foto carlozanzi
Quanto è lieve, facile, gratificante pregare nella buona sorte, quando la felicità rende possibile l'ipotesi Dio e viene immediato pregare per chi sta male, ringraziare per il nostro buon momento e regalare al Signore anche un Nunc dimittis (Ora lascia, o Signore, che il tuo servo vada in pace....) dove la Vita Eterna appare come desiderabile e sì, certo, si è consapevoli che siamo legati a un filo (in teoria) ma nella pratica ci sentiamo capaci di altri anni e di nuove avventure.
Quanto è pesante, difficile, avvilente pregare nella cattiva sorte, quando Dio scompare o appare come giudice, quando siamo fatti di rabbia e di protesta, quando il silenzio è già molto, perché sarebbe pronta la bestemmia.
Troppo facile, per essere vera, la preghiera nella gioia.
Molto più vera la non preghiera, preghiera lacerata, nel dolore.
...dal profondo a Te grido Signore, ascolta la mia preghiera....(dai Salmi)
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