foto carlozanzi
Parlare di morti il venerdì grasso potrebbe apparire fuori luogo, ma a parte il fatto che io non sono un tipo da carnevale, qui non si tratta di soffermarsi sulla morte, ma sul ricordo di ragazzi che ho conosciuto e che desidero riportare in vita per qualche secondo. Giorni fa ho raccontato la storia di Fabio, mio ex allievo alla Varesina, giovane ginnasta morto vicino al camposanto di Brinzio per un incidente in auto. In questo periodo percorro ogni giorno i sei km che separano casa mia da Brinzio. Così ogni giorno rivedo quella ragazza, morta vicino alla farmacia di S.Ambrogio, anche lei per un incidente in auto. Era un pomeriggio estivo,
un gran caldo, ero da poco partito con gli skiroll per il Sacro Monte, dopo la Farmacia vedo gente in silenzio, la Polizia Municipale, non era ancora arrivata l'ambulanza, l'utilitaria era finita contro il muro alla mia destra. La ragazza aveva vent'anni, non di più. Poco più avanti rivedo Alberto, mio ex alunno Vidoletti. Scendeva in auto dal Sacro Monte, era buio, non ha visto lo stop con via Virgilio, ha tirato dritto, è finito contro il muro della villa di fronte. Pochi metri dopo c'è Fogliaro. Lì abitava un altro mio ex alunno, un ragazzo molto vivace (anche Alberto, in verità, lo era), e con lui il padre e la madre. Quella donna ha visto morire nel giro di pochi anni il marito e il figlio, entrambi per un incidente in moto. Dopo Fogliaro e prima della Rasa c'è una curva maledetta sulla destra: una sera, forse pioveva, forse c'era ghiaccio, non so, è scivolato con la sua moto un ex alunno Vidoletti (non era un mio alunno ma lo conoscevo), e anche lui ha finito così, con una strisciata e un colpo, la sua vita. Di Fabio ho già raccontato.
Tutto in sei km.
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