SILENZIO
di carlozanzi
Mangio
il silenzio per non dimenticare,
mi
nutro dell’assenza di parole,
chiasso
violento e muto che distrae,
un
darsi addosso la vita, un non pensare.
Qualche
nota semmai, quieta e distesa,
un
sottofondo come un vento lieve
dove
Dio, volendo, può parlare,
so
che non ama essere interrotto.
Un
silenzio che direi mortale,
quando
tutti gli amori, nella pena,
si
guarderanno bene dall’urlare.
Sto
nel silenzio,
mi
devo abituare.
22
febbraio 2015
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