venerdì 16 gennaio 2015

Greta e Vanessa at home



Sono fra coloro che hanno gioito per il rientro in Italia di Greta e Vanessa, giovani cooperanti che hanno rischiato davvero di brutto. Dopo mesi (terribili) di sequestro, grazie ai soldi italiani sono tornate in vita. E io sono felice: per forza, sono un genitore. Chi sa cosa significhi essere madre e padre non può non rallegrarsi per il buon esito di questa storia. Taluni la pensano diversamente, e bacchettano le ragazze (potevano stare più attente) e il Governo (era il caso di spendere tutti questi milioni di euro?). Credo si tratti soprattutto di giovani, magari coetanei di Vanessa e Greta (a volte i giovani sanno essere così  'freddi') o di adulti senza figli. Ed io, per fortuna, sono padre: perché un figlio ti fa sperimentare la vita tutta intera, nei due estremi. 

1 commento:

  1. La tragedia della Siria non si può ignorare. Queste due ragazze, come molti altri volontari, medici, mediatori, giornalisti, non riescono a voltare le spalle, fare finta di nulla. Indignarsi per 12 milioni è da ingenui. Significa non conoscere l'entità delle cifre in gioco, degli interessi che ci sono dietro chi strumentalizza guerre sante per potere e risorse. Quanto costa un contingente in Afganistan? quanto un'ora di Tornado per volare sulla Libia? quanto sono consistenti i proventi della vendita del petrolio?

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