martedì 19 agosto 2014

Lo schizzo del mercoledì



Dedico questo raccontino del mercoledì al regista, sceneggiatore e produttore Pedro Almodòvar, un artista che regala emozioni e stimola il pensiero.


A PEDRO
di carlozanzi

‘I had a dream’…Ho fatto un sogno, ma non sono Martin Luther King, ho semplicemente sognato di essere nel letto, con una donna che ricorda alcune donne ma nessuna in particolare, una donna non meglio identificata, e con lei carezze e tutto ciò che dà godimento, quando si è in due nudi, in un letto. Ma l’amore carnale, quello vero, non è esaustivo, dona (se va bene) un grande appagamento che si scioglie, evapora, può lasciare una bella soddisfazione per un po’ oppure delusione, se non rabbia. Malinconia, senso di incompiutezza. Questo nella vita reale: e si sa come vanno i sogni. E’ tutto più sfumato e poco gratificante, resta la zavorra di una voglia che ti disturba. Per questo ora, nel letto, sono impegnato in uno sforzo patetico, riagganciarmi al sogno, riallacciare quella storia, ricominciare e concludere. Ma più ci penso e meno ci riesco. Più mi sforzo e più mi risveglio.
Cerco almeno di identificare la compagna ma i tratti non sono precisi, ho dentro soprattutto quell’ipotesi di piacere imminente, una briciola di godimento onirico, un lampo, come un buon profumo senza il piatto entro il quale poter consumare.
Non mi riaddormento, e anche se riuscissi potrei mai ritrovare lei? Così mi perdo in pensieri di sesso. Lussuriosi. Mi viene questo raffronto: lussuria e gola sono entrambi vizi capitali, ma verso la gola si è molto più compiacenti, sono ammesse concessioni, è più facile il perdono. Il sesso è terreno giovanile, dopodiché diventa sconveniente.
Quante descrizioni di banchetti succulenti; il sesso si fa (quando si fa) ma non si dice, sempre macchiato dal sospetto di un’azione moralmente illecita.
Come un morto di fame, cerco di raccogliere i rimasugli del sogno partito bene, per assaporare le ultime gocce. Che seccano nel buio di questa mia camera, quando –suppongo- mancano ancora molte ore all’alba e mi toccherà penare per riprendere sonno. Potrei alzarmi, andare in sala, la tele mi regalerebbe del sesso a buon mercato, frustrazioni in aggiunta.
Ma chi era lei? E perché, miodio, non siamo puri spiriti come gli angeli?
Penso alla pace dei sensi che, forse, avrebbe più senso.




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