Ho chiesto al mio amico Enrico Tediosi (in foto), noto poeta dialettale, di farmi avere il testo di ciò che ha detto giovedì 19 settembre, alla libreria Feltrinelli, in merito al mio libro 'Valzer par Varés'. Gentilmente mi ha inviato lo scritto, che qui propongo, ringraziandolo:
Intervento di Enrico Tediosi
alla libreria ‘Feltrinelli’ 19.09.2013
Conoscevo Valzer par
Varés interpretato da Lidia Munaretti e consorte che un giorno, essendo loro
soci del Cenacolo, durante una riunione dello stesso avevano chiesto di poterlo
cantare per noi. Era una poesia di Carlo. Quella poesia/canzone oggi me la trovo
come titolo di un libro dedicato a
Varese, città che Carlo ama profondamente. Il giorno che mi ha
chiesto se avevo piacere
di dire due parole alla presentazione del suo libro ho detto sì senza pensarci
su. Del resto era stato lui 13 anni fa a fare l’articolo sul mio primo premio
al Concorso di Poeta Bosino. Che dire, è un bel libro, un atto d’amore verso la
sua città, verso sua moglie, suo padre, i suoi figli, brava Valentina per la
splendida copertina, verso la lingua
bosina e tutte le sue
sfumature…..bello Valzer par Varés….Potrete, se deciderete di leggerlo,
trovarci tanto dell’anima di chi ha scritto questo libro, il tormento e i dubbi
del suo rapporto con Dio, in fondo una profonda religiosità che si riscontra
tra le righe in tante pagine, poi la politica, lui biografo di Maroni che non
fa bruciare nel falò di Sant’Antonio
un biglietto
secessionista e un po’ razzista del Borgomastro di un paese del Nord, lui che
ricordando filastrocche antiche trova il modo di spiegare l’accordo
Bossi/Berlusconi in modo simpatico, lo sport (parte integrante e importante
della sua vita e forse avrebbe voluto essere Ganna o Binda. L’attenzione per
quello che lo circonda e qui il perché del suo essere giornalista, un modo di
esporre pensieri e sensazioni immediato e piacevole, ha il dono della sintesi e
di conseguenza non annoia chi lo legge. C’è l’uomo che ha vissuto e vive
passioni che partono dal ragazzino che è atteso da una coetanea al campetto
dell’oratorio e che vive una trasferta in “Morini” col cuore in gola e che
sfoga in pugno, forse l’unico della sua vita l’amarezza di un attesa andata
delusa, c’è Patrizia che orgogliosamente dice:« Sì è il mio fidanzato!!» e poi
sparisce dimenticata come tutte le cose che non hanno futuro ma che si
ricordano volentieri in contesti diversi, c’è il ragazzino che ricorda le
nostre tradizioni e ha nostalgia delle “mondelle”, una volta un rito novembrino
in tutta la provincia di Varese.
E poi ancora l’autore che
ha avuto e ha la fortuna di avere un padre ancora da sopportare,
un padre che ama
profondamente e si sente in tutte le sue parole, ancora lui e i suoi dubbi
quando confessa il prete (nelle intenzioni) e lo mette in imbarazzo…. E poi
ancora Carlo che si mette a nudo mentre sua moglie si addormenta sulla
cassapanca, posto singolo e lui ha apprezzamenti che la moglie leggendolo
potrebbe fargli pagare, ma proprio in quell’occasione traspare tutto
l’affiatamento di una coppia consolidata che è ben conscia della realtà e non
si perde in inutili smancerie ma è abituata a dirsi le cose in faccia.
Un bel libro, se volete
andare a ritroso nel tempo e farlo con parole e atteggiamenti moderni, beh,
leggetelo! E se non parlate dialetto, leggete la traduzione italiana, sono
belle poesie in tutt’e due le versioni. Avrei, e Carlo lo sa, qualcosa da dire
sul modo di scriverlo il dialetto, ma questo è un argomento che se l’autore
accetterà di entrare a far parte finalmente del Cenacolo svilupperemo insieme a
parte e in un'altra sede. Io adesso posso solo ringraziarlo per il fatto di
credere ancora nella validità di quella che noi dialettali consideriamo una
lingua, la lingua della terra che ci ha visto nascere, indipendentemente dal
colore politico di ognuno di noi, una lingua che amiamo e punto, che non ha
codici, che non ha depositari della verità assoluta ma che merita di essere
conservata e, se possibile trasmessa ai nostri figli, già, lasciarne una
testimonianza come quella di Carlo è importante. Vorrei chiudere questa mia
breve riflessione leggendo una poesia che forse non è la migliore di quelle che
fanno parte del libro ma è senza dubbio originale perché una poesia a un
fiammifero penso che siano pochi i poeti viventi e non ad averla dedicata.
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