foto da google immagini
Quando mi siedo per vedere alla tele il 4° quarto della sfida di basket fra Avellino e Varese (prima non potevo) leggo i parziali dei primi tre quarti: 16-25, 42-44, 55-66. Siamo sempre stati davanti: è un buon inizio. Poi mi metto a vedere RaiSport1 e cosa noto? Una Openjobmetis pimpante, aggressiva, convinta, che pare giocare a Masnago, sorretta dal pubblico amico. I verdi di coach Vitucci vanno al rallentatore, perdono palle in attacco, paino demotivati. E allora comincio a sperare. E faccio bene, perché Rautins mitraglia con le sue triple (alla fine saranno 6 su 7!), Robinson segna, passa e prende rimbalzi, Callahan si dimostra pedina assai utile. Sì, certo, poi abbiamo l'aitante Dia(wara) che continua a bisticciare col ferro, segna poco ma c'è, abbiamo disastrose percentuali ai tiri liberi per Varese che comunque sta sempre davanti: 58-75 quando mancano 7', 65-78 quando ne mancano 5 di minuti. Poi Avellino si blocca e noi andiamo avanti come rulli compressori: 65-87 a -2', zampata finale, 67-91. Vitucci è nero che più nero non si può, coach Pozzecco si batte il petto, alza le braccia al cielo verso un pubblico che applaude noi e fischia i suoi. Non ho molti elementi per aggiungere altro. Peccato, la Coppa Italia ci poteva stare e se n'è andata. Restano i play-off. Possiamo crederci.
Forza, Varese!
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