foto carlo zanzi
Tutti hanno la loro ora della verità. Non intendo quel momento cruciale, dove i nodi vengono al pettine, si scopre una verità scomoda, si va in crisi. No, intendo quel momento (per me quasi quotidiano) durante il quale la realtà appare nella sua veste più credibile. Per me, in genere, è verso le 5 del mattino. Dopo aver dormito 5 ore mi sveglio, mi sento riposato, la mente lucida, ovviamente non mi alzo ma ciò che ho fatto il giorno prima, i giorni prima, ciò che mi attende sembrano più nitidi, più comprensibili, più veri. Se mi sono addormentato nella tristezza, quella malinconia ora è letta con più indulgenza, più speranza. Se mi sono addormentato felice, ora quella felicità è letta con meno eccitazione, più realismo. Reduce magari da un sogno (che belli i sogni, ci conoscono meglio di noi stessi), resto in silenzio ad ascoltarmi. E così mi riaddormento, sino al suono della sveglia.
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