foto carlozanzi
Per via delle Elezioni Europee di domenica prossima, sono stati anticipati ad oggi i 'festeggiamenti' per ricordare l'epica battaglia di Biumo del 26 maggio 1859, quando Garibaldi e i suoi uomini respinsero l'attacco dell'austriaco Urban e delle sue truppe. Quando penso a questa battaglia, che si è combattuta nei luoghi della mia giovinezza, provo ammirazione per chi è morto per la Patria, poi penso ai mitici fratelli Cairoli (la mia scuola elementare è intitolata a loro, e il mio liceo classico a Ernesto Cairoli, che morì proprio nella battaglia di Biumo) e poi rileggo sempre ciò che ha scritto l'amico Luigi Ambrosoli, nella sua 'Cronaca varesina'. E ci resto male scoprendo ogni volta che Garibaldi vinse, sì, poi se ne andò e qualche giorno dopo tornò a Varese il temibile Urban, pretese 3 milioni, non li ottenne, bombardò la città per un'ora da Villa Pero e dal colle San Pedrino (i segni delle bombe si notano ancora sul campanile del Bernascone, vedi foto) e poi dovette lasciare in tutta fretta (e per nostra fortuna) la città il 1° giugno, richiamato più a sud, sulla linea del Ticino.
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