sabato 2 febbraio 2013

Mi scappa da ridere


Ora al mattino dormo. Credo sia meglio. Ma vent'anni fa mi alzavo alle 4 del mattino per scrivere i miei libri, sentivo la morte arrivare e dovevo fare in fretta, perché l'umanità non poteva rinunciare alla mia narrativa. Oggi, ripensandoci, mi scappa da ridere. Non in relazione alla morte, che in effetti è molto più vicina di allora, ma in relazione alla mia narrativa, che non giudico più necessaria nemmeno a me stesso. Eppure continuo a scrivere. Chissà perché.

in foto: una delle tante presentazioni dei miei libri 

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