Perché
mai ho scelto una bella ragazza (foto da google immagini) per illustrare queste
mie brevi considerazioni sulla morte? Quali contorti percorsi mentali ho
seguito? Quale follia alberga in me? Ho scelto un bel volto femminile perché la
morte che ho in mente io è vitale, e la donna è vita, porta in sé la vita, la
sua bellezza concilia con la vita, il bello rassicura e invoglia a camminare.
La morte è vita perché apre alla ‘grande illusione’ di una Vita Eterna. Ma
altre risposte le troverete in questi brevi post.
E veniamo al secondo quadro del funerale, quello che comprende la maggior parte dei presenti, cioè coloro che vivono il lutto, che pregano con fede, che in qualche misura vivono una loro sofferenza, in gradi diversi, qualcuno cerca almeno di esternarla un po', forse finge ma capisce che è necessaria, umana anche quella finzione, altri magari sono commossi, conoscono bene chi li ha lasciati, ricordano alcuni momenti vissuti insieme, provano un senso di mancanza ma non sperimentano il dramma della perdita di una persona determinante. Ebbene, tutti costoro ricevono senz'altro un regalo da chi è morto: una gran voglia di vivere. Soprattutto se chi è morto è più giovane di loro, e gli dice: 'Siamo appesi a un filo. Non sprecare nemmeno un respiro.' E la morte si fa vita.
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