foto carlozanzi
Io fra poco sarò qui, nella neve e nel sole. E voi? Non vorrete poltrire a letto. Ogni lasciata è persa.
sabato 31 gennaio 2015
Accadde...un anno fa
FEBBRAIO 2014
Sabato
1 febbraio 2014 – pioggia
Si
ferma solo poche ore la statua in cera (con la reliquia dell’avambraccio) di
San Giovanni Bosco. Migliaia di varesini rendono omaggio e pregano davanti al
Santo dei giovani. La statua raggiunge poi Milano, dove si fermerà qualche
giorno.
Domenica
2 febbraio 2014 – coperto
Bella
vittoria in trasferta della Cimberio basket Varese contro l’Humana Reyer
Venezia.
Lunedì
3 febbraio 2014 – coperto, pioggia fine
Pomeriggio
di sangue a Gallarate. L’ergastolano Domenico Cutrì dal carcere di Bustio
Arsizio stava andando ad un processo a Gallarate quando un commando di almeno
quattro persone, in pieno centro a Gallarate, ha assaltato il furgone che
portava il criminale. Risultato: morto il fratello di Domenico, Antonino Cutrì,
preso un assaltatore ferito mentre Domenico e altri complici sono riusciti a
scappare.
Martedì
4 febbraio 2014 – pioggia
Nel
fango e sotto la pioggia centinaia di studenti della provincia di Varese, medie
e superiori, hanno corso la corsa campestre provinciale dei Campionati
Studenteschi.
Mercoledì
5 febbraio 2014 - pioggia
Giovedì
6 febbraio 2014 – sereno
Venerdì
7 febbraio – pioggia anche intensa, vento
Sabato
8 febbraio 2014 – sereno, coperto, pioggia
All
Stars Game di basket in carrozzina stamani al PalaWhirlpool, fra l’Italia e il
Resto del Mondo, con vittoria dei non azzurri per 78 a 72. Partita intensa,
molti studenti sugli spalti e festa per questo match, voluto per festeggiare i
30 anni di vita della pallacanestro in carrozzina di Varese, oggi targata
Cimberio HS basket Varese.
Domenica
9 febbraio 2014 – sereno, nebbia bassa
Alle
3.30 di stamani è stato arrestato, in un piccolo appartamento di Inveruno, il
latitante Domenico Cutrì, in fuga da lunedì. Con lui un complice, Luca Greco. I
due stavano dormendo e non hanno reagito al blitz delle forze dell’ordine. Per
la fuga di Domenico aveva perso la vita il fratello Antonino.
Lunedì
10 febbraio 2014 – pioggia, neve, pioggia
Torna
le neve, una fitta nevicata nel pomeriggio ma è neve bagnata, non attacca sulla
strada, nessun problema alla circolazione, si imbiancano Sacro Monte e Campo
dei Fiori, in serata torna la pioggia. Il Centro Geofisico Prealpino comunica
che quest’inverno è il più piovoso negli ultimi 40 anni, con oltre 700 mm di
pioggia, circa la metà della pioggia di tutto un anno.
Martedì
11 febbraio 2014 – sereno, poche nuvole
Mercoledì
12 febbraio 2014 – sereno, mite
Giovedì
13 febbraio 2014 – pioggia
Venerdì
14 febbraio 2014 – sereno, variabile
E’
morto oggi a Milano, all’età di 79 anni, Gianni Asti, leggendaria figura di
allenatore del basket targato Robur et Fides. Ha ‘allevato’ generazioni di
atleti e guidato la Robur, che riuscì a salire in serie A negli anni Settanta.
Molto stimato, Asti viveva a Milano ma non ha mai cessato di mantenere i
contatti con la sua e nostra città.
Sabato
15 febbraio 2014 – coperto
Marzio
ha l’aria buona, o almeno senz’altro l’ha avuta per il parroco don Luigi Curti,
oggi festeggiato in paese per i suoi 100 anni di vita. Un record che pochi
possono vantare, ma il record imbattibile è che don Luigi 78 di questi 100 anni
li ha vissuti nella parrocchia di Marzio. E oggi, giustamente, erano in molti a
festeggiarlo, dentro e fuori la chiesa (grazie ad un maxischermo). Come alla
finale dei Mondiali di calcio!
Domenica
16 febbraio 2014 – pioggia fine
Lunedì
17 febbraio 2014 – coperto, pioggia, coperto
Martedì
18 febbraio 2014 - variabile
Mercoledì
19 febbraio 2014 – pioggia, coperto
Giovedì
20 febbraio 2014 – variabile, quasi sereno, coperto
Tragico
incidente vicino a Vergiate, zona Cuirone. Giorgio Schirosi, 54 anni, di
Vergiate, è morto cadendo dalla sua moto di grossa cilindrata. Pare che un’auto
sia uscita dallo stop, causando l’incidente.
Venerdì
21 febbraio 2014 – variabile, coperto
A
Varese arriverà a breve Grom, catena di gelaterie nata in Piemonte e diffusa in
tutto il mondo. Prende i locali che furono di Verga, in piazza Monte Grappa, e
farà concorrenza alla gelateria La Romana, altra catena di dolci freddi nata a
Rimini e che a Varese è presente da un anno. In città non ci saranno problemi
per poter gustare un buon gelato.
Sabato
22 febbraio 2014 – sereno, poche nuvole
Questa
pomeriggio è stata assegnata la Martinella del Broletta (massima onorificenza
cittadina) a Giuseppe Zamberletti, ‘padre’ della Protezione Civile italiana.
Giuseppe della Madonna del Monte è così rientrato in quel Salone Estense che lo
vide, giovanissimo consigliere comunale, nel lontano 1956. Da lì una brillante
carriera politica nella Dc, sino alla nomina come ministro.
Domenica
23 febbraio 2014 – sereno
Lunedì
24 febbraio 2014 – sereno
Martedì
25 febbraio 2014 – sereno, variabile
Con
decisione sofferta e forse inopportuna, dato che il campionato sta finendo, la
Pallacanestro Varese comunica oggi di aver esonerato l’allenatore Fabrizio
Frates, che in verità non è mai piaciuto al pubblico varesino. Al suo posto il
vice allenatore, Stefano Bizzozi, che si è messo subito al lavoro. La Società
non ha ancora perso la speranza di arrivare ai play-off.
Mercoledì
26 febbraio 2014 – coperto, pioggia anche intensa
Giovedì
27 febbraio 2014 – coperto
Misterioso
rogo nella notte all’Ippodromo delle Bettole, con gravi danni soprattutto nella
zona del ristorante.
Venerdì
28 febbraio 2014 – coperto, pioggia
Sergio, presidente nerazzurro
foto da google immagini
Sergio Mattarella, 73 anni, eletto oggi dodicesimo Presidente della Repubblica Italiana, è simpatizzante interista: e ciò mi basta.
Poi vi sono altri particolari di minore importanza: in 7 anni ha rilasciato una sola dichiarazione (quindi non parla a vanvera), ama la montagna, ha detto che non è urlando che si fa politica, è persona equilibrata ma anche ironica, ha sofferto molto (fra le sofferenze più dolorose, la morte del fratello Piersanti, ucciso dalla mafia nel 1980, e della moglie, morta nel 2012).
Insomma, le premesse sono buone. Renzi si è rinforzato, Berlusconi s'è azzoppato, il PD si è ricompattato.
Sergio Mattarella, 73 anni, eletto oggi dodicesimo Presidente della Repubblica Italiana, è simpatizzante interista: e ciò mi basta.
Poi vi sono altri particolari di minore importanza: in 7 anni ha rilasciato una sola dichiarazione (quindi non parla a vanvera), ama la montagna, ha detto che non è urlando che si fa politica, è persona equilibrata ma anche ironica, ha sofferto molto (fra le sofferenze più dolorose, la morte del fratello Piersanti, ucciso dalla mafia nel 1980, e della moglie, morta nel 2012).
Insomma, le premesse sono buone. Renzi si è rinforzato, Berlusconi s'è azzoppato, il PD si è ricompattato.
Domani tutti a Brinzio e a Cunardo
foto carlozanzi
Domani, domenica 1 febbraio, gli amanti dello sci nordico non possono non approfittarne. A Brinzio il neopresidente del Centro Fondo Brinzio, Mauro Piccinelli, mi ha confidato che stasera escono col gatto delle nevi e non solo con la motoslitta, preparando per domani un anello di 3 km super. L'amico Riccardo Prando, il pirata del Brinzio, grande amante delle piste di Brinzio e di Cunardo, mi ha assicurato che anche a Cunardo l'anello di 2 km è in ottime condizioni. Sia a Brinzio che a Cunardo sci e scarponi si possono noleggiare. Intanto ho saputo che l'amico Alberto Zuffi, senatore della Marcialonga, anima del Centro Fondo Brinzio, ha qualche problema di salute. Infatti non lo vedevo in pista. I miei auguri per una veloce guarigione.
Domani, domenica 1 febbraio, gli amanti dello sci nordico non possono non approfittarne. A Brinzio il neopresidente del Centro Fondo Brinzio, Mauro Piccinelli, mi ha confidato che stasera escono col gatto delle nevi e non solo con la motoslitta, preparando per domani un anello di 3 km super. L'amico Riccardo Prando, il pirata del Brinzio, grande amante delle piste di Brinzio e di Cunardo, mi ha assicurato che anche a Cunardo l'anello di 2 km è in ottime condizioni. Sia a Brinzio che a Cunardo sci e scarponi si possono noleggiare. Intanto ho saputo che l'amico Alberto Zuffi, senatore della Marcialonga, anima del Centro Fondo Brinzio, ha qualche problema di salute. Infatti non lo vedevo in pista. I miei auguri per una veloce guarigione.
La Cincent di Carlo
foto carlozanzi
Come promesso ecco il testo anche della poesia classificatasi al secondo posto al concorso Poeta Bosino, 'Cin...cin...Cincent' di Carlo Piccinelli.
Come promesso ecco il testo anche della poesia classificatasi al secondo posto al concorso Poeta Bosino, 'Cin...cin...Cincent' di Carlo Piccinelli.
CIN...CIN…CINCENT
di carlo piccinelli
Un cinch davanti a du zeri, cincent,
numer che’l par na
parola cines,
gubela da fer che la merita un munument,
prudig da mecanica, ses quintal da pes.
Un para da pistoni d’un quart da liter,
dent al mutur, che’l girava me un reuplan,
quatar post, asee comud, in nanca tri meter;
prima machina, purtada a cà da segonda man.
Par pizzala se tirava na stangheta,
cin…cin…cin e girava ur viament,
na schisciada sul gas, par fa ara dupieta,
e a ttiragh ur coll, la rivava fin a cent.
Culur nisciora, carta da zucor o ross quadrel,
mudel Bianchina, version lusso o normal,
cui rod dedre che vardavan su l’ass di furmagell,
e ur tecc che’l sa squatava, roba special.
Al sabat sira se pasava ra dogana,
cartaverda e cinmila lir, par faa rifurniment,
quinda liter da super, par tiraa na setimana,
e nasteca de sigarett, scundù sott ar paviment.
L’era bell caregaa na signurina e menala a spass,
infirass dent a na streciora e, tra curag e fifa,
faa finta da vess a secch e poo fermass,
par pruaa a rubaa un basin o a purtaa a cà na sgiafa.
Pagina d’un temp,d’un mond, ra nosta storia,
ann cun in cò: brillantina e cuntestazion,
Meneghin, Raga…Ignis, mument da gloria,
prim in Italia, in Europa, Vares campion.
Cara la mè vetura, testimoni
d’un temp alegher,
un dì, rugina e straca, t’ha
menaa via ur rutamatt,
de ti me resta na futugrafia in bianch e negher,
e tanta nustalgia, par i nost vint’ann da matt!
Che almeno ci mettano i soldi
foto carlozanzi
Certo che se uno pensa allo scorso martedì 27 gennaio. Nel pomeriggio, a Venegono, un giovane di 28 anni, bisognoso di soldi, ammazza due anziani per pochi euro. Qualche ora dopo, sul treno Milano-Laveno, due giovani strappano sedili e 'brutalizzano' il treno perché avevano bevuto un po' troppo. Danni per 10 mila euro. Che almeno caccino i soldi, viene da dire, e che non tocchi a noi pagare per quei danni. Dovranno pagare i genitori? Molto bene, si vede che non li hanno educati a dovere. Purtroppo non è detto, quei figli possono aver ricevuto un'ottima educazione ma ne hanno fatto cattivo uso, di quella e della loro libertà. Che è sacra. Che dire? No, non siamo in un tempo di particolari barbarie, il passato è stato anche peggio, oggi si sa tutto e quelli si sono pure fatti il video e l'hanno messo su youtube. La sola cosa giusta: così hanno facilitato le indagini. L'uomo è malato, ha continuo bisogno di redenzione, ha una parte oscura che va seppellita, soffocata. Bisogna lavorarci. Nessuno è escluso. E chi si sente tale ha solo bisogno di un paio di occhiali.
Certo che se uno pensa allo scorso martedì 27 gennaio. Nel pomeriggio, a Venegono, un giovane di 28 anni, bisognoso di soldi, ammazza due anziani per pochi euro. Qualche ora dopo, sul treno Milano-Laveno, due giovani strappano sedili e 'brutalizzano' il treno perché avevano bevuto un po' troppo. Danni per 10 mila euro. Che almeno caccino i soldi, viene da dire, e che non tocchi a noi pagare per quei danni. Dovranno pagare i genitori? Molto bene, si vede che non li hanno educati a dovere. Purtroppo non è detto, quei figli possono aver ricevuto un'ottima educazione ma ne hanno fatto cattivo uso, di quella e della loro libertà. Che è sacra. Che dire? No, non siamo in un tempo di particolari barbarie, il passato è stato anche peggio, oggi si sa tutto e quelli si sono pure fatti il video e l'hanno messo su youtube. La sola cosa giusta: così hanno facilitato le indagini. L'uomo è malato, ha continuo bisogno di redenzione, ha una parte oscura che va seppellita, soffocata. Bisogna lavorarci. Nessuno è escluso. E chi si sente tale ha solo bisogno di un paio di occhiali.
venerdì 30 gennaio 2015
Bianco tramonto
foto carlozanzi
Il sole indugia, prima di annegare dietro la parete nord del Campo dei Fiori, gli sci annegano nei pochi centimetri di neve fresca, caduta stanotte sulla pista del Brinzio. Sciata difficile, di fatica ma in assoluta sicurezza, atterraggio morbido nella neve fresca. La prima luna guadagna la cima della Martica, l'ultimo sole indora il Limidario. Cinque chilometri dal mio appartamento, una normale sera d'inverno, nessuna vacanza, solo un bianco tramonto nel silenzio, nella natura, uno stacco di fresca e appagante fatica, di scivolosa discesa, prima di una cena come tante.
Bellezza e mistero
foto carlozanzi
Approfitto del grande cuore della Giobia per fare gli auguri (sebbene con un giorno di ritardo) a tutte le donne che poco o tanto mi conoscono e, conoscendomi, non sono ancora del tutto deluse. Associo la donna alla bellezza e al mistero. Di ciò le donne dovrebbero inorgoglirsi.
Approfitto del grande cuore della Giobia per fare gli auguri (sebbene con un giorno di ritardo) a tutte le donne che poco o tanto mi conoscono e, conoscendomi, non sono ancora del tutto deluse. Associo la donna alla bellezza e al mistero. Di ciò le donne dovrebbero inorgoglirsi.
Sempre presenti
foto carlozanzi
I miei amici Lidia e Antonio non mancano mai alle feste bosine. E infatti ieri sera c'erano. A loro devo un grazie perché sono stati loro i primi a cantare, sempre in Salone Estense qualche annetto fa, la mia canzone 'Valzer par Varés'.
I miei amici Lidia e Antonio non mancano mai alle feste bosine. E infatti ieri sera c'erano. A loro devo un grazie perché sono stati loro i primi a cantare, sempre in Salone Estense qualche annetto fa, la mia canzone 'Valzer par Varés'.
La medaglia d'argento va a Brinzio
foto carlozanzi
La medaglia d'argento al concorso Poeta Bosino va al brinziese doc Carlo Piccinelli, classe 1959, con la poesia 'Cin...cin...cincent'. A breve proporrò anche il testo. Bravo Carlo...un nome, una garanzia!
La medaglia d'argento al concorso Poeta Bosino va al brinziese doc Carlo Piccinelli, classe 1959, con la poesia 'Cin...cin...cincent'. A breve proporrò anche il testo. Bravo Carlo...un nome, una garanzia!
Il violino strappalacrime di Teodor Xhokaxhi
foto carlozanzi
La serata du ra Giobia è stata allietata, ieri sera in Salone Estense, anche dal mio amico, il simpatico e bravo violinista Teodor Xhokaxhi (cognome complicato, si pronuncia giocagì) detto Teo, che ha commosso i presenti, grazie anche all'amico alla chitarra Michele Gattoni. Grande Teo!
La serata du ra Giobia è stata allietata, ieri sera in Salone Estense, anche dal mio amico, il simpatico e bravo violinista Teodor Xhokaxhi (cognome complicato, si pronuncia giocagì) detto Teo, che ha commosso i presenti, grazie anche all'amico alla chitarra Michele Gattoni. Grande Teo!
Poetessa Bosina 2014
foto carlozanzi
Onore al merito alla Poetessa bosina 2014. Si tratta di Norma Bombelli, che ha vinto l'argenteo Pin Girometta con la poesia 'Quattàr pass', che qui propongo. Brava Norma!
Onore al merito alla Poetessa bosina 2014. Si tratta di Norma Bombelli, che ha vinto l'argenteo Pin Girometta con la poesia 'Quattàr pass', che qui propongo. Brava Norma!
QUATTAR
PASS
di norma bombelli
L’ha
dismetüü da piöö,
l’umbrèla
in la bursa.
Niul
bàss
han
scundü la vàll in la nebbia.
Ma
piàs caminà da par mi,
ul
me andàgh adrèe ai und du la strava
in
cumpagnia i me pàss,
faia
dent in d’un vapur grìs,
indua
tutt l’è sbiavii,
ma
da un sens da cumplicità,
me
pisucà via i penser
mi
e le, e pù nissün;
scundüü
senza nascondas,
fin
quand un bòff da vent
al
rump l’incant
e
i ültim quattar pàss,
ai
fö in cumpagnia dul su.
giovedì 29 gennaio 2015
La prima volta
foto carlozanzi
Questa sera in Salone Estense un altro motivo di soddisfazione per me è stato ascoltare la mia canzone 'Valzer par Varés' cantata per la prima volta (in una versione da loro adattata) dal Gruppo Folkloristico Bosino o Canterini Bosini. Il fatto che sia entrata nel loro repertorio regala alla mia semplice canzone, omaggio alla mia città, uno spazio futuro.
Questa sera in Salone Estense un altro motivo di soddisfazione per me è stato ascoltare la mia canzone 'Valzer par Varés' cantata per la prima volta (in una versione da loro adattata) dal Gruppo Folkloristico Bosino o Canterini Bosini. Il fatto che sia entrata nel loro repertorio regala alla mia semplice canzone, omaggio alla mia città, uno spazio futuro.
Medaglia di bronzo
foto antonio borgato
Bè, non ho fatto peggio del 2013, ma neanche meglio: medaglia di bronzo, terzo, ma va bene così. Motivo di gioia è fra l'altro il fatto che per la prima volta una poesia che vede Carla come protagonista viene premiata al Poeta Bosino. Ho scritto molte poesie da lei ispirato, ma mai nessuna ha ottenuto un premio. Nelle foto Borgato, scattate un'oretta fa, sono in Salone Estense mentre leggo la poesia e ritiro i premi. Eccola allora la poesia. Spero piaccia anche ai miei lettori.
Bè, non ho fatto peggio del 2013, ma neanche meglio: medaglia di bronzo, terzo, ma va bene così. Motivo di gioia è fra l'altro il fatto che per la prima volta una poesia che vede Carla come protagonista viene premiata al Poeta Bosino. Ho scritto molte poesie da lei ispirato, ma mai nessuna ha ottenuto un premio. Nelle foto Borgato, scattate un'oretta fa, sono in Salone Estense mentre leggo la poesia e ritiro i premi. Eccola allora la poesia. Spero piaccia anche ai miei lettori.
TE
ME DI’
di carlozanzi
Te
me dì che te turnàvet ai sètt,
l’è
la meza, l’è scüür, mi daparmì,
avanti
e indrè, sü e giò la taparèla,
‘n
öcc dal pugiö, ul cöör ca l’è partì.
Mez’ùra
pussè in là: l’è mai sucèss!
Al
masim un quart d’ùra, vint menùt;
mò
ta ciami, ta cerchi, fo ‘n quaicòss,
in
cò rùnzan dumà tücc i robb brütt.
Balòsa
d’una dona, ma sa po?
Tegnì
ul so òmm tacà me ‘n impicà.
Sa
ga vöör: “Mo ‘rivi, sta lì quiètt.”
Mi
sto tranquill, pòar òmm inamurà.
Va
sa la tùrna! E vardì giò dabass,
pàsa
‘na machina, l’è no chela da le;
‘n
incident, un culp, una disgrazia,
pizi
la tele: mort. Smorzi. Indùa l’è?
A
l’è trequal speciavi i nostar fiö.
Mo
i fiö g’han cà. Mi vanzi dumà le.
‘Me
‘n carcerà süti a girà, ul fiàa al ghè no;
e
vardi l’ùra e tremi...avanti e indrè.
Ti
te sètt mi, ma manca ‘na metà,
un
brasc, ‘na gamba e ‘n bel tuchèll da cöör.
‘Na
vita insema, e vuga in là l’età,
senza
da ti tüscòss, ma propri tütt al möör.
Pö
la me dona la riva me ‘na rösa,
fresca
e giüliva, pacifica e serena.
“G’ho
‘na fàmm! L’è prunt par la tò spùsa?”
E
vuga là ‘n basin. Tàas la me pena.
dicembre 2014
MI
HAI DETTO
Mi
hai detto che saresti tornata alle sette,
è
la mezza, è scuro, io da solo,
avanti
e indietro, su e giù la tapparella,
un
occhio dal balcone, il cuore che è partito.
Mezz’ora
più in là: non è mai successo!
Al
massimo un quarto d’ora, venti minuti;
adesso
ti chiamo, ti cerco, faccio qualcosa,
in
testa ronzano solo tutte le cose brutte.
Lazzarona
di una donna, ma si può?
Tenere
il suo uomo attaccato come un impiccato.
Cosa
ci vuole: “Adesso arrivo, sta lì quieto.”
Io
sto tranquillo, pover’uomo innamorato.
Guarda
se torna! E guardo giù in basso,
passa
un’auto, non è la sua;
un
incidente, un colpo, una disgrazia,
accendo
la tele: morti. La spengo. Dov’è?
E’
come quando aspettavo i nostri figli.
Adesso
i figli hanno casa. Io avanzo solo lei.
Come
un carcerato continuo a girare, il fiato non c’è;
e
guardo l’ora e tremo…avanti e indietro.
Tu
sei me, mi manca una metà,
un
braccio, una gamba e un bel pezzo di cuore.
Una
vita insieme, e vola in là l’età,
senza
di te tutto, ma proprio tutto muore.
Poi
la mia donna arriva come una rosa,
fresca
e giuliva, pacifica e serena.
“Ho
fame! E’ pronto per la tua sposa?”
E
vola là un bacino. Tace la mia pena.
Peggio non può andare
Peggio di due anni fa non può andare in questo 2015. Come minimo pari. Stasera infatti sarò fra i premiati nel concorso Poeta Bosino 2014, non so ancora in quale posizione. Vengono infatti premiati i primi tre. Nel 2015 arrivai terzo con 'La banchèta dul tramunt' (foto), quindi se va male eguaglio quella posizione, già più che onorevole. Per fortuna in questo concorso dialettale non c'è la medaglia di legno. E' la mia settima premiazione. In bacheca ho due medaglie d'oro, due d'argento e due di bronzo. Sperèmm.
Grandi soddisfazioni
Su questo blog ogni tanto parlo dei miei ex alunni Vidoletti, elogiandoli per le loro imprese sportive. E l'ho fatto anche oggi, con Roberta. Poi ho pensato che anche le mie figlie sono state ex alunne Vidoletti, e potrebbero giustamente offendersi se non parlo mai dei loro trascorsi sportivi. Così posto questa immagine dell'estate 1994: Caterina non ha ancora 3 anni, Maddalena 7 e Valentina 9. Nessuna era ancora alunna Vidoletti ma io, naturalmente, da grande sportivo, già le allenavo, immaginando le loro gare future. E bene ho fatto, perché tutte e tre le mie figlie hanno onorato la loro scuola Vidoletti, con eccellenti prestazioni, record che ancora resistono, piccole imprese che mi hanno molto inorgoglito. Lungo sarebbe l'elenco e non mi pare il caso di farlo, però non posso non citare, ad esempio, la vittoria alle finali provinciali di basket femminile, con il canestro decisivo su tiro libero di Maddalena, oppure la vittoria ai campionati provinciali di atletica cadetti di Caterina nel salto in lungo, con un 3.99 rubato all'ultimo salto, dopo due nulli, oppure i molteplici titoli provinciali e regionali di Valentina nell'atletica leggera, con record Vidoletti che ancora resistono dopo tanti anni.
Uno non dovrebbe mai regalare i suoi libri né parlar bene dei figli, ma io commetto entrambi i 'peccati'.
Buon compleanno, cara Roberta
Felice compleanno alla mia ex alunna Roberta, ottima sportiva, eccellente negli ostacoli, vicecampionessa regionale (a squadre) dei Giochi Sportivi Studenteschi a Vigevano.
mercoledì 28 gennaio 2015
Al buio viene meglio
foto carlozanzi
Certo, il sole è il sole, ma non si creda che sciare con la luce artificiale non sia gratificante. Ne ho avuto conferma stasera, ottima neve sulla pista del Brinzio, illuminata lungo un anello di circa 2 km (vedi foto). La classica neve 'borotalco' (come dice Pippo Gazzotti), cioè una bella crosta dura sotto e uno stratino farinoso: una bellezza. Ottima visibilità. I varesini dovrebbero approfittarne: il martedì e il giovedì a Cunardo, il mercoledì a Brinzio che, eccezionalmente, sarà illuminata anche domani sera, giovedì 29, giovedì di Giobia. Se continua questo freddo (e se il buon Dio ci regala altri 10/20 cm di neve) qui la bianca stagione dello sci nordico può continuare.
Certo, il sole è il sole, ma non si creda che sciare con la luce artificiale non sia gratificante. Ne ho avuto conferma stasera, ottima neve sulla pista del Brinzio, illuminata lungo un anello di circa 2 km (vedi foto). La classica neve 'borotalco' (come dice Pippo Gazzotti), cioè una bella crosta dura sotto e uno stratino farinoso: una bellezza. Ottima visibilità. I varesini dovrebbero approfittarne: il martedì e il giovedì a Cunardo, il mercoledì a Brinzio che, eccezionalmente, sarà illuminata anche domani sera, giovedì 29, giovedì di Giobia. Se continua questo freddo (e se il buon Dio ci regala altri 10/20 cm di neve) qui la bianca stagione dello sci nordico può continuare.
Dialetto moribondo
Come già più volte scritto, domani, giovedì 29 gennaio, è la Festa du ra Giobia. La 'Famiglia Bosina' si dà un gran da fare per mantenere le tradizioni e il nostro bel dialetto (con il concorso Poeta Bosino) ma sono quasi certo che fra trent'anni il dialetto varesino sarà un illustre sconosciuto. E' proprio la mia generazione quella che vedrà la fine del dialetto, e che in un certo senso ancora resiste sulle barricate. Per quale motivo i giovani dovrebbero impararlo? Io stesso, che pure scrivo poesie in dialetto, non ho fatto nulla per insegnarlo alle mie figlie. Il mio amore per il dialetto dipende dal fatto che i miei genitori, fra di loro, lo parlavano. E' per me la lingua della memoria, del ricordo. Ai quarantenni non dice nulla, ai trentenni ancora meno, ai ventenni non parliamone proprio. Il dialetto muore. Peccato.
Marco in recupero
foto silvia d'ambrosio
Approfitto di questo scatto dell'amica Silvia D'Ambrosio (datato dicembre 2008) per salutare l'amico Marco Giovannelli (qui particolarmente ispirato), direttore di VareseNews. So che ultimamente ha avuto qualche problema di salute; mi riferiscono che è in pieno recupero. Molto bene.
Approfitto di questo scatto dell'amica Silvia D'Ambrosio (datato dicembre 2008) per salutare l'amico Marco Giovannelli (qui particolarmente ispirato), direttore di VareseNews. So che ultimamente ha avuto qualche problema di salute; mi riferiscono che è in pieno recupero. Molto bene.
Sci nordico by night
foto carlozanzi
Sulle piste di fondo di Cunardo e di Brinzio si può sciare anche in notturna. A Cunardo il martedì e il giovedì, sino alle 22, mentre a Brinzio il mercoledì, dalle 18.30 alle 21.30...i lavoratori non hanno scuse.
in foto: dalla pista di Brinzio si può ammirare anche il caratteristico dente del Pedum
martedì 27 gennaio 2015
Il racconto del mercoledì
foto carlozanzi
Preghiera
bruciata
di carlozanzi
Ho riposto l’auto in garage. La
porta metallica si è chiusa, sbrodolando sull’asfalto del mio cortile un rumore
di ferro e un cigolio di ruggine. E’ inverno ma la notte è mite. E’ buio ma non
ho voglia di risalire in casa. Mi fermo davanti alla porta che apre la via agli
appartamenti. Alzo gli occhi alla volta stellata. E’ sereno, nessuna nuvola a
coprire le stelle, che traforano la notte con la loro punta colore dell’oro. I
rami spogli dei platani s’allungano verso il niente che è il buio e si perdono
nella notte. Poche auto parcheggiate sulla via, tre lampioni mandano una tenue
luce color arancio, nessuno per strada, un aereo nel cielo, piccole luci
intermittenti giallorosse che scivolano verso le stelle. Rumori di vetture in
lontananza, un cane abbaia, altri gli fanno eco. La notte nella mia via
periferica brulica di rumori lontani e di pensieri vicini: i miei.
Guardo le stelle da qualche
minuto, il collo in tensione fa male, è tempo di tornare con gli occhi alla
terra; resisto perché ho bisogno del cielo stellato di questa notte tiepida. Ho
bisogno che il cielo mi parli. Non mi basta la voce intossicata del mondo qui
in basso. Una fettina di luna galleggia con la gobba non a ponente non a
levante: guarda verso di me, guarda verso le nostre tristezze che si
comunicano. La chiamano luna che ride.
La nera vastità mi parla di Dio.
Un Dio necessario. Lo immagino lassù, grande come il cielo, lo sento, lo vedo
nel manto che mi protegge senza soffocarmi.
Ma stanotte la protezione non
basta. Vorrei parole chiare, vorrei che sollevasse quel suo mantello colore
petrolio e apparisse nel cielo la luce, un sole coi raggi capaci di scrivere
parole convincenti. Perché la mancanza che provo deve essere spiegata. Perché
il soffrire che sento non è adatto a chi si considera pronto per la felicità.
Perché il dolore lavato dal pianto non può reggere a lungo, non sono adatto
all’incomprensione di un mistero di privazione. Ma la notte incombe e Dio non
risponde. Eppure lo sento, lo immagino e il desiderio di Lui alimenta la
speranza che la notte darà un senso al mattino che già si prepara, verso
oriente.
‘Dio del cielo stellato e delle
mie paure, spalanca il tuo manto e parla al mio cuore’ urlo in silenzio alla
luna. E piango, poche lacrime che sostano al limitare degli occhi, per pudore
non scivolano verso la bocca, sostano in attesa di una risposta.
Ma la risposta tarda a venire.
Arrivano invece lungo la via fari abbaglianti e il fastidio di un rumore che
frigge e tossicchia. Luce violenta che incendia e brucia la mia preghiera della
sera. Rumore che impedisce di ascoltare.
E Dio, forse, proprio in quel
momento ha parlato.
Giobia o puscèna di dònn
foto carlozanzi
Nella Varese di un tempo la Giobia era una ricorrenza molto sentita, simile all'attuale Festa della donna. Per l'occasione le donne di ogni età si riunivano a cenare con le amiche, senza gli uomini, ammessi solo 'puscèna' (dopo cena) con un dolce a forma di cuore. Un riconoscimento offerto alle donne per il lavoro svolto a favore della famiglia e per la loro capacità di sostituire gli uomini in tutte le attività agricole, durante i mesi in cui lavoravano a salario, lontani da casa. La festa cadeva dopo la sosta di pieno inverno e segnava la partenza degli uomini, che tornavano ai cantieri e alle fabbriche.
La Giobia è stata tramandata sino ai nostri giorni dalla 'Famiglia Bosina', cade l'ultimo giovedì di gennaio (quindi per questo 2015 giovedì 29, al Salone Estense), consiste in una cena, in canti, balli (in foto, il Gruppo Folkloristico Bosino alla Giobia 2014) e nella premiazione del Poeta Bosino.
Nella Varese di un tempo la Giobia era una ricorrenza molto sentita, simile all'attuale Festa della donna. Per l'occasione le donne di ogni età si riunivano a cenare con le amiche, senza gli uomini, ammessi solo 'puscèna' (dopo cena) con un dolce a forma di cuore. Un riconoscimento offerto alle donne per il lavoro svolto a favore della famiglia e per la loro capacità di sostituire gli uomini in tutte le attività agricole, durante i mesi in cui lavoravano a salario, lontani da casa. La festa cadeva dopo la sosta di pieno inverno e segnava la partenza degli uomini, che tornavano ai cantieri e alle fabbriche.
La Giobia è stata tramandata sino ai nostri giorni dalla 'Famiglia Bosina', cade l'ultimo giovedì di gennaio (quindi per questo 2015 giovedì 29, al Salone Estense), consiste in una cena, in canti, balli (in foto, il Gruppo Folkloristico Bosino alla Giobia 2014) e nella premiazione del Poeta Bosino.
lunedì 26 gennaio 2015
Impossibile dimenticare
foto carlozanzi
27 gennaio, Giorno della Memoria: impossibile dimenticare. Solo che ha smarrito del tutto la sua umanità può dimenticare, minimizzare, persino giustificare. Eppure ogni giorno abbiamo una fatica da affrontare e superare: accettare quella parte 'disumana' di noi, che vaga in ciascuno di noi, che ci ferisce, che non capiamo ma che ci appartiene. E che dobbiamo vincere.
27 gennaio, Giorno della Memoria: impossibile dimenticare. Solo che ha smarrito del tutto la sua umanità può dimenticare, minimizzare, persino giustificare. Eppure ogni giorno abbiamo una fatica da affrontare e superare: accettare quella parte 'disumana' di noi, che vaga in ciascuno di noi, che ci ferisce, che non capiamo ma che ci appartiene. E che dobbiamo vincere.
Buon compleanno, cara Marialgi
Felice compleanno alla mia amica ed ex collega Mariangela Algisi detta Marialgi. Grande ciclista, ottima scalatrice, eccelleva soprattutto nelle gare con arrivo in salita. Poche, nella categoria femminile. Infatti in discesa aveva paura e in genere perdeva tutto il suo vantaggio. Il che non è giusto, perché uno fa una gran fatica in salita per guadagnare tempo e poi un altro, abile in discesa, più spericolato, senza fatica recupera. Sposa e madre felice, deve ancora mantenere la promessa che mi ha fatto anni fa: salire, insieme, al Campo dei Fiori. Io non ho fretta. Eccola nel settembre 2008, alla presentazione del mio 'Cicale al carbonio', fra i giornalistiscrittoriamici Riccardo Prando detto Ric e Michele Mancino.
Foxtown Cantù-Openjobmetis Varese: 91-83
foto da google immagini
Derby fra Cantù e Varese n° 135. Mi affaccio al televisore a metà gara e leggo che Varese è sotto di 9, 48-41. Ci può stare. E così mi metto ad osservare, soprattutto il nuovo play, Eric Maynor, 27 anni, North Carolina, che arriva dopo 5 anni in NBA e un po' di riposo. Lo vedo abile negli assist, abbastanza bene inserito, qualche palla persa. Ma soprattutto noto che le triple non entrano per noi, mentre sul versante canturino abbiamo un DeQuan Jones (n° 18) ispirato, non sbaglia nulla. Noi in attacco pasticciamo non poco, e il solo Eyenga segna. Con tutto ciò restiamo non staccatissimi: 67-54 dopo il 3° quarto. E si arriva al quarto decisivo. Ce la possiamo ancora giocare, Cantù comincia a sbagliare (non Jones) e siamo 71 a 63, dopo che il Pozz si becca un tecnico, dimenticando la lezione dell'espulsione. Bene Eyenga, entra finalmente una tripla a Rautins, bene Callahan e non male Okoye, Daniel svolazza, ogni tanto fa prodezze ogni tanto si impappina, ma ci crediamo e a 41" dalla fine siamo 87-81 palla in mano. E qui il pasticcio: niente azione ragionata ma un assist volante Maynor per Daniel che si contorce e non produce nulla di buono. Jones termina con 26 punti, 100% di percentuale, 7 rimbalzi e 5 assist. Certo, non basta un uomo per far vincere un derby, ma un Jones così farebbe comodo a tutti. Per noi la prima impressione di Maynor è incoraggiante, solito problema delle triple mancanti: quando le bombe non scoppiano, va male. Certo che senza Kangur e Diawara...comunque abbiamo perso con onore e nella differenza canestri fra noi e Cantù vince Varese.
Forza Varese!
Derby fra Cantù e Varese n° 135. Mi affaccio al televisore a metà gara e leggo che Varese è sotto di 9, 48-41. Ci può stare. E così mi metto ad osservare, soprattutto il nuovo play, Eric Maynor, 27 anni, North Carolina, che arriva dopo 5 anni in NBA e un po' di riposo. Lo vedo abile negli assist, abbastanza bene inserito, qualche palla persa. Ma soprattutto noto che le triple non entrano per noi, mentre sul versante canturino abbiamo un DeQuan Jones (n° 18) ispirato, non sbaglia nulla. Noi in attacco pasticciamo non poco, e il solo Eyenga segna. Con tutto ciò restiamo non staccatissimi: 67-54 dopo il 3° quarto. E si arriva al quarto decisivo. Ce la possiamo ancora giocare, Cantù comincia a sbagliare (non Jones) e siamo 71 a 63, dopo che il Pozz si becca un tecnico, dimenticando la lezione dell'espulsione. Bene Eyenga, entra finalmente una tripla a Rautins, bene Callahan e non male Okoye, Daniel svolazza, ogni tanto fa prodezze ogni tanto si impappina, ma ci crediamo e a 41" dalla fine siamo 87-81 palla in mano. E qui il pasticcio: niente azione ragionata ma un assist volante Maynor per Daniel che si contorce e non produce nulla di buono. Jones termina con 26 punti, 100% di percentuale, 7 rimbalzi e 5 assist. Certo, non basta un uomo per far vincere un derby, ma un Jones così farebbe comodo a tutti. Per noi la prima impressione di Maynor è incoraggiante, solito problema delle triple mancanti: quando le bombe non scoppiano, va male. Certo che senza Kangur e Diawara...comunque abbiamo perso con onore e nella differenza canestri fra noi e Cantù vince Varese.
Forza Varese!
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