Dedico questo raccontino del mercoledì al regista, sceneggiatore e produttore Pedro Almodòvar, un artista che regala emozioni e stimola il pensiero.
A
PEDRO
di carlozanzi
‘I
had a dream’…Ho fatto un sogno, ma non sono Martin Luther King, ho semplicemente
sognato di essere nel letto, con una donna che ricorda alcune donne ma nessuna
in particolare, una donna non meglio identificata, e con lei carezze e tutto
ciò che dà godimento, quando si è in due nudi, in un letto. Ma l’amore carnale,
quello vero, non è esaustivo, dona (se va bene) un grande appagamento che si
scioglie, evapora, può lasciare una bella soddisfazione per un po’ oppure
delusione, se non rabbia. Malinconia, senso di incompiutezza. Questo nella vita
reale: e si sa come vanno i sogni. E’ tutto più sfumato e poco gratificante, resta
la zavorra di una voglia che ti disturba. Per questo ora, nel letto, sono
impegnato in uno sforzo patetico, riagganciarmi al sogno, riallacciare quella
storia, ricominciare e concludere. Ma più ci penso e meno ci riesco. Più mi
sforzo e più mi risveglio.
Cerco
almeno di identificare la compagna ma i tratti non sono precisi, ho dentro
soprattutto quell’ipotesi di piacere imminente, una briciola di godimento
onirico, un lampo, come un buon profumo senza il piatto entro il quale poter
consumare.
Non
mi riaddormento, e anche se riuscissi potrei mai ritrovare lei? Così mi perdo
in pensieri di sesso. Lussuriosi. Mi viene questo raffronto: lussuria e gola
sono entrambi vizi capitali, ma verso la gola si è molto più compiacenti, sono
ammesse concessioni, è più facile il perdono. Il sesso è terreno giovanile, dopodiché
diventa sconveniente.
Quante
descrizioni di banchetti succulenti; il sesso si fa (quando si fa) ma non si
dice, sempre macchiato dal sospetto di un’azione moralmente illecita.
Come
un morto di fame, cerco di raccogliere i rimasugli del sogno partito bene, per
assaporare le ultime gocce. Che seccano nel buio di questa mia camera, quando
–suppongo- mancano ancora molte ore all’alba e mi toccherà penare per
riprendere sonno. Potrei alzarmi, andare in sala, la tele mi regalerebbe del
sesso a buon mercato, frustrazioni in aggiunta.
Ma
chi era lei? E perché, miodio, non siamo puri spiriti come gli angeli?
Penso
alla pace dei sensi che, forse, avrebbe più senso.
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