venerdì 3 gennaio 2014
Cristiano senza Chiesa
Nell'inverno del 1975 la mia prof di italiano in terza Liceo Classico (mi pare si chiamasse Di Cristina) ci 'obbligò' a fare una tesina, in vista della maturità. Non so perché scelsi Ignazio Silone, forse perché mi piaceva la sua attenzione ai poveri, la sua idea di una Chiesa povera. Non so. Purtroppo ho perso quella tesina e mi dispiace molto, perché può essere considerata il mio primo lavoro 'letterario'. Ebbene, avevo bisogno di prendere contatti con Silone ma non avevo l'indirizzo. Mio padre disse: "Chiediamolo a Piero Chiara!" Lo conosceva di vista, perché Chiara frequentava il Garibaldi, bar-pasticceria dove lui aveva lavorato. Ricordo vagamente quella telefonata di mio padre, io ero imbarazzato, non ricordo nemmeno se parlai con lo scrittore (all'apice della sua fama nel 1975), immagino mio padre che cercava di parlare in italiano con qualche parola in dialetto: "Piero Chiara? Sunt ul Mario, quello del Garibaldi...ga sarìa ul me fioo...mio figlio fa il Liceo Classico e deve fare un lavoro su Silone e alùra....." Comunque Chiara fu gentile, ebbi l'indirizzo, scrissi allo scrittore in via di Villa Ricotti a Roma, lui rispose con scrittura a macchina ma firma autografa, in data 5 marzo 1975 (vedi foto). Pensavo a Silone perché lui si definiva 'comunista senza partito e cristiano senza Chiesa', una definizione che non mi è completamente estranea.
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