Perché
mai ho scelto una bella ragazza (foto da google immagini) per illustrare queste
mie brevi considerazioni sulla morte? Quali contorti percorsi mentali ho
seguito? Quale follia alberga in me? Ho scelto un bel volto femminile perché la
morte che ho in mente io è vitale, e la donna è vita, porta in sé la vita, la
sua bellezza concilia con la vita, il bello rassicura e invoglia a camminare.
La morte è vita perché apre alla ‘grande illusione’ di una Vita Eterna. Ma
altre risposte le troverete in questi brevi post.
Ed ecco l'ultimo quadro del funerale, quello che coinvolge chi sta nelle primissime file. Quando la morte ci priva di una persona fondamentale per la nostra vita (fondamentale non a parole o per vincoli di parentela, ma decisiva nei fatti) allora la morte perde ogni sua carica vitale e diventa solo dramma assurdo, privazione feroce, senso angoscioso di mancanza, ingiustizia, voglia di vendetta, di riscatto, rabbia, protesta e pianto insanabile. La fede in un Dio benevolo, giusto, gratificante evapora, quell'irrazionale sicurezza che ci fa dire 'capita solo agli altri, a me non capiterà mai' si sgretola. Solo dopo un lungo cammino (e magari non basterà neppure quello) si potrà superare questa prova.Per nostra fortuna tali legami sono rari, in genere la superficialità nel compatire (patire con) ci preserva da questa morte anticipata, da questa profonda depressione.
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