foto carlozanzi
Ieri sera, a Villa Recalcati, primo dei molti incontri letterari del Festival del Racconto-Premio Chiara 2013. Intervistato dai miei amici (giornalisti del Corriere della Sera) Claudio Del Frate e Franco Tettamanti, era in sala Piero Colaprico, giornalista di Repubblica e scrittore di libri gialli. Colaprico ha detto fra l'altro: "La gente legge gialli e meno narrativa impegnata perché non abbiamo più narratori come Sciascia, Buzzati, Calvino. E poi, in un'età complessa come la nostra, senza certezze, almeno in un giallo alla fine i conti tornano."
Lo ammetto: non amo i libri gialli. Non mi interessa che tornino i conti nella vita di invenzione. Vorrei tornassero nella vita reale.
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