprio quando si muovevano i primi passi lungo la rizzada, e le prime Ave Maria salivano dalla terra al cielo (erano da poco passate le 21 di stasera) ho saputo del buon esito della lunga operazione chirurgica, che ha dovuto 'sopportare' mio fratello Moch. E allora il passo si è fatto più lieve e la preghiera più speranzosa. Trent'anni fa, giorno di nozze per Gabriella e Marco, più o meno a quest'ora i due novelli sposi salivano con gli amici al Sacro Monte. E io c'ero. Stasera, tre decenni dopo, eravamo meno di allora, ma nello stesso luogo.
E la fede regge...a fatica ma regge alle prove della vita.
Proprio quando si muovevano i primi passi lungo la rizzada, e le prime Ave Maria salivano dalla terra al cielo (erano da poco passate le 21 di stasera) ho saputo del buon esito della lunga operazione chirurgica, che ha dovuto 'sopportare' mio fratello Moch. E allora il passo si è fatto più lieve e la preghiera più speranzosa. Trent'anni fa, giorno di nozze per Gabriella e Marco, più o meno a quest'ora i due novelli sposi salivano con gli amici al Sacro Monte. E io c'ero. Stasera, tre decenni dopo, eravamo meno di allora, ma nello stesso luogo.
E la fede regge...a fatica ma regge alle prove della vita.
lunedì 24 giugno 2013
Stamani, uscendo sul balcone
foto carlozanzi
Stamani, 25 giugno, uscendo sul balcone alle 6 del mattino, ho incontrato questa luna.
Ho bisogno del bello, che dà speranza.
Stamani, 25 giugno, uscendo sul balcone alle 6 del mattino, ho incontrato questa luna.
Ho bisogno del bello, che dà speranza.
Un giorno sereno, come oggi
Il 25 giugno del 1983 era un sabato ed era sereno, come oggi. Alle 15, nella chiesa dei Santi Pietro e Paolo in Biumo Inferiore, mio fratello Marco si sposava con Gabriella.
Sono passati trent'anni, il loro amore è indiscutibile, e questo anniversario è davvero speciale. Per questo è speciale anche il mio abbraccio, e i miei auguri valgono 1000 volte di più.
Di fronte a chi soffre 2
Chi soffre vive sentimenti contrastanti e feroci. Certamente invidia chi sta bene. Prova rabbia, si sente ingiustamente vessato. Ha paura. Le nostre parole sono per lo più inutili, spesso dannose. E se proprio dobbiamo ricordare la speranza cristiana, non facciamolo con il sorriso sulle labbra, come se in fondo la vita o la morte fossero, per chi crede, la stessa cosa. Per chi soffre, non sono affatto la stessa cosa.
All'Humanitas, la pazienza dell'umanità sofferente
foto carlozanzi
Non avrei mai pensato di fare ritorno così presto all'Humanitas di Rozzano, a poco più di un anno dall'operazione di mio padre. Né avrei pensato di tornarci con Moch. Ma nella vita è inutile pensare: fa quello che vuole. Oggi, nel caldo pomeriggio del 24 giugno, ho incontrato la grande pazienza dell'umanità sofferente: non è la prima volta, ma quando si sta fuori ci si illude.
Ho abbracciato mio fratello Marco.
Fuori il sole accecava.
Non avrei mai pensato di fare ritorno così presto all'Humanitas di Rozzano, a poco più di un anno dall'operazione di mio padre. Né avrei pensato di tornarci con Moch. Ma nella vita è inutile pensare: fa quello che vuole. Oggi, nel caldo pomeriggio del 24 giugno, ho incontrato la grande pazienza dell'umanità sofferente: non è la prima volta, ma quando si sta fuori ci si illude.
Ho abbracciato mio fratello Marco.
Fuori il sole accecava.
Non basta
foto carlozanzi
In certi momenti della vita, non basta questo cielo per regalarti Dio. In certi momenti, questo cielo è sprecato.
In certi momenti della vita, non basta questo cielo per regalarti Dio. In certi momenti, questo cielo è sprecato.
Poesia a Caldana
il mio amico poeta Dino Azzalin
“L’amore dei poeti”
al
Piccolo Teatro di Caldana sabato 29 giugno 2013 alle 21.
Un
altro appuntamento al piccolo teatro appena restaurato di Caldana. Ultimo ma
non ultimo il reading poetico che si terrà sabato 29 giugno alle 21,
dove parteciperanno le voci tra le più significative del territorio e non solo,
il cui tema, quello sull'Amore, è sempre stato quello più gradito ai poeti.
Anche in momenti difficili come gli attuali, “L’Amore dei poeti”è pieno di
speranza e vuole portare l'attenzione all'unico sentimento in grado di salvare
il mondo. Infatti il titolo di questa lettura a cui si aggiungeranno alcuni
brani in prosa è fondamento e promessa di un linguaggio che pone l'accento sul
canto e sull'eternità. I poeti invitati
leggeranno testi propri e di altri poeti amati, con il commento musicale di
Elliot Kingsley Kaye. Il reading è organizzato da Rita Clivio e Dino Azzalin
(poeta e animatore della NEM – Nuova Editrice Magenta), da SOMS (Società
Operaia di Mutuo Soccorso di Caldana), da Menta e Rosmarino (la rivista diretta
da Alberto Palazzi che da diversi anni tiene vive tradizioni e ricordi della
Valcuvia - www.mentaerosmarino.it). e dai Versonauti (un gruppo di poeti che
condivide l'amore per la poesia con lo studio e la realizzazione di specifiche
letture poetiche) e vede la
partecipazione di (in rigoroso ordine alfabetico): Karin Andersen, Dino
Azzalin, Chiara Bazzocchi, Stefania Cadario, Marcello Castellano, Rita Clivio,
Corrado Guerrazzi, Silvio Raffo, Fabio Scotto, Valentina Vannetti.
Il teatro che risale al 1907,
è situato nella piazza al centro del paese ed è stato restaurato grazie ad una
mobilitazione della comunità caldanese, in particolare con i proventi derivanti
dall’organizzazione dell’ormai nota manifestazione dell’ottobre
caldanese da parte della SOMS, la Società Operaia di Caldana. E’ bello
pensare che i nostri avi, abituati ai lavori nei campi o alle migrazioni in
cerca di lavoro, abbiano ritenuto importante edificare questo teatro, un
momento di svago e cultura che nutrisse anche i loro animi. Dopo circa dieci
anni di lavori, è stato riconsegnato al paese e ora torna a vivere ospitando
diversi eventi culturali. Durante la
serata anche una lettura dedicata ai tempi che furono in questi luoghi, con un
brano tratto da Menta e Rosmarino e di alcune poesie di Gregorio Cerini, poeta
di Cuveglio che con sensibilità ricorda epoche passate.
La serata sarà
dedicata ad Alberto Baldan amico della poesia e dei poeti, tragicamente
scomparso
qualche giorno fa in
un incidente stradale a Cocquio
SOMS- I
VERSONAUTI- MENTA E ROSMARINO- NUOVA EDITRICE MAGENTA
Di fronte a chi soffre 1
Siamo fatti per la vita e per la gioia. La morte e il dolore sono contronatura. Il nostro corpo li rifiuta, la nostra mente non li comprende, la nostra anima è disarmata. Chi soffre si trova in una condizione disumana, per questo merita il massimo rispetto.
domenica 23 giugno 2013
I non fratelli Belov
Il mio amico Antonio Franzi, grande esperto di basket, mi ha fatto notare che in un mio post sul blog ho commesso un errore. Vado subito a correggere: Alexander (foto) e Sergej Belov, formidabili giocatori russi, non sono affatto fratelli (come ho scritto) e probabilmente neppure parenti. Grazie Antonio.
La Madonnina dell'oratorio
foto carlozanzi
Quante volte ho pregato, da ragazzo e da giovane, vicino a questa Madonnina, ai piedi della scalinata dell'oratorio di Biumo Inferiore.
Non ho mai smesso di pregare.
Non è che una delle mie tante scelte scriteriate...un po' folli.
Quante volte ho pregato, da ragazzo e da giovane, vicino a questa Madonnina, ai piedi della scalinata dell'oratorio di Biumo Inferiore.
Non ho mai smesso di pregare.
Non è che una delle mie tante scelte scriteriate...un po' folli.
Memorial Fabio Aletti bagnato e fortunato
foto carlozanzi
Purtroppo un temporale irrispettoso ha rovinato un po' la festa alla ottava edizione del Memorial Fabio Aletti, rendendo un po' più difficoltosa la sfida fra le vecchie glorie del basket varesino e le finali del torneo 3c3. Le immagini che vedete sono state scattate poco prima che il cielo regalasse pioggia. Comunque Attilio Aletti è soddisfatto: "La partecipazione si è mantenuta sui livelli degli anni passati" dice, "una quarantina di squadre divise nelle diverse categorie, centocinquanta ragazzi che hanno giocato per Fabio."
La frase scelta quest'anno, scritta sulle magliette ufficiali, è di C.S. Lewis:
Nell'amicizia 'Mi vuoi bene?' significa 'Vedi la stessa verità?' o, per lo meno, 'Hai a cuore la stessa verità?'
Purtroppo un temporale irrispettoso ha rovinato un po' la festa alla ottava edizione del Memorial Fabio Aletti, rendendo un po' più difficoltosa la sfida fra le vecchie glorie del basket varesino e le finali del torneo 3c3. Le immagini che vedete sono state scattate poco prima che il cielo regalasse pioggia. Comunque Attilio Aletti è soddisfatto: "La partecipazione si è mantenuta sui livelli degli anni passati" dice, "una quarantina di squadre divise nelle diverse categorie, centocinquanta ragazzi che hanno giocato per Fabio."
La frase scelta quest'anno, scritta sulle magliette ufficiali, è di C.S. Lewis:
Nell'amicizia 'Mi vuoi bene?' significa 'Vedi la stessa verità?' o, per lo meno, 'Hai a cuore la stessa verità?'
Carlo del 15 giugno
foto carlozanzi
Questo simpatico bimbo di due anni, figlio di un collega di Carla, non solo si chiama Carlo, ma è nato il 15 giugno come me, però 55 anni dopo. Per questo l'ho fotografato.
Questo simpatico bimbo di due anni, figlio di un collega di Carla, non solo si chiama Carlo, ma è nato il 15 giugno come me, però 55 anni dopo. Per questo l'ho fotografato.
Don Pino da Pagnona
foto carlozanzi
Ieri sera la Messa del Consultorio 'La Casa' è stata celebrata da
don Pino Tagliaferri (foto), parroco di Biumo Inferiore, che per vent'anni ha svolto con generosità il suo servizio anche al Consultorio. E' stata l'occasione per salutarlo, perché a giorni tornerà nella sua Valsassina, nella sua Pagnona. "Nel mio vocabolario non esiste la parola riposo" ha detto fra l'altro. Su questo nessuno dubita.
Ieri sera la Messa del Consultorio 'La Casa' è stata celebrata da
don Pino Tagliaferri (foto), parroco di Biumo Inferiore, che per vent'anni ha svolto con generosità il suo servizio anche al Consultorio. E' stata l'occasione per salutarlo, perché a giorni tornerà nella sua Valsassina, nella sua Pagnona. "Nel mio vocabolario non esiste la parola riposo" ha detto fra l'altro. Su questo nessuno dubita.
Rino, 95 anni!
foto carlozanzi
Fra gli invitati alla cena del Consultorio 'La Casa', non poteva mancare lui, Rino Pajetta (al centro) 95 anni suonati. Eccolo con la moglie e con Paolo Mombelli, che ha preso il posto del fratello Luigi, con grande generosità. Ogni volta che vedo il mitico Pajetta gli dico: "Caro Rino, quando vedo lei penso che ho ancora molti libri da scrivere!"
Fra gli invitati alla cena del Consultorio 'La Casa', non poteva mancare lui, Rino Pajetta (al centro) 95 anni suonati. Eccolo con la moglie e con Paolo Mombelli, che ha preso il posto del fratello Luigi, con grande generosità. Ogni volta che vedo il mitico Pajetta gli dico: "Caro Rino, quando vedo lei penso che ho ancora molti libri da scrivere!"
La cena estiva del Consultorio La Casa
foto carlozanzi
Continuando la buona abitudine introdotta dal suo predecessore, il compianto Luigi Mombelli, l'attuale presidente dell'Istituto La Casa di Varese, dottor Carlo Negri (foto sopra) ha offerto una cena estiva agli operatori (e ai loro parenti, per questo c'ero anch'io) del Consultorio cattolico varesino. Prima la Santa Messa, poi la cena in uno dei luoghi più suggestivi della periferia varesina.
Un grazie a Carlo per la sua generosità.
Continuando la buona abitudine introdotta dal suo predecessore, il compianto Luigi Mombelli, l'attuale presidente dell'Istituto La Casa di Varese, dottor Carlo Negri (foto sopra) ha offerto una cena estiva agli operatori (e ai loro parenti, per questo c'ero anch'io) del Consultorio cattolico varesino. Prima la Santa Messa, poi la cena in uno dei luoghi più suggestivi della periferia varesina.
Un grazie a Carlo per la sua generosità.
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