foto carlozanzi
Quando infine si approda all'età dei primi rimpianti, cioè la mia, bisogna essere onesti nel riconoscere le occasioni perdute, ma non così stupidi da accumulare, nell'immobilità timorosa, nuovi fallimenti.
mercoledì 31 luglio 2013
Auguri, Pierfausto
Buon compleanno al mio amico Pierfausto Vedani, decano dei giornalisti varesini, ironico e graffiante, sincero e preciso.
Un abbraccio da un 'allievo pubblicista'.
Auguri, Luisa
foto carlozanzi
Buon compleanno alla mia amica Luisa Oprandi. Ci siamo conosciuti nel 1989, quando insieme collaboravamo al settimanale cattolico 'Luce', diretto da don Gilberto Donnini. Ancora la voglio ringraziare per aver celebrato, il 22 settembre 2012, sul pratone della 'tagliata' (foto) il matrimonio di mia figlia Valentina con Umberto.
Un abbraccio, cara Luisa.
Buon compleanno alla mia amica Luisa Oprandi. Ci siamo conosciuti nel 1989, quando insieme collaboravamo al settimanale cattolico 'Luce', diretto da don Gilberto Donnini. Ancora la voglio ringraziare per aver celebrato, il 22 settembre 2012, sul pratone della 'tagliata' (foto) il matrimonio di mia figlia Valentina con Umberto.
Un abbraccio, cara Luisa.
martedì 30 luglio 2013
Il racconto del mercoledì
Luino e il lago Maggiore (foto carlozanzi)
Ecco oggi un raccontino
leggero, nuovo di zecca, fresco fresco, un raccontino musicale, volante,
succoso di vita.
Terra
promessa
di carlozanzi
Mi
sveglio con in testa il motivo ‘The Promised Land’ di Bruce Springsteen. Mi
sveglio padrone del mondo. Mi alzo, colazione abbondante, passaggio in bagno
per il tripudio della liberazione, baci qua e là a chi mi vuole bene, mi vesto
e sono in bici, nel sole.
Ho
fatto i miei calcoli, il pezzo ‘La terra promessa’ (non quella di Eros, quella
di Bruce, che è tutta un’altra cosa) dura quattro minuti, devo farcela in dieci
ripetizioni di canzone, cioè in quaranta minuti devo arrivare in cima. Monto in
sella, un lieve schiacciamento di testicoli mi procura un dolore modesto, reso
ridicolo da quella musica che mi travolge. Parte il suono e parto anch’io,
subito a tutta. Sbuffo e pedalo, pedalo e sbuffo. Nelle mie orecchie pulsa quel
ritmo, pennellate sulle corde delle chitarre, rombi di batteria, tasti folli di
pianoforte ma quando Bruce attacca con l’armonica sento la vita che frigge.
Mulino le gambe, quattro minuti, rischiaccio, si riparte e sono già nella
salita dura ma non la avverto, la musica è il mio motore. Ne sorpasso un paio
in mountainbike, mi sembrano appiccicati all’asfalto. Saluto a braccio levato
un ciclista in discesa e urlo ‘ciao!’, non lo conosco ma tutto mi è simpatico,
anche uno stronzo di cane che evito. Mi sento in forze oltremisura e allora ne
incontro un altro sul mio cammino, gli faccio: “Vuoi una mano?” e lui
giustamente non capisce e allora mi rendo più esplicito: “Dai, facciamo come
faceva mio padre in salita quando ero un bambino” e lo spingo in avanti, pigiando
sulla sua schiena. Parte a razzo, un po’ sbanda e mi guarda con occhi inquieti.
“Ma che cazzo stai facendo?” mi dice ma io non mi dò pace e via con un’altra
spinta, e quello va in avanti poi fa cenno di fermarsi, minaccioso, e allora capisco che lui non ha Bruce nelle
orecchie quindi lo saluto e proseguo. Alla quinta ripetizione sono già al bivio,
oltre metà strada: ce la farò. Saluto uno scoiattolo che mi taglia la strada,
non sento il versaccio dei corvi ma so che lo apprezzerei, altri sorpassi e
saluti e quell’armonica di Bruce, musica celestiale. Il ritmo mi guida, le note
mi accarezzano, non ho fame non ho sete non sono stanco, la bici scivola
sull’asfalto rosicchiato dall’inverno e dalle piogge di primavera, evito buche,
salgo sui pedali e penso a Marco il Pirata, esaltato come me quando li salutava
tutti e mostrava il suo culo secco che ballava nell’aria del Tour e del Giro.
Nove volte finite, ne manca solo una ma ce la faccio, ho già passato la Pensione
Irma, in duecentoquaranta secondi arrivo al cannoncino, sotto i quaranta,
un’impresa grazie a quella musica che pulsa col mio cuore festoso. Ultimi
tornanti, il sax, diomio che sax, e l’armonica, miodio che armonica, vado a
destra, ultima curva a sinistra, la cima, la piazzetta nel sole e nel vento, il
cannoncino, le due panche in pietra…ma la terra promessa, come canta Bruce, non
è lì. Non mi posso accontentare, oggi. Così pedalo e pedalo e pedalo, oltre le
rocce, fra le braccia di un volo che mi porterà altrove.
Viaggio
nell’aria sopra la Valcuvia, il Margorabbia, rimetto ‘The Promised Land’ e
veleggio sopra Luino, vorrei ‘allagare’ sul Maggiore ma in un attimo sono in
Piemonte e il Rosa all’orizzonte mi chiama: “Vieni, ragazzo mio!”
E
io arrivo.
Simon, un grande uomo
Questo pomeriggio ho visto un bellissimo documentario su Simon Wiesenthal, ebreo classe 1908, sopravvissuto ai lager nazisti, che dal 1945 al 2005 ha vissuto solo ed esclusivamente per consegnare all'umana giustizia i criminali nazisti, per i quali era un incubo vivente. Li ha scovati ovunque, soprattutto nel Nord e Sud America. Un grande uomo, che ha patito moltissimo prima, soprattutto dal 1935 al 1945, e anche dopo, perché non sempre è stato capito, e nella sua Austria spesso anche osteggiato.
Amo molto questi documentari: mi fanno bene. Vedere questi personaggi retti da una fede incrollabile, capaci di sacrificare una vita per un ideale da un lato mi porta a ridimensionare (un salutare bagno di umiltà) il mio povero fare, e dall'altro mi regala una grande carica.
Non è che una delle tante domande
Concordo pienamente con una mia carissima amica, diciamo pure la più cara, che diceva ciò in merito alle recenti 'aperture' di Papa Francesco sui gay, sulle donne nella Chiesa eccetera: "Ma se la Chiesa è la depositaria della Verità, perché si ha la sensazione che arrivi sempre dopo e non prima?"
Questa non è che una delle tante domande senza risposta, perché in fondo la vita è saltellare da un punto interrogativo all'altro, la curva del punto panciuto si piega come una molla e ti spinge verso la successiva domanda.
Il mio paradiso
foto carlozanzi
Due immagini per dire grazie al mio paradiso, la mia città, Varese. Nella foto in alto (che rubo all'amico Giampaolo Ermolli) la mia chiesa di Sant'Ambrogio, suppongo negli anni Venti, con il tram e sullo sfondo il Sacro Monte e il Campo dei Fiori. Nella foto sotto, scattata stamani, vediamo la XIV Cappella, appena sotto il campanile dell'antica parrocchiale di S.Ambrogio e, proprio al limitare della foto, il centro città e il campanile del Bernascone.
Due immagini per dire grazie al mio paradiso, la mia città, Varese. Nella foto in alto (che rubo all'amico Giampaolo Ermolli) la mia chiesa di Sant'Ambrogio, suppongo negli anni Venti, con il tram e sullo sfondo il Sacro Monte e il Campo dei Fiori. Nella foto sotto, scattata stamani, vediamo la XIV Cappella, appena sotto il campanile dell'antica parrocchiale di S.Ambrogio e, proprio al limitare della foto, il centro città e il campanile del Bernascone.
...e proprio c'è da morire
foto autoscatto canon sx40hs power shot
....Per parte mia ho invece espresso un desiderio: se proprio c'è da morire (e proprio c'è da morire) che almeno sia come piace a me. E cioè così. Supino, sul duro di una delle due panchine in pietra, poste a vedetta della piana lombarda, insieme ad un obice da 75/13 demilitarizzato, a due bombe e ad una lapide sul piazzale-eliporto di una delle cime del Campo dei Fiori, che ho battezzato 'del cannoncino'. Sotto la nuca le mani, o tutt'al più il caschetto da corridore ciclista, quale mi definisco: ciclista non professionista. Perché sul duro giaciglio devo arrivare in bicicletta, dopo oltre nove chilometri di salita, percorsi possibilmente sotto i cinquanta minuti, partendo dal rione di Sant'Ambrogio Olona.....
(dal racconto 'Settembre' di Carlo Zanzi)
....Per parte mia ho invece espresso un desiderio: se proprio c'è da morire (e proprio c'è da morire) che almeno sia come piace a me. E cioè così. Supino, sul duro di una delle due panchine in pietra, poste a vedetta della piana lombarda, insieme ad un obice da 75/13 demilitarizzato, a due bombe e ad una lapide sul piazzale-eliporto di una delle cime del Campo dei Fiori, che ho battezzato 'del cannoncino'. Sotto la nuca le mani, o tutt'al più il caschetto da corridore ciclista, quale mi definisco: ciclista non professionista. Perché sul duro giaciglio devo arrivare in bicicletta, dopo oltre nove chilometri di salita, percorsi possibilmente sotto i cinquanta minuti, partendo dal rione di Sant'Ambrogio Olona.....
(dal racconto 'Settembre' di Carlo Zanzi)
lunedì 29 luglio 2013
Dall'Antares all'Acer
Finita la terza media, nell'estate del 1970, mia mamma Ines mi mandò ad un corso di dattilografia, presso una non più giovane e grassa signora in via San Martino, a Varese. Diceva mia mamma: "Non si può mai sapere, meglio saper fare una cosa in più che una in meno." Sapevo scrivere con tutte e dieci le dita. Poi la mia famiglia comprò una piccola macchina da scrivere Antares (tipo quelle nella foto in alto), sottomarca della mitica Olivetti Lettera 32. E lì scrissi le mie prime cose, sempre però prima a mano e poi a macchina. A metà anni Ottanta, già sposato, comprai una Olivetti Lettera non ricordo il numero. Quindi, agli inizi degli anni Novanta, uno fra i primissimi pc portatili. E allora imparai a scrivere direttamente sulla tastiera. Oggi uso un Acer Aspire 5755G....butto via un sacco di tempo, ma il tempo utilizzato per raggiungere la gloria non è mai mal speso!
Una sera non foscoliana
foto carlozanzi
Il cancello in ferro battuto di Villa Toeplitz e le foglie dei platani di via Vico riflettevano verso le diciannove una sera varesina niente affatto foscoliana. Nessuna immagine della 'fatal quiete', ma la luce era d'alba più che di tramonto, di vita e non di morte.
Il cancello in ferro battuto di Villa Toeplitz e le foglie dei platani di via Vico riflettevano verso le diciannove una sera varesina niente affatto foscoliana. Nessuna immagine della 'fatal quiete', ma la luce era d'alba più che di tramonto, di vita e non di morte.
Un ottimo settimanale online
foto carlozanzi
Da qualche tempo e per varie ragioni (inclusa la pigrizia) non collaboro con rmfonline.it, settimanale online che ho visto nascere ed ingigantirsi. Oggi sento la necessità di parlarne bene e di propagandarne la lettura perché se lo merita. In questa mia foto delle origini di rmfonline vediamo, fra gli altri, la compianta direttrice Alma Pizzi, l'attuale direttore Max Lodi, l'editore Padre Gianni Terruzzi e poi i senatori Pierfausto Vedani e Gaspare Morgione, Gipi Cottini, Alberto Pedroli, Maniglio Botti, Ovidio Cazzola e tanti altri.
Buona avvenuta, rmfonline..io non scrivo (per ora) ma vi seguo...
Da qualche tempo e per varie ragioni (inclusa la pigrizia) non collaboro con rmfonline.it, settimanale online che ho visto nascere ed ingigantirsi. Oggi sento la necessità di parlarne bene e di propagandarne la lettura perché se lo merita. In questa mia foto delle origini di rmfonline vediamo, fra gli altri, la compianta direttrice Alma Pizzi, l'attuale direttore Max Lodi, l'editore Padre Gianni Terruzzi e poi i senatori Pierfausto Vedani e Gaspare Morgione, Gipi Cottini, Alberto Pedroli, Maniglio Botti, Ovidio Cazzola e tanti altri.
Buona avvenuta, rmfonline..io non scrivo (per ora) ma vi seguo...
Una logica che mi sfugge
Metto insieme immagini degli ultimi giorni e non capisco. La logica mi sfugge. Il mistero si infittisce. A Rio il trionfo di Papa Francesco e dei giovani, speranza di una Chiesa cattolica che pare in salute. Ciò mi rallegra, soprattutto sono felice per questa idealità giovanile. Poi sento alla Messa, alla Brunella, che dal primo settembre non ci saranno più i frati perché i francescani, causa calo continuo di vocazioni, sono costretti a chiudere molti conventi. E poi sento di due disastri, il treno di Santiago de Compostela e il bus di Avellino: strage di pellegrini, gli uni che andavano a pregare San Giacomo, gli altri di ritorno dal santuario di Loreto: 80 morti di qua, 40 di là. Senza contare i feriti. Immane sofferenza. San Giacomo dormiva? La Madonna non ha ascoltato le preghiere. E Dio?
Quante volte, alla mia età, mi sono posto la domanda: e Dio?
Il fatto che io ancora conservi una seppur traballante fede è davvero un miracolo.
domenica 28 luglio 2013
Ma Gino, te ne sei andato senza dirmi nulla?
Ieri pensavo allo scrittore Gino Montesanto, uno fra gli autori più noti degli anni Sessanta e Settanta, soprattutto in ambito cristiano. Lo avevo conosciuto agli inizi degli anni Novanta, quando Gino faceva parte della Giuria del Premio Chiara, insieme a Raffaele Nigro, a Fernanda Pivano, ad altri. Gli avevo fatto leggere le bozze del mio romanzo (poi diventato racconto lungo) 'L'ultimo nemico' e lui mi aveva preso in simpatia. Riconosceva in me potenzialità di narratore, e come lui parlavo di Dio senza tralasciare i dubbi. Mi regalò utili consigli, ci scrivemmo per un po'. Mi fece avere il suo ultimo romanzo, 'Sottovento' (del 2002), lo intervistai per La Prealpina. Stava a Roma, d'estate nella sua Romagna. Da anni non lo sentivo più. Poi vado su Wikipedia e leggo che se n'era andato nel luglio del 2009. Così ho sentito il bisogno di ricordarlo e di ringraziarlo, a 4 anni di distanza dalla sua morte. E lo voglio abbracciare con una sua frase, che condivido:
"Mi capita spesso di sentire l'inutilità dello scrivere, ma poi mi accorgo che nonostante i dubbi non so fare altro di meglio. Scrivere diventa una necessità segreta, o un vizio a cui non so sottrarmi, un modo per esprimermi di cui non so privarmi."
Gino Montesanto
Ciao, amico mio...e grazie
La mia Africa
Carissimi amici,
anche la mia terza prima volta in Burundi è terminata.
Una settimana piena in cui abbiamo toccato con mano il "nostro" ponte di Kaziga interamente ristrutturato, visto indossare le "nostre" magliette Provincia di Varese, AVIS, Gruppi Alpini Varese, Mornago e Gavirate, dedicate al gruppo dei donatori di sangue dell'ospedale di Mutoyi e partecipato all'inaugurazione della nuova scuola di Bugenyuzi targata Cimberio s.p.a. Consorzio Varese nel Cuore per la quale anche noi SESTERO grazie a tanti di voi abbiamo dato un contribuito. Inoltre, per verificare il corretto uso delle bilancine per i prelievi donate dall'AVIS Lombardia abbiamo donato il sangue e durante la cerimonia del taglio del nastro della scuola è stato distribuito il materiale didattico donato dal Rotaract Varese Verbano e dal Rotary Varese Ceresio. Senza dimenticare il "vecchio amico" impianto per la produzione dell'ossigeno (SESTERO 2011) che permette all'ospedale di Mutoyi di essere l'unico produttore di ossigeno privato del Burundi. Inviandovi alcune immagini spero di darvi almeno l'idea di quanto abbiamo vissuto grazie all'ospitalità del VISPE e dei loro splendidi religiosi e laici, operatori e volontari.
Curiosando qua e là, nell'ospedale abbiamo trovato un locale vuoto dove i nostri amici Paola e Daniele vorrebbero attrezzare una palestra di rieducazione e riabilitazione. Grazie ad alcuni amici abbiamo già trovato qualcosa: panche, cyclette e tapis roulant…
"c'era una volta, il cantastorie dirà e un'altra favola comincerà"
W tutti!
roberto bof
E IO AGGIUNGO: IL MITICO BOF!
Il senso della vita 12
foto carlozanzi
Per tutti arriva il tempo del dolore, della prova, del soffrire. Più la prova è dura, più la sensazione che la vita non abbia alcun senso prevale. La vita diventa un dramma, una gravosa eredità, un viaggio da portare a compimento con grande fatica. E il dolore cancella completamente il bello che si è vissuto. Via, scompare, lo si dimentica: la felicità non ha mai fatto parte del nostro destino. So che è così, l'ho già sperimentato. E ancora lo sperimenterò. Bisognerebbe non dimenticarsi mai della felicità vissuta, perché facendo i conti di una vita non possiamo non sommarla, assolvendo (almeno in parte) chi ci ha messo al mondo e Chi, ancor prima, ha pensato a questa incredibile avventura.
Per tutti arriva il tempo del dolore, della prova, del soffrire. Più la prova è dura, più la sensazione che la vita non abbia alcun senso prevale. La vita diventa un dramma, una gravosa eredità, un viaggio da portare a compimento con grande fatica. E il dolore cancella completamente il bello che si è vissuto. Via, scompare, lo si dimentica: la felicità non ha mai fatto parte del nostro destino. So che è così, l'ho già sperimentato. E ancora lo sperimenterò. Bisognerebbe non dimenticarsi mai della felicità vissuta, perché facendo i conti di una vita non possiamo non sommarla, assolvendo (almeno in parte) chi ci ha messo al mondo e Chi, ancor prima, ha pensato a questa incredibile avventura.
Ritorno in Val Gardena
da destra: Sasso Lungo, Cinque Dita, Cima di Ponente (foto carlozanzi)
Dal 3 al 10 agosto sarò in vacanza a Santa Cristina, in Val Gardena. Quello spazio di paradiso di dolomia, prati, boschi e cielo che va dalla Val Gardena a San Martino di Castrozza, che comprende fra l'altro Sasso Lungo, Sasso Piatto, Odle, Sella, Catinaccio, Marmolada, Cimon della Pala, Cima Vezzana eccetera, a partire dal 1968, con accelerazione in positivo dal 1974, è entrato con stupore (mio) nella mia vita. Non tornavo a soggiornare in un albergo in Val Gardena dal 1982, anche se quei luoghi li ho rivisti più volte anche dopo. L'ultima volta due anni fa (foto), ma solo per tre giorni.
Naturalmente porterò con me la bici.
Dal 3 al 10 agosto sarò in vacanza a Santa Cristina, in Val Gardena. Quello spazio di paradiso di dolomia, prati, boschi e cielo che va dalla Val Gardena a San Martino di Castrozza, che comprende fra l'altro Sasso Lungo, Sasso Piatto, Odle, Sella, Catinaccio, Marmolada, Cimon della Pala, Cima Vezzana eccetera, a partire dal 1968, con accelerazione in positivo dal 1974, è entrato con stupore (mio) nella mia vita. Non tornavo a soggiornare in un albergo in Val Gardena dal 1982, anche se quei luoghi li ho rivisti più volte anche dopo. L'ultima volta due anni fa (foto), ma solo per tre giorni.
Naturalmente porterò con me la bici.
sabato 27 luglio 2013
Il senso della vita 11
foto carlozanzi
La vita non mi nega spazi di felicità: per questo continuo a considerarla sensata. Cosa mi rende felice? Sarebbe lungo l'elenco. Dirò solo che la mia felicità spesso dipende dagli altri, in particolare dalle persone che più mi sono vicine. Sicché si può affermare che la mia felicità è una felicità condizionata. Perché la 'grande dimenticanza' (ne parlavo ieri) non sempre è possibile. E il nostro 'necessario egoismo' non regge, di fronte agli affetti più cari.
La vita non mi nega spazi di felicità: per questo continuo a considerarla sensata. Cosa mi rende felice? Sarebbe lungo l'elenco. Dirò solo che la mia felicità spesso dipende dagli altri, in particolare dalle persone che più mi sono vicine. Sicché si può affermare che la mia felicità è una felicità condizionata. Perché la 'grande dimenticanza' (ne parlavo ieri) non sempre è possibile. E il nostro 'necessario egoismo' non regge, di fronte agli affetti più cari.
Vittorio...e Piero?
Ieri sera ho apprezzato il programma, andato in onda su RaiCinque, dedicato a Vittorio Sereni, poeta, in occasione dei 100 anni della sua nascita. Il nostro vate Silvio Raffo l'ha fatta da padrone, con riprese a Luino e al Teatrino Santuccio di Varese. Molte le immagini e le parole di Vittorio, tratte da documentari Rai del passato. Ma una cosa mi ha colpito in negativo: non una volta, in oltre 30' di programma, è stato citato Piero Chiara, narratore, amico di Sereni, anche lui del 1913, anche lui di Luino. Come mai? Piero Chiara deve subire ancora una sorta di sudditanza psicologia, di 'senso di inferiorità letteraria' nei confronti dell'amico Vittorio, riconosciuto intellettuale, laureato, uomo di cultura?
Arnaldo, Piero e Vittorio
Per stare in tema (oggi è il centenario della nascita di Vittorio Sereni) il mio amico poeta Arnaldo Bianchi (foto) mi invia questa mail, gradita, che posto subito sul blog. Naturalmente non sono d'accordo con lui su Chiara e Sereni, ma soprattutto sul reame bianconero!!!! Forza Inter!!!!
Caro Carlo per quanto riguarda Chiara e Sereni non ci troviamo in sintonia.
Preferisco di gran lunga Sereni a Chiara e dico questo non perchè uno è poeta e l'altro prevalentemente narratore
sai che apprezzo la narrativa e leggo molta prosa.
Ti trascrivo qui due brevi poesie Di Sereni
TERRAZZA
Improvvisa ci coglie la sera
Più non sai dove il lago finisca;
un murmure soltanto
sfiora la nostra vita
sotto una pensile terrazza.
Siamo tutti sospesi
a un tacito evento questa sera
entro quel raggio di torpediniera
che ci scruta poi gira se ne va.
e poi quest'altra poesia del 1935, dove si parla di "reame bianconero"
che, come tu ben sai, ancora continua e, per molti anni, ancora continuerà.
DOMENICA SPORTIVA
Il verde è sommerso in nerazzurri.
Ma le zebre venute di Piemonte
sormontano riscosse a un hallalì
squillato dietro barriere di folla.
Ne fanno un reame bianconero.
La passione fiorisce fazzoletti
di colore sui petti delle donne.
Giro di meriggio canoro,
ti spezza un trillo estremo.
A porte chiuse sei silenzio d'echi
nella pioggia che tutto cancella.
Ciao Arnado
Una bottiglia al fresco
Se già non l'avete, prendete la buona abitudine di tenere sempre al fresco, in frigo, una bottiglia di spumante. Le occasioni per stappare possono arrivare inattese. E se non arrivano...si inventano.
La creatività salverà il mondo!
La psicologia al servizio degli adolescenti di Varese
foto valentina zanzi
Da ultracinquantenne affacciato pericolosamente sul baratro dei sessanta, darei questo consiglio agli adolescenti: coraggio. Meno spavalderia sbruffona a parole e più gesti concreti, naturalmente non gesti insensati e pericolosi per sé e per gli altri, ma gesti utili. E più coraggio verso l'altro sesso.
Questo è un parere non qualificato. Per pareri molto più professionali, oggi a Varese abbiamo una realtà competente, aperta ad adolescenti e genitori.
Info: vareseadolescenti.wordpress.com
Da ultracinquantenne affacciato pericolosamente sul baratro dei sessanta, darei questo consiglio agli adolescenti: coraggio. Meno spavalderia sbruffona a parole e più gesti concreti, naturalmente non gesti insensati e pericolosi per sé e per gli altri, ma gesti utili. E più coraggio verso l'altro sesso.
Questo è un parere non qualificato. Per pareri molto più professionali, oggi a Varese abbiamo una realtà competente, aperta ad adolescenti e genitori.
Info: vareseadolescenti.wordpress.com
Il senso della vita 10
foto carlozanzi
Ribadisco: la mia vita ha un senso perché non sono negati spazi di felicità. E quando una persona è felice vuole vivere, è riconoscente verso la vita, la ritiene sensata. Ad una condizione essenziale: utilizzare ciò che io chiamo 'la grande dimenticanza' o 'l'egoismo necessario'. Ogni felicità individuale è possibile solo 'dimenticando' le indicibili sofferenze e i drammi che, nell'attimo della nostra gioia, fanno lacrimare il mondo.
Ribadisco: la mia vita ha un senso perché non sono negati spazi di felicità. E quando una persona è felice vuole vivere, è riconoscente verso la vita, la ritiene sensata. Ad una condizione essenziale: utilizzare ciò che io chiamo 'la grande dimenticanza' o 'l'egoismo necessario'. Ogni felicità individuale è possibile solo 'dimenticando' le indicibili sofferenze e i drammi che, nell'attimo della nostra gioia, fanno lacrimare il mondo.
Fra Luino e Bocca di Magra
Due momenti per ricordare il poeta Vittorio Sereni (foto in alto), a 100 anni dalla nascita. A Luino regata velica in suo onore, e poi momento culturale stasera, con il sommo vate varesino Silvio Raffo. Ricordo poi stasera ul programma sulla Rai, ore 22.30 (non ricordo quale Rai), su Sereni. A Bocca di Magra, invece, il mio amico fotografo Carlo Meazza presenterà il suo ultimo libro, proprio dedicato a Vittorio. Titolo: 'Un posto di vacanza-Luoghi di una poesia'.
Mario secondo Carlo
foto carlo meazza
Vi invito a leggere su www.rmfonline.it il bel pezzo del mio amico Carlo Meazza sul fotografo varesino Mario Broggini (in foto), morto di recente.
Vi invito a leggere su www.rmfonline.it il bel pezzo del mio amico Carlo Meazza sul fotografo varesino Mario Broggini (in foto), morto di recente.
venerdì 26 luglio 2013
I 100 anni di Vittorio
Il 27 luglio del 1913 nasceva a Luino, sul lago Maggiore, Vittorio Sereni, poeta. Dirò subito che preferisco la prosa alla poesia, e quindi preferisco Chiara a Sereni, Piero Chiara che nacque anche lui nel 1913 a Luino. Quando penso a Sereni penso soprattutto alla fortuna che ha avuto Piero Chiara ad averlo come amico. Sereni lavorava infatti alla Mondadori, era lui che sceglieva quali libri pubblicare, quindi aiutò l'amico Piero nel suo cammino letterario. Avessi anch'io un amico poeta (che so, ad esempio il mio amico Arnaldo Bianchi) selezionatore di una casa editrice importante, magari...Ma a parte ciò, le poesie di Sereni (per quel poco che le conosco) sono complesse, non di immediata comprensione. Ne sceglierò una per ricordarlo, scritta nel 1940, quando il 27enne Vittorio si vide costretto a vivere l'esperienza di una tragica guerra mondiale, il che significò per lui la brutale fine della giovinezza.
PERIFERIA 1940
La giovinezza è tutta nella luce
d'una città al tramonto
dove straziato ed esule ogni suono
si spicca dal brusio.
E tu mia vita salvati se puoi
serba te stessa al futuro
passante e quelle parvenze sui ponti
nel baleno dei fari.
Vittorio Sereni (dalla raccolta DIARIO D'ALGERIA)
Non mi portare
Non mi portare altra malinconia
ne ho già d'avanzo
scusami se ti incalzo
amante mogia della vita mia.
Lascia ante la soglia gli occhi pesti
svesti la delusione
è l'occasione
che un dolce sorriso si ridesti.
Accadde...un anno fa
Domenica 29 luglio 2012 – sereno,
molto caldo
Lunedì 30 luglio 2012 – variabile,
sereno, caldo
Martedì 31 luglio 2012 – coperto,
poca pioggia, via via sereno
La Guardia di Finanza di
Gallarate ha scoperto 10 mila capi falsi, pronti ad invadere il mercato fra
Varese e Milano. La merce è stata trovata in depositi tra Turbigo, Induno Olona
e Varese. Buona parte di questi vestiti verrà donata ad associazioni di
volontariato.
AGOSTO 2012
Mercoledì 1
agosto 2012 – sereno, caldo
Tradizionale
sagra di Sant’Eusebio, con i fuochi pirotecnici in serata. Continua il caldo,
da tempo non piove e il livello dei laghi comincia ad abbassarsi.
L'ippocastano del Tribunale (vestito)
foto carlozanzi
Come avevo promesso il 17 febbraio, quando scattai la foto (in alto) del nudo ippocastano del Tribunale, sono tornato in estate a fotografarlo vestito. E' alto più di 30 metri, le sue castagne matte venivano date in pasto ai cavalli (da qui il nome) e ancora una volta ringrazio gli amici Daniele Zanzi e Carlo Meazza che con il loro libro 'Alberi & Varese' hanno incrementato la mia curiosità verso il mondo vegetale della mia città.
Come avevo promesso il 17 febbraio, quando scattai la foto (in alto) del nudo ippocastano del Tribunale, sono tornato in estate a fotografarlo vestito. E' alto più di 30 metri, le sue castagne matte venivano date in pasto ai cavalli (da qui il nome) e ancora una volta ringrazio gli amici Daniele Zanzi e Carlo Meazza che con il loro libro 'Alberi & Varese' hanno incrementato la mia curiosità verso il mondo vegetale della mia città.
Il senso della vita 9
foto carlozanzi
Ci ho pensato un po'. Veramente ci penso da una cinquantina d'anni. E sono ancora piuttosto confuso. Non mi azzardo ad indicare un senso della vita che possa andare bene per tutti. Capisco che quanto dirò non è universale, perché a talune vite mi pare negato, per una misteriosa ingiustizia. Parlo egoisticamente per me. Riesco a dare un senso alla mia vita (sto parlando di un senso reale e non ideale) perché non mi preclude l'accesso ad esperienze di felicità. La ricerca della felicità, in ogni momento, e il suo raggiungimento (non sempre, è chiaro) è ciò che mi fa dire: "Vale la pena vivere, perché si può essere felici."
Ci ho pensato un po'. Veramente ci penso da una cinquantina d'anni. E sono ancora piuttosto confuso. Non mi azzardo ad indicare un senso della vita che possa andare bene per tutti. Capisco che quanto dirò non è universale, perché a talune vite mi pare negato, per una misteriosa ingiustizia. Parlo egoisticamente per me. Riesco a dare un senso alla mia vita (sto parlando di un senso reale e non ideale) perché non mi preclude l'accesso ad esperienze di felicità. La ricerca della felicità, in ogni momento, e il suo raggiungimento (non sempre, è chiaro) è ciò che mi fa dire: "Vale la pena vivere, perché si può essere felici."
giovedì 25 luglio 2013
Varese adolescenti
foto valentina zanzi
Ripensavo alla mia adolescenza, ormai lontana: un periodo di indecisione, di alti e bassi, di grandi sogni e di poco coraggio......Poi si cresce, e oggi posso dire..di essere più o meno a quel punto.
Ma allora a Varese non c'era ciò che abbiamo oggi, cioè un servizio per adolescenti e genitori
per info: vareseadolescenti.wordpress.com
Ripensavo alla mia adolescenza, ormai lontana: un periodo di indecisione, di alti e bassi, di grandi sogni e di poco coraggio......Poi si cresce, e oggi posso dire..di essere più o meno a quel punto.
Ma allora a Varese non c'era ciò che abbiamo oggi, cioè un servizio per adolescenti e genitori
per info: vareseadolescenti.wordpress.com
Festival di musica dello Spirito
La Piedmont Brothers
Band, in particolare mio fratello Marco, ha in animo di organizzare a Varese un
Festival di musica diciamo ‘spirituale’. A seguire l’esatto pensiero della PBB al
riguardo
"Un Festival dedicato alla musica che
viene dallo Spirito attraverso il cuore e che al cuore ed allo Spirito delle
persone poi ritorna. Una opportunità unica di ascoltare grande musica e grandi
storie, di riconciliarsi con la Bellezza della vita e apprezzarla fino in
fondo, ma anche una occasione per imparare ad affrontarne le sofferenze con
fede, coraggio e speranza."
Questa idea ha bisogno di
molte braccia operative, e soprattutto di una certa somma. La PBB cerca
sponsor, persone che hanno a cuore il progetto e pensano di poter dare un
contributo.
Ne riparleremo. Intanto
cominciate a pensarci.
Il senso della vita 8
foto carlozanzi
Detto del senso della mia vita 'ideale', che dire di quello 'concreto'? Terraterra? Reale? C'è un filo conduttore in ogni mia azione (o almeno nella maggior parte) oppure è un vivere davvero alla giornata, momento per momento, senza un criterio? Un indirizzo? Una priorità? Una metà?
Ci devo pensare.
Detto del senso della mia vita 'ideale', che dire di quello 'concreto'? Terraterra? Reale? C'è un filo conduttore in ogni mia azione (o almeno nella maggior parte) oppure è un vivere davvero alla giornata, momento per momento, senza un criterio? Un indirizzo? Una priorità? Una metà?
Ci devo pensare.
Ines e Mario: sessant'anni di nozze
E sì, sarebbero stati sessant'anni di nozze oggi per i miei genitori Ines e Mario. Era il 25 luglio del 1953, un sabato, mia mamma aveva 25 anni, mio papà 27. Matrimonio nella chiesetta di Fogliaro, veloce rinfresco nel giardino della Villa accanto alla chiesa, partenza per Ortisei. Il giorno dopo, Messa di Sant'Anna a Ortisei e salita sull'Alpe di Siusi, Hotel Floralpina. Ci sarebbero tornati, con i loro quattro figli, 15 anni dopo, nel 1968: un viaggio epico. E poi ancora nel 1978, per il 25°, e altre volte, sino a quel disgraziato 19 agosto del 1984. Ma lasciamo perdere. Oggi si festeggia: auguri!
mercoledì 24 luglio 2013
Sabrina e Damiano
foto marco giovannelli (suppongo)
Ma bene! Felicitazioni al mio amico Damiano Franzetti, giornalista sportivo di varesenews, oggi sposo, e alla sua amata Sabrina. Ecco, anch'io ho una foto, durante le mie nozze, molti anni fa, con gli occhi chiusi, ispirato come Damiano. Evviva!!!!
Ma bene! Felicitazioni al mio amico Damiano Franzetti, giornalista sportivo di varesenews, oggi sposo, e alla sua amata Sabrina. Ecco, anch'io ho una foto, durante le mie nozze, molti anni fa, con gli occhi chiusi, ispirato come Damiano. Evviva!!!!
Grande Irène
Irène Nemirovsky: ecco una scrittrice! Dopo Suite francese, ho finito di leggere IL BALLO, un racconto lungo (o romanzo breve) che è un piccolo capolavoro. Irene è nata per scrivere, se si pensa che IL BALLO è stato scritto a soli 25 anni! Non so come ringraziare le due figlie, che hanno portato in giro per il mondo (fuggendo alla pazzia della guerra) una grande valigia piena dei manoscritti della madre, permettendoci di conoscerla dopo morta, anche se Irene era famosa in Francia già da viva.
Irene ha vissuto troppo poco, per fortuna ha scritto molto. Ecco le tappe:
1903, 11 febbraio, Kiev, Ucraina: nascita
1913: trasferimento a San Pietroburgo
1918, gennaio: fuga dalla Rivoluzione russa. Soggiorno in Finlandia, poi a Stoccolma
1919, luglio: trasferimento in Francia
1942, 13 luglio: arresto
1942, 16 luglio: deportazione
1942, 17 agosto, Auschwitz, Polonia: morte
Nuovo cd della Piedmont!!!!!
Copertina PBB 4 - Foto ©Mike Gallival
"BACK TO THE COUNTRY" - lista ufficiale dei brani e dei
compositori
1- Back To The Country (Marco Zanzi) 2- The Dark
Stranger (Ray O’Neill / Marco Zanzi) 3- And Settlin’ Down (Richie Furay) 4-
Little Star (Marco Zanzi / Katherine Walczyk) 5- In My Own Small Way (Rick
Roberts) 6- The Road (Mike Gallivan / Marco Zanzi) 7- A True Aching Heart /
Ceci’s Jig (Marco Zanzi) 8- Colorado (Rick Roberts) 9- All Is Not Lost (How Sad
But True) (Ron Martin / Rita De Cillis) 10-Carolina Star (Hugh Moffat)
11-Snowflakes (Marco Zanzi) 12-Waiting On A Train (Ron Martin) 13-Little Annie (Traditional)
- Produzione: Marco Zanzi - Produzione Esecutiva: Marco Zanzi, Mike
Gallivan, Vivian Canu and James R. Gallivan - Menzione Speciale: Bob Walll,
Dennis J Whelan, Francesco Frugiuele, Stephen A Love, John Conway, Van Carara
and Luca Guenna - Grafica: Ray O'Neill (Honcho Production) and Steven Barton -
Fotografia di copertina: Mike Gallivan
Il CD sarà spedito dall’Italia e dagli Stati Uniti non appena disponibile,
ma è possibile ordinarlo fin d’ora mandando una richiesta via email a questo
indirizzo o contattandomi/ci di persona:
info@piedmontbrothersband.com
Offerta speciale per chi ordina ora!
13 € inclusa la spedizione (senza il Box di plastica) o consegna a mano
(con il BOX di plastica). Incluso nell’offerta c’è l’invio via email di un
codice per scaricare il CD "Rarities" e un MP3 in anteprima
("And Settlin' Down" con Richie Furay) tratto dal nuovo Album in
uscita. Quando sarà ufficialmente prodotto e stampatoil CD costerà 15€ e non
sarà più incluso nessun codice di download. I pagamenti possono essere
effettuati via Paypal o concordati direttamente. Il copdice e la traccia in
anteprima saranno inviati immediatamente via email, mentre il CD fisico sarà
spedito appena pronto (Cioè presumibilmente entro la fine di Settembre 2013 o
immediatamente dopo). Chi tra voi avesse ordinate il CD tramite la campagna su
Kickstarter, può richiedere immediamente l’invio della traccia in anteprima e
riceverà il CD fisico prima di tutti gli altri.
Ospiti annunciati del PBB4 sono: GENE PARSONS, RICK ROBERTS, BUDDY CAGE,
STEPHEN A. LOVE, PATRICK SHANAHAN, SCOTT SELLEN e naturalmente RICHIE FURAY e
JESSE FURAY LYNCH come si può vedere dai crediti qui sotto aggiunti anche per
stuzzicare il vostro appetito! J
GRAZIE DEL VOSTRO SUPPORTO: come potete immaginare I costi legati
all’uscita di un nuovo lavoro (Stampa, SIAE, Costi di Studio, Musicisti ....)
non sono pochi e noi ABBIAMO BISOGNO del vostro prezioso aiuto per continuare a
produrre la buona musica indipendente che voi così tanto dimostrate di
apprezzare.
Un abbraccio
Marco /PBB
---------------------------------------------
AND SETTLIN' DOWN
Richie Furay
Richie Furay: Lead Vocals
Jesse Furay Lynch: Duet & Harmony Vocals
Marco Zanzi: Banjo, Mandolin & Harmony Vocals
Courtney Burroughs Rorrer: Fiddle
Doug Rorrer: Acoustic Guitar
Francesco Comolli: Lead Acoustic Guitar
Mike Gallivan: Bass
Franco Svanoni: Drums
© Little Dickens Music (ASCAP)
-----------------------------
IN MY OWN SMALL WAY
Rick Roberts
Ron Martin: Lead Vocals
Katherine Walczyck: Duet Vocals
Cecilia Zanzi: Harmony Vocals
Marco Zanzi: Banjo, Mandolin, Acoustic Guitars,
Rickenbacker 12-String Electric Guitar, Drums programming
Mike Gallivan: Bass
© SILVER WING SONGS (BMI)
------------------------------
LITTLE STAR
Marco Zanzi / Katherine Walczyk
Katherine Walczyk: Lead Vocals
Cecilia Zanzi: Duet and Harmony Vocals
Marco Zanzi: Mandolin, Acoustic Guitars, Harmony Vocals
Lorenzo Definti: Piano
Stefano Dall'Ora: Upright Bass
Marcello Colò: Percussion
©2013 SUISA
martedì 23 luglio 2013
Il senso della vita 7
foto carlozanzi
Sì, per me la preghiera non è obbligo ma bisogno, non precetto ma esigenza, è 'comoda' strada per arrivare dove non sarei in grado di arrivare, è riflessione che può condurre all'azione, è lo spazio del grazie e della richiesta continua di senso, parte al mattino e si spegne nella notte, quando finalmente il corpo nel sonno trova la pace della dimenticanza.
Sì, per me la preghiera non è obbligo ma bisogno, non precetto ma esigenza, è 'comoda' strada per arrivare dove non sarei in grado di arrivare, è riflessione che può condurre all'azione, è lo spazio del grazie e della richiesta continua di senso, parte al mattino e si spegne nella notte, quando finalmente il corpo nel sonno trova la pace della dimenticanza.
Natale nel 'Pretore'
foto valentina zanzi
Ci sarà anche il mio amico poeta dialettale Natale Gorini nel cast del film 'Il pretore' (tratto dal romanzo di Piero Chiara, 'Il pretore di Cuvio'), ai primi ciak in questi giorni. Non dimentichiamo che Natale non è solo poeta, ma brillante attore nella Compagnia teatrale della Famiglia Bosina.
Ci sarà anche il mio amico poeta dialettale Natale Gorini nel cast del film 'Il pretore' (tratto dal romanzo di Piero Chiara, 'Il pretore di Cuvio'), ai primi ciak in questi giorni. Non dimentichiamo che Natale non è solo poeta, ma brillante attore nella Compagnia teatrale della Famiglia Bosina.
Auguri, Gabriella
Buon compleanno alla mia collega di Casciago Gabriella: come dimenticare i suoi laboratori di pittura su ceramica? Un abbraccio
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