Venti
Dei tre giovani,
due presero la direzione del bosco, verso Villa Mirabello, mentre il più
giovane, l’accoltellatore, che aveva lanciato d’istinto l’arma verso una
fontanella in mezzo alle aiuole, puntò all’uscita principale. Correva come
avesse i capelli bruciati dal fuoco. Matilde allungò un braccio per fermalo ma
finì a terra.
Data l’ora, Varese
era semideserta. Il giovane tagliò a metà via Sacco, prese via Veratti,
attraversò anche quella, passò per il Broletto, piazza del Podestà, corso
Matteotti, l’Arco Mera.
In piazza San
Vittore venne notato da un Vigile Urbano in bicicletta, che gli andò incontro
urlando e pedalando. Ma quello non si fermò, prese per la piazzetta San Lorenzo
e fu al bivio. Se andava dritto, entrava in vicolo Canonichetta.
Il vicolo era
deserto: questa l’impressione del fuggiasco, che non vide il mendicante.
Il pezzente era
ancor accovacciato al suo posto. Era in ritardo rispetto ai suoi orari. Aveva
più e più volte rinviato la partenza, il suo levarsi con i suoi stracci, avvio
che lo avrebbe condotto alla mensa dei poveri, per la cena, e al dormitorio
pubblico, per la notte.
S’era attardato in
fondo alla stretta via per gustarsi il sole di maggio. Scorreva come lava d’oro
lungo il cunicolo, gli scaldava il volto, rugoso come un tronco di robinia.
Teneva gli occhi semichiusi, ringraziando per quel poco che aveva ricevuto,
sforzandosi di mandar via tutti i rimpianti.
Sentì i passi:
qualcuno stava correndo. Aprì gli occhi. Mise la mano a visiera per vedere
meglio. Riconobbe il giovane maleducato, che gli aveva dato del bastardo. Era
all’altezza della bottega dell’orafo. Correva troppo veloce, ne aveva fatta una
grossa di sicuro. Poi sentì qualcuno che gridava, dal fondo del vicolo:
“Fermatelo, fermatelo!”
Quando gli fu di
fianco si lanciò come un portiere, gli arpionò una caviglia, lo fece cadere sul
selciato.
Il giovane muoveva la gamba
libera come stesse pedalando. Il mendicante si prese in faccia pugni e pedate
ma tempo pochi secondi il giovane si bloccò, esausto.
Piangeva.
Chiedeva perdono.
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