sabato 5 gennaio 2013

Cicale al carbonio 20

                                                                  Hotel Kursal colle Campigli


         venti


Alla guida dell’elicottero della Rai, che portava nelle case di milioni di italiani immagini da ogni posizione del Giro d’Italia, il comandante Bachisio Pireddu guardò verso il basso. Il gruppo arlecchino dei corridori ciclisti, di chi aveva retto sino all’ultima tappa, pedalava pigramente verso sud, alla volta di Milano, per lo sprint dell’epilogo. Gregge di capitani e di gregari, metallo cromato che brillava alla luce. Dietro ai ‘girini’ seguiva, come a un funerale, il corteo delle ammiraglie, davanti moto e altre automobili. A bordostrada i tifosi, non molti per la verità, sotto il sole forte del mezzogiorno. Pireddu disse qualcosa al suo secondo, del tipo “Che bei posti!” e buttò gli occhi verso occidente. La luce del sole alto abbagliava i colori, eppure il lago di Varese era di un azzurro irreale. Le tonalità di verde variavano al mutare dei colli e delle valli, chiazzati dai grigi e dai rossi delle abitazioni: palazzi ma soprattutto ville, campanili, rare fabbriche. I colli diventavano montagne oltre il lago Maggiore, rocce e nevi e ghiaccio sul Monte Rosa e sulle altre cime delle alpi svizzere e italiane.
Le nuvole erano striature biancolatte, innocue, senz’acqua.
“Incredibile!” disse il comandante al suo secondo. Ora non pensava alle bellezze paesaggistiche della Città Giardino, ma al destino di Marco Marchi, re del Giro, cui avevano tolto la corona nel momento meno opportuno. “Potevano lasciarglielo vincere.”
“Per incastrarlo la mattina dopo.”
“Già…”
“Che tristezza…”
“Pensa ai tifosi…”
“Io penso a lui…a sua moglie. Chi se ne frega dei tifosi.”
Intuirono che era iniziato il collegamento, cronaca della tappa conclusiva, Varese-Milano di centocinquanta chilometri, con percorso cittadino per le vie del centro, dodici giri e il traguardo in piazza Duomo.

***   

“Persino Henry Beyle, noto come Stendhal, grande scrittore francese, passando per questa stupenda zona del nord Italia, terra di laghi, Città Giardino, ebbe a lodarne le bellezze del paesaggio.”
“E con lui tanti altri artisti, personaggi famosi che qui spesso hanno edificato la villa di campagna.”
“E da ultimo Piero Chiara, uno fra i massimi narratori del Novecento, che ha ambientato i suoi romanzi proprio fra Luino, sul Lago Maggiore, e il capoluogo Varese.”
“Grazie alle stupende immagini dell’esterna Rai di Milano, possiamo gustare queste panoramiche dall’alto.”
“Il tempo ci favorisce ma non c’è sole, oggi, nel mondo del ciclismo.”
“E non nascondiamo la difficoltà di dover fare la cronaca di questa ultima tappa, dopo le vicende che hanno coinvolto Marco Marchi, il veronese che aveva conquistato la Maglia Rosa proprio ieri, strappandola a Beppe Togni con una progressione incredibile all’ultimo chilometro dell’ultima salita del Giro, su al Campo dei Fiori.”
“Le notizie d’agenzia rimbalzano continuamente, ma la sola certezza è che il leader della Toshibas bike, stamani, non ha preso il via.”
“Questa è la sola, drammatica verità. Perché dichiarazioni non ne ha rilasciate, e il suo team-manager si è limitato ad affermare che Marchi è affranto, non si sa spiegare i risultati delle analisi sul campione del suo sangue e che, ad ogni buon conto, gli è stato impedito di salire sulla bici.”
“Soglia di ematocrito oltre il limite consentito, e non di poco: questi i dati in mano agli uomini dell’antidoping. La decisione di non far partire Marchi è scattata inevitabile, logica conseguenza di un ematocrito sopra la soglia consentita.”
“Ricordiamo che il campione di sangue è stato prelevato a Marco Marchi stamani intorno alle sei. E’ stato svegliato, dormiva all’Hotel Kursal, sul Colle Campigli. Se è stato deciso di fermare il campione della Toshibas Bike proprio alla vigilia dell’ultima tappa, è perché dubbi non ce ne sono.”
“Non posso che confermare quanto dici, e non posso non notare la somiglianza fra questa brutta, bruttissima storia e la vicenda di Marco Pantani, bloccato a Madonna di Campiglio, Giro d’Italia del novantanove.” Mauro pensò che il nome Marco portava sfiga.
“Naturalmente nessuno intende sbilanciarsi, sino a prova contraria il veneto avrà tutto il tempo e i modi per dimostrare la sua non colpevolezza, la sua estraneità all’uso dell’epo, questa famigerata eritropoietina che tanto male sta facendo al mondo del ciclismo. Ci saranno le controanalisi, verranno nominati i periti di parte, il giudice. Staremo a vedere.”
“A noi spetta solo registrare che l’uomo della Toshibas non è partito, e quindi la Maglia Rosa è tornata a Giuseppe Togni, secondo ieri al traguardo del Campo dei Fiori.”
“Salvo imprevisti, perché il Giro terminerà solo in piazza Duomo, intorno alle sedici e trenta sarà lui il vincitore della corsa rosa.”   


                                                                                          20-continua

                                   






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