venerdì 14 dicembre 2012

Vicolo Canonichetta 20



Venti

Dei tre giovani, due presero la direzione del bosco, verso Villa Mirabello, mentre il più giovane, l’accoltellatore, che aveva lanciato d’istinto l’arma verso una fontanella in mezzo alle aiuole, puntò all’uscita principale. Correva come avesse i capelli bruciati dal fuoco. Matilde allungò un braccio per fermalo ma finì a terra.
Data l’ora, Varese era semideserta. Il giovane tagliò a metà via Sacco, prese via Veratti, attraversò anche quella, passò per il Broletto, piazza del Podestà, corso Matteotti, l’Arco Mera.
In piazza San Vittore venne notato da un Vigile Urbano in bicicletta, che gli andò incontro urlando e pedalando. Ma quello non si fermò, prese per la piazzetta San Lorenzo e fu al bivio. Se andava dritto, entrava in vicolo Canonichetta.
Il vicolo era deserto: questa l’impressione del fuggiasco, che non vide il mendicante.
Il pezzente era ancor accovacciato al suo posto. Era in ritardo rispetto ai suoi orari. Aveva più e più volte rinviato la partenza, il suo levarsi con i suoi stracci, avvio che lo avrebbe condotto alla mensa dei poveri, per la cena, e al dormitorio pubblico, per la notte.
S’era attardato in fondo alla stretta via per gustarsi il sole di maggio. Scorreva come lava d’oro lungo il cunicolo, gli scaldava il volto, rugoso come un tronco di robinia. Teneva gli occhi semichiusi, ringraziando per quel poco che aveva ricevuto, sforzandosi di mandar via tutti i rimpianti.
Sentì i passi: qualcuno stava correndo. Aprì gli occhi. Mise la mano a visiera per vedere meglio. Riconobbe il giovane maleducato, che gli aveva dato del bastardo. Era all’altezza della bottega dell’orafo. Correva troppo veloce, ne aveva fatta una grossa di sicuro. Poi sentì qualcuno che gridava, dal fondo del vicolo: “Fermatelo, fermatelo!”
Quando gli fu di fianco si lanciò come un portiere, gli arpionò una caviglia, lo fece cadere sul selciato.
Il giovane muoveva la gamba libera come stesse pedalando. Il mendicante si prese in faccia pugni e pedate ma tempo pochi secondi il giovane si bloccò, esausto.
Piangeva.
Chiedeva perdono.

                                                                                          20-fine





Nessun commento:

Posta un commento